093209452-21daa21c-1037-4e33-81a2-3282c882ad4f                                                                                                                                                                                               Questo governo,   inviso alla maggioranza degli italiani,   ha preferito portare a termine la liberazione di Silvia Romano che  era stata rapita in Kenya 18 mesi fa ( il 20 novembre 2018), dove  lavorava come cooperante in Kenya per la onlus marchigiana Africa Milele di Fano,  nel  villaggio di Chacama, a circa ottanta chilometri dalla capitale Nairobi. Badate bene, qualche decennio fa il governo italiano non scese a patti con i terroristi  delle  Brigate Rosse e il povero Aldo Moro Presidente del Consiglio  che era stato rapito  fu barbaramente ucciso, ora invece questo governo di d96080111_1353975001657670_1251374833774624768_nilettanti  ha preferito  far liberare  questa volontaria italiana e scendere a  patti con i sequestratori  e i terroristi islamici, facenti parte del gruppo Al-Shabaab. Una vergogna inaudita, che sarà certificata da  tutti gli storici italiani,  perché  questa pagina buia della politica italiana non sarebbe mai  dovuta iniziare, ed avere lo svolgimento che ha avuto. Sul caso di Silvia Romano, sulla sua liberazione dietro riscatto e sul fatto che sia convertita all’islam, sbarcando a Ciampino in abiti tradizionali islamici con il velo verde simbolo dell’islam,  si è espresso  in  modo durissimo  il mio direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, lo ha  fatto  oggi  lunedì 11 maggio nella prima pagina in edicola e nel titolo: “Schiaffo all’Italia. Islamica e felice: Silvia l’ingrata”. Poi  il catenaccio: “Abbiamo pagato 4 milioni per salvarla, ma la volontaria è tornata con la divisa del nemico jihadista”. Parole, pesantissime usate da Sallusti nel suo commento, dal titolo emblematico: “Un velo pietoso”. Nel fondo, Sallusti scrive ancora : “Vedere in diretta tv Silvia sbucare dal portellone dell’aereo di Stato che l’ha riportata in Italia velata e in perfetta divisa da donna islamica ci ha lasciato più che perplessi.175004042-90b526e4-f584-47cf-842f-d807571e2948Tra i simboli della cultura che l’ha rapita, segregata e venduta più volte come donna oggetto e oggetto di scambio e ricatto e la cultura che l’ ha scovata e liberata dai suoi carcerieri e che ha pagato il riscatto (quattro milioni di euro), Silvia ha deciso di omaggiare la prima e di umiliare la seconda, che non solo l’ha ricevuta manco fosse un’eroina (non si capisce di cosa) ma ha fatto pure suonare a festa le campane della chiesa – ovviamente cattolica – del suo quartiere”. Pensate che ad accogliere  l’islamica  sotto casa  c’era  anche Don Parazzoli da poco parroco della Chiesa Rossa di Via Casoretto; forse glielo aveva suggerito  il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei,  che intervistato da Umbria24, il cardinale ha aggiunto: “È una nostra figlia che ha corso dei pericoli enormi, che ha avuto coraggio e forza d’animo”.  Alla liberazione di Silvia Romano, tornata in Italia domenica 10 maggio con un aereo dei servizi segreti atterrati a Ciampino, il direttore di Libero, Vittorio Feltri, ha dedicato una serie di commenti. Una serie di cinguettii su Twitter, nel mirino il riscatto, il governo non lo ha confermato ma diverse fonti lo danno per certo, stampa compresa. La cifra potrebbe essere  stata di  quattro milioni di euro. E Feltri, già nel cinguettio ricorSilvia Romano torna a casa: la volontaria liberata è arrivata nel suo quartiere a MilanoSilvia Romano torna a casa: la volontaria liberata è arrivata nel suo quartiere a Milanodava : “ Pagare per il riscatto per Silvia significa finanziare i terroristi islamici. Che sono amici della ragazza diventata musulmana. Bella operazione”.  Feltri ha messo in evidenza come il pagamento del riscatto ad Al-Shabaab, ha finito per finanziare la rete del jihadismo globale. Infine, nell’ultimo cinguettio,  Feltri sottolinea:  “A me se una si converte all’Islam non mi importa niente, ma non mi va neanche di applaudirla. Mi secca un poco se per riportarla in Italia lo Stato spende qualche milione degli italiani”, ha ribadito e concluso. Non è mancato l’amico  giornalista Magdi Cristiano Allam  che sul suo blog ha scritto: “Sulla strumentalizzazione politica fatta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si è fatto immortalare al fianco di Silvia Romano sostenendo che “lo Stato c’è, c’è sempre, e non si lascia mai distrarre da tutti i suoi compiti, su tutti i fronti”, in un momento in cui dovrebbe vergognarsi e rassegnare le dimissioni per aver devastato l’economia italiana e ridotto in povertà almeno venti milioni di italiani a causa della sua scellerata gestione dell’emergenza del Coronavirus. Ora ben quattro milioni di dollari di riscatto per liberare Silvia Romano e un guadagno “non calcolabile” in termini di ritorno d’immagine. I terroristi somali di Al Shabaab hanno fatto tombola  e la loro vittoria più inattesa e significativa è proprio la conversione della giovane cooperante milanese, andata in Africa per aiutare i bambini in Kenya, rapita per un anno e mezzo e tornata in Italia domenica con tanto di tradizionale vestito islamico. Al rientro in Italia, Silvia Romano ha spiegato di essersi convertita all’islam: “Il mio nome ora è Aisha”, ha spiegato agli inquirenti che la interrogavano. Conversione  avvenuta spontaneamente -dice lei-  a metà della prigionia, quando ha chiesto e ottenuto un Corano che la avrebbe spinta a credere in Allah e nel suo profeta Maometto. Pensate, ha preso il nome  di  Aisha, in  omaggio ad Aisha bint Abi Bakr, figlia di Abu Bakr, primo califfo dell’islam. Aisha è stata la più importante delle spose di Maometto e  secondo il Corano, Aisha sposò Maometto per superare il lutto della moglie Khadija nell’anno 619. Al tempo  Aisha  promessa sposa a Maometto aveva sol174007421-30a8c745-254b-41d5-9199-5f01279aa0fbtanto sei anni ed era la figlia di uno dei migliori amici del profeta. E’ credenza che  il matrimonio ci fu dopo la visione dell’Arcangelo Gabriele che avrebbe dato l’ordine a Maometto di sposare Aisha; le nozze si sarebbero consumate quando lei aveva nove o dieci anni e Maometto 50;  secondo altri studiosi dell’islam, Aisha al momento delle nozze avrebbe avuto dai 14 ai 24 anni e per altri ancora 19 anni. Secondo la tradizione, Maometto dopo la morte venne sepolto nella “camera di Aisha”, all’interno della sua stanza, laddove sarebbe stata poi costruita la Moschea del Profeta.

