Il fotografo Cesare Colombo racconta Milano attraverso sessant’anni di storia. La mostra al Castello Sforzesco lascia leggere la Milano della crescita economica.
Così ce lo presenta Corrado Stajano: “Cesare Colombo è un fotografo vitale, esuberante, appassionato, con una grandissima curiosità umana, privo di vezzi e di velleità formalistiche, con la preoccupazione costante di non manipolare la realtà, di non renderla ingannevole, ma di rappresentarla com’è.” Il Comune di Milano e il Civico Archivio Fotografico presentano fino al 14 giugno 2020 al Castello Sforzesco – Sala Viscontea la mostra “Cesare Colombo. Fotografie (1952-2012)”, curata da Silvia Paoli, con Sabina e Silvia Colombo, oggi responsabili dell’Archivio di Colombo. Cesare Colombo (1935-2016) è stato uno dei principali fotografi e studiosi della fotografia del Novecento. Curatore di importanti mostre e animatore di dibattiti, sin dal Dopoguerra ha contribuito a far crescere in modo significativo la cultura fotografica in Italia.
A trent’anni dalla sua ultima personale milanese (Milano Veduta Interna, 1990), la Città di Milano rende omaggio a questo eclettico artista e intellettuale, con una grande mostra realizzata in collaborazione con il suo Archivio. A partire dal corpus di fotografie recentemente entrate a far parte delle collezioni del Civico Archivio Fotografico del Castello Sforzesco, la mostra restituisce la sua visione coinvolgente e appassionata di Milano. Si viene così a comporre un affresco completo e variegato dell’attività fotografica dedicata alla sua città, nel quale le foto più conosciute si uniscono a immagini inedite e a vere e proprie riscoperte d’archivio.
La rassegna comprende oltre 100 fotografie dedicate alla città di Milano, descritta nei suoi molteplici aspetti culturali, politici e sociali e offre un vivido racconto biografico della metropoli lombarda lungo sessant’anni (1952-2012) di sviluppo urbano, trasformazioni del lavoro e mutamenti del tessuto sociale, contrapposizioni e contrasti.
Il mondo delle fabbriche e le manifestazioni sindacali, le rivolte studentesche e le periferie, ma anche uno sguardo attento su una città in continuo cambiamento, che produce e crea: le fiere e i negozi, la moda e il design, l’arte e lo spettacolo. Punti di vista di una città ‘abitata’ di uno dei suoi più attivi interpreti.
Tutti questi aspetti sono stati evidenziati nell’allestimento e nella grafica di Italo Lupi, anche con una ricca sezione biografica, con riproduzioni di documenti e immagini, che aiuteranno il visitatore a ricostruire la figura di Cesare Colombo nella sua complessità. Milano ne esce così fotografata, negli aspetti più sorprendenti, nella vita più elettrizzante, nella crescita di una città, negli anni del dopoguerra e in quelli del boom economico. Ma non c’è solo una descrizione realistica, Colombo lascia leggere umanità, sentimenti, accoglienza, accanto agli sviluppi che hanno contagiato tutti i settori della società Milanese, dall’industria alla moda, dal design alle università, dall’arte all’editoria, dalla cultura alla poesia e al romanzo, per toccare anche i luoghi più affascinanti del divertimento e del ritrovo.
Carlo Franza