Ugo La Pietra in due mostre all’Accademia Carrara e alla Gamec di Bergamo, fa vivere il suo lavoro fra spazio e funzione.
L’Accademia Carrara e la GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presentano Ugo La Pietra, tra antico e contemporaneo. Disegni, ceramiche, installazioni accostate ai capolavori di Accademia Carrara oltre a una rassegna di film ospitati in GAMeC con due progetti speciali. Le due mostre sono aperte fino al 6 gennaio 2020.
Fin dagli anni Sessanta Ugo La Pietra ha sviluppato la sua attività artistica, facendo riferimento al rapporto individuo-ambiente e realizzando nel tempo un metodo definito “arte nel e per il sociale”. L’opportunità di poter operare, all’interno di alcune sale dell’Accademia Carrara e nella sala proiezioni di GAMeC, vede La Pietra impegnato in una duplice operazione culturale e comunicativa.
In un dialogo aperto tra arte antica e contemporanea, tra diversi mezzi di espressione e riflessioni su spazio e funzione, la mostra offre al pubblico non solo la possibilità di approfondire una delle figure più singolari dei nostri anni ma di rileggere la grande collezione Carrara. Un percorso composto da quattro installazioni, tre lavori storici e un inedito realizzato specificatamente per l’esposizione bergamasca e in riferimento diretto con Madonna con il Bambino di Jacopo di Antonello. Completa il progetto la sezione presso GAMeC, una rassegna di tre film e due progetti speciali di cui I propri itinerari. Ci sono tante Bergamo quanti sono gli abitanti di Bergamo, installazione audiovisiva interattiva, è specificatamente dedicata alla cittadinanza.
In Accademia Carrara, al primo piano, nelle sale dedicate ai capolavori dell’arte italiana e internazionale del Trecento e Quattrocento, La Pietra presenta quattro installazioni che si relazionano in modo diretto agli spazi e alle opere del museo, utilizzando diversi mezzi espressivi, dal disegno alla ceramica al vetro.
SEGNALI NATURALI 2019 Colonna in ceramica, contenitore in vetro soffiato, ciliegie in vetro soffiato di Murano. Esplicita citazione della Madonna con il Bambino di Jacopo di Antonello datata al 1480.
L’ULTIMA CENA 2017 12 piatti in ceramica ingobbiata e incisa a mano dall’autore e 12 provette in vetro trasparente dipinto, su una struttura a cavalletto in legno.
LIBRI APERTI. INFERNO, PURGATORIO, PARADISO 2018. Tre libri in ceramica ingobbiata e incisa e disegni su struttura a cavalletti in legno. Citazioni dall’opera San Gerolamo di Bartolomeo Montagna. LIBRI APERTI 2004/2008 Libri in ceramica ingobbiata e incisa su cavalletti in metallo.
Presso la GAMeC ecco una rassegna di film, con la collaborazione dell’Archivio Storico della Cineteca Italiana, che in diversi modi e luoghi – periferie urbane, stazione centrale, attrezzature urbane di Milano… – riportano un’esplicita indicazione dello slogan che per anni ha -photo Aurelia Raffo- caratterizzato buona parte delle ricerche di La Pietra: “Abitare è essere ovunque a casa propria”. In programmazione tre film storici (La riappropriazione della città – 1977; Interventi pubblici per la città di Milano -1979; Per oggi basta! – 1974) e due progetti speciali. Ugo La Pietra. Progetto disequilibrante di Lucio La Pietra che documenta la mostra alla Triennale di Milano, 2014/2015 e I propri itinerari. Ci sono tante Bergamo quanti sono gli abitanti di Bergamo, installazione audiovisiva interattiva (di Ugo La Pietra con Lucio La Pietra) che vede coinvolto il pubblico nell’esercizio progettuale “come disegnare la mappa della tua città”, un’esperienza aperta a tutti per conoscere le opere di La Pietra e per trovare e ritrovarsi nella sua produzione. In occasione della mostra sarà pubblicato il volume Abitare è essere ovunque a casa propria, Corraini Edizioni, con testi di M. Cristina Rodeschini e Lorenzo Giusti.
Ugo La Pietra è nato nel 1938, sviluppa dal 1962 un’attività inerente al rapporto “individuo-ambiente”. Dal 1960 attraversa diverse correnti artistiche (“arte segnica”, “arte concettuale”, “arte ambientale”, “arte nel sociale”, “narrative art”, “cinema d’artista”, “nuova scrittura”, “extra media”, “neo-eclettismo”, architettura e design radicale) e promuove gruppi di ricerca (Gruppo del Cenobio, Gruppo La Lepre Lunare, Gruppo Design Radicale, Global Tools, Cooperativa Maroncelli). Realizza ambienti sperimentali nel 1968 alla Triennale di Milano e nel 1972 al Museum of Modern Art di New York; è curatore della Sezione Audiovisiva alla Triennale di Milano del 1979, della mostra Cronografie alla Biennale di Venezia del 1980, della Sezione Naturale-Virtuale alla Triennale di Milano del 1996. Ha diretto le riviste: “In”, “Progettare Inpiù”, “Brera Flash”, “Fascicolo”, “Area”, “Abitare con Arte”, “Artigianato tra Arte e Design”. Vince il Compasso d’Oro per la Ricerca nel 1979 e il Compasso d’Oro per la Carriera nel 2016. Dal 1985 organizza mostre e seminari, in diverse aree artigiane. Ha realizzato più di 900 mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Fin dagli anni Settanta ha svolto attività didattica in numerose facoltà di architettura e scuole di design e dal 2000 al 2005 ha coordinato il Dipartimento Progettazione Artistica per l’Impresa, da lui fondato, all’Accademia di Belle Arti di Brera. Svolge regolarmente seminari e workshop in Italia e all’estero.
Carlo Franza