L’operazione della liberazione la si deve ai servizi segreti italiani ma anche a Erdogan e all’intelligence turca, decisivi nella trattativa, i turchi hanno dovuto negoziare direttamente con “i tagliagole islamici” che terrorizzano la Somalia,  conferendo loro sia pure in quanto sequestratori, una legittimità sul territorio che ancora non avevano. Poi i soldi, che andranno nelle casse dei terroristi e aiuteranno le loro attività: attentati, armi, altri rapimenti tra Somalia, Kenya e Uganda. “Ma per gli Al Shabaab -ha scritto  Repubblica– il successo più inaspettato di tutta l’impresa è la conversione” della Romano, “avvenuta per di più senza costrizione, come lei stessa ha dichiarato. Il che, al mondo musulmano e non solo, li mostra per la prima volta sotto un’altra luce. silviaedimaioDa assassini crudeli e implacabili quali erano considerati da tutti, salvo forse da qualche sceicco del Golfo, gli Al Shabaab possono apparire adesso come carcerieri compassionevoli, poiché sono perfino riusciti a spingere l’ostaggio ad abbracciare il loro Dio. E tornando in Italia a mostrarsi con il hijab verde, il colore dell’Islam”.  Se questa non è politica di altissimo livello ditemi cos’è;  non c’è che dire: un capolavoro.  Su Silvia Romano   il collega Vittorio Sgarbi è stato il più duro;  due temi: il riscatto pagato dallo Stato italiano per riaverla (indiscrezioni riferiscono anche la cifra: 4 milioni) e soprattutto la clamorosa conversione all’islam della ragazza tornata in Italia vestia in abiti tradizionali islamici  e  via social, Sgarbi è   esploso dicendo : “Se mafia e terrorismo sono analoghi, e rappresentano la guerra allo Stato, e se Silvia Romano è radicalmente convertita all’Islam, va arrestata per concorso esterno in associazione terroristica. O si pente o è complice dei terroristi”. LapresseFo_69329428 Se diamo  un’occhiata al sito Africa Milele, la Onlus per la quale lavora la giovane Romano, si legge: “Significa soprattutto rispettare e valorizzare le diversità insite in ogni tradizione ed in ogni essere umano, per conferire a qualsiasi forma di vita la dignità e la posizione che merita all’interno della propria esistenza. Per attuare tutto ciò il nostro operato seguirà sempre valori quali Rispetto, Libertà ed Uguaglianza, per avere, appunto, la Possibilità di vivere concretamente in un mondo moralmente accettabile.” Parole che non fanno dubitare sul radicale laicismo dell’Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (solo gli ingenui credono che le Onlus siano non lucrative). Mi pare che sia della dottrina cristiana che della religione  islamica, la Romano  sa poco o niente; lei stessa ha chiesto di leggere il Corano,  ma un dubbio ci sovviene: era un testo in italiano o in inglese? Una traduzione addolcita per gli occidentali o quella originale? Forse le hanno detto che dev’essere interpretato? O forse le hanno raccontato le malefatte degli occidentali, nascondendo quelle musulmane protratte per mille e quattrocento anni. Al momento non lo sappiamo. E’ certo  che la conversione di Silvia Romano  ha galvanizzato milioni di musulmani e  i soldi per il riscatto sono venuti  dalle tasche dei contribuenti, sicchè la ragazza ha dato simbolicamente un calcio in faccia ai cristiani, dimostrando fiducia ai rapitori musulmani (che hanno eseguito alla lettera il Corano) e non a chi gli ha salvato la vita.

