Conte progetta il suo partito con il benestare di Bergoglio e del Cerchio Magico Vaticano. Ma è un disastro annunciato.
“Quanta fiducia hai nel governo?”. Pochissima. È questa la conclusione del sondaggio di Fabrizio Masia realizzato per Agorà. Gli italiani che riponevano molta fiducia nell’esecutivo, al 7 maggio, erano solo il 5 per cento. Cifre e sondaggi da impallidire. Conte deve andarsene a casa nel suo studio di avvocato. Naufraga così precipitosamente il sogno di Giuseppe Conte e dei suoi strateghi: usare l’emergenza Covid-19 per dare, allo sconosciuto avvocato foggiano, un’aura da statista attorno alla quale costruire un nuovo partito di centrosinista e (pseudo) cattolico. In giro per l’Italia intera, da Santa Maria di Leuca ad Aosta, ormai gli italiani sono infuriati e dilaga a più non posso malcontento e rabbia. Potrebbe esserci una sollevazione generale per l’incompetenza del governo e per come esso si è mosso per varare la Fase 2 della Pandemia da Covid. D’altronde a percorrere l’Italia tutta i danni economici e sociali sono giganteschi e via via giornalmente tendono ad aggravarsi sempre più. Conte vuole aprire -non si sa come e quando- un’Italia che ha chiuso a chiave con una serratura a più mandate. Ma non c’è solo il popolo, basti pensare agli schiaffi dati ai cattolici con il blocco delle messe e dei Sacramenti, con i funerali con meno di 15 persone, e possibilmente all’aperto; è riuscito a inimicarsi perfino la gerarchia cattolica e vaticana che lo teneva in caldo come un pupillo, ben sapendo che il popolo di Dio vota come crede e come vuole, anzi non più come vuole Papa Bergoglio e la CEI del Cardinale Bassetti. Ma è stato chiaro da sempre che la Cei, certo su comando di Papa Bergoglio acerrimo nemico del Senatore Salvini e della Lega, aveva mostrato verso Conte e il suo governo un vero atteggiamento servile e collaborativo. La Chiesa di Roma piegata allo Stato laico e ateo. In questi mesi della Pandemia Covid 19, Dio è stato messo in un baule in soffitta, e il popolo di Dio gettato fuori dalle Chiese; cosa mai accaduta in 2000 anni di storia cristiana. Più volte il Papa argentino ha detto: “obbedite al governo”, e molti hanno colto in questo diktat -non l’evangelica frase “date a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare”- ma l’affondo sull’inutilità di Dio. Un sacrilegio senza pari, perfino teorizzando (assurdamente) che messe e sacramenti non erano necessari, giacchè bastava pregare da soli in casa. Guadagnandosi così lo sdegno dei fedeli i quali hanno tratto la conclusione che allora nemmeno preti e vescovi erano necessari e tanto meno l’otto per mille. Il servilismo governativo dei vescovi è stato evidentissimo, carico poi di contraddizioni, perché mentre sospendevano le messe per evitare assembramenti tenevano aperte le frequentatissime mense della Caritas -lavoro da Ong- al fine di collaborare col governo nel nutrire chi era senza pasto, in primis i migranti; e persino Don Biancalani spalancava la Parrocchia alla preghiera dei musulmani mentre i cristiani erano chiusi in casa. Malafede su malafede. E quando nella Settimana Santa, il Senatore Matteo Salvini si è associato alla proposta del carissimo poeta Davide Rondoni, per far celebrare le messe almeno a Pasqua, sono stati proprio i vescovi e i media clericali a “linciarlo”. E tutti abbiamo assistito televisivamente al malcontento e alle proteste dei fedeli e dei parroci, per via di diversi e sconvolgenti episodi di incursione nelle chiese delle forze dell’ordine durante celebrazioni liturgiche.Ormai lo sanno tutti che la CEI è divenuto un ministero similarmente a quello della Ministra Bellanova o a quello del Ministro Bonafede, e la Messa che è il centro e il lascito di Cristo agli Apostoli è stata così parificata, e dunque sospesa, alle sagre paesane( la sagra de la pittula, la sagra delle orecchiette, ecc.) che nel Sud di Conte, ovvero la Puglia, prolificano a non finire. Con il varo della Fase 2 nessuna chiesa aperta e ancora niente messe ( tutto salvato poi con l’incontro di Conte con Bergoglio), tanto che Riccardo Cascioli un analista cattolico ha scritto: “La CEI raccoglie quello che ha seminato. Da servi si sono comportati, da servi vengono ora trattati”. Solo allora la CEI potè aprire bene gli occhi sul fatto che il governo stava attaccando “la libertà di culto”. Per la verità i vescovi se avessero voluto avrebbero potuto da subito riaprire le Chiese al culto perché il governo, in realtà, non aveva nessun potere di vietarlo, secondo la Costituzione e il Concordato. Ma i vescovi, specie quelli italiani, non hanno avuto il coraggio di fare ciò perchè sanno bene che Papa Bergoglio, l’argentino, appoggia il progetto politico di Conte con il varo di un suo partito. Ma vi assicuro che il Papa politico argentino non sarà affatto ascoltato dagli italiani; e per Conte è in arrivo la disfatta, la resa e il ritorno a casa a Volturara Appula in provincia di Foggia.
Carlo Franza