Chissà se Silvia Romano ha letto alcuni versetti del Corano relativi alla donna, ha scritto Agostino Nobile su Stilum Curiae. Ve le propongo.

Sura LXXVIII: 31-34: Ma per gli osservanti [in paradiso] ci sarà il successo! Parchi e vigne, vergini dal seno turgido, coetanee, e calici ricolmi. [E per le donne? Boh!]

Sura IV:15: Se ci sono femmine vostre che si rendono colpevoli di scandalo, cercate fra voi quattro testimoni contro esse. Se in realtà la loro testimonianza è vera, tappatele in casa, nei recessi segreti, fino a che morte non sopravvenga, o che il Dio porga loro una via di uscita. (Maschietti misogini, non montatevi la testa, ce n’è anche per voi).

Sura IV:16: Se si tratta di due maschi, sotto con la tortura!

Sura LXVI: 5: S’egli vi darà il libello del ripudio [secondo la sharia il marito può ripudiare la moglie quando e come vuole privandola di tutti i diritti] è molto probabile che il Signore lo faccia innamorare di altre donne, certamente migliori di voi. Saranno musulmane, piene di fede, devote, col cuore pentito.

Sura IV:11: Riguardo ai vostri figli Iddio vi raccomanda di lasciare al maschio la parte di due femmine: se i figli sono solo femmine e più di due, loro spettano i due terzi dell’eredità.

Oltre a 15 spose, il Profeta ebbe a una ventina di concubine. Dopo la morte della prima moglie Khadigia, ricca commerciante con più anni di Maometto, sposò la piccola A’isha. Lo storico e devoto Salhi Muslim, nel Libro 8 numero 3310, a tal proposito scrive: “A’isha (che Allah sia compiaciuto di lei) ha riportato: l’Apostolo di Allah (che la pace sia su di lui) mi ha sposata quando avevo sei anni, e sono stata ammessa in casa sua quando ne avevo nove”.

Sahid Bukhari, Volume 7, Libro 62, Numero 88: “Narrato da ‘Ursa: Il Profeta scrisse (il contratto di matrimonio) con A’isha quando lei aveva sei anni e consumò il suo matrimonio con lei quando ne aveva nove e lei rimase con lui per nove anni (fino alla morte del Profeta)”.

Quell’abito che Silvia Romano aveva quand’è  discesa dall’aereo  la dice tutta e svela  che  nei paesi musulmani le cose vanno diversamente. Per i terroristi somali di Al Shabaab il  Corano,  il testo sacro,  non può essere interpretato,  ma accolto alla lettera, e il Profeta rappresenta il modello di vita da seguire. Quell’abito messo addosso a Silvia Romano appare  come  un insulto a tutte le donne.

Carlo Franza

 

 

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