“L’arte è un fatto etico prima che estetico” scriveva Mario Mafai, protagonista dell’arte italiana dopo gli anni Trenta, pittore molto amato da Alberto Della Ragione, collezionista e mecenate tra i maggiori del ventesimo secolo.Mafai_Autoritratto

Per la prima volta il nuovo appuntamento del ciclo espositivo SOLO, dedicato ai grandi artisti del ventesimo e Scipione_Apocalisseventunesimo secolo, è frutto di una collaborazione tra il Museo Novecento e il Dipartimento SAGAS dell’Università degli Studi di Firenze. Due studentesse del corso magistrale di Storia dell’arte contemporanea, Stefania Delia Previti e Rebecca Ricci, hanno lavorato con lo staff del museo e hanno curato, insieme al direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti e a Stefania Rispoli, una mostra monografica dedicata a Mario Mafai (Roma 1902-1956). L’esposizione visitabile fino al 12 ottobre 2020 fa parte del progetto Dall’Aula al Museo, avviato lo scorso anno insieme al prof. Giorgio Bacci, pensato per avvicinare il settore della ricerca accademica a quello della formazione museale e della divulgazione al grande pubblico. “Si tratta di uno dei primi casi in Italia di stretta collaborazione formativa tra le due realtà, quella museale e quella accademica – dichiara il Direttore artistico e scientifico del Museo Novecento, Sergio Risaliti –. Un progetto che afferma in modo concreto la funzione formativa ed educatrice del museo, l’unico in città a vantare una collezione d’arte di rilievo sul Novecento e un’attività di ampio raggio sugli artisti dalle prime avanguardie ad oggi, con particolare attenzione anche alle nuove generazioni. Valorizzazione, formazione, ricerca, aggiornamento sono le nostre parole d’ordine, assieme alla mediazione culturale”. Finalmente, aggiungo io, un progetto similare l’avevo pensato già vent’anni fa all’Università della Sapienza a Roma.

Mafai_DemolizioniLa mostra Mario Mafai. Opere dalla Raccolta Alberto Della Ragione offre una selezione di opere provenienti della collezione permanente del museo che racconta i decenni centrali della cMafai_Fantasiaarriera del pittore romano a cavallo del secondo conflitto mondiale, sottolineando il legame con Roma, la sua città natale, la ricorrenza di alcuni soggetti (come le nature morte e i paesaggi), il sodalizio con altri artisti (tra cui Scipione e Guttuso) e l’impegno politico e sociale in difesa dell’uomo in anni così difficili per l’Italia e l’Europa sotto la dittatura nazifascista.

Assieme a pittori come Renato Guttuso, Renato Birolli, Scipione e Corrado Cagli, Mafai rappresenta una delle punte di diamante della Raccolta Alberto Della Ragione. Le venti opere presenti nella collezione testimoniano l’intensa relazione di stima e amicizia che legò l’artista a Della Ragione e sono segno dell’interesse di quest’ultimo, collezionista illuminato, per un’arte attenta alla vita ma alleata delle emozioni, vicina all’esistenza reale ma anche al sogno.  Di Mafai,  esposti il magnifico Autoritratto degli anni Venti, un dipinto della serie Demolizioni – immagini delle mutazioni urbanistiche subite da Roma per soddisfare le visione del nuovo corso di politica culturale sotto il regime mussoliniano -, due versioni della serie Fiori secchi, tema caro a Mafai che gli costò il soprannome “Mario dei fiori” e un gruppo di vedute romane, tutte venate di un romanticismo aspro e malinconico. Il progetto Dall’Aula al Museo proseguirà nei prossimi mesi con altre mostre monografiche dedicate a Renato Guttuso, Ennio Morlotti e Arturo Martini, progettate insieme agli studenti del corso magistrale di Storia dell’arte contemporanea. Le esposizioni saranno visibili negli spazi del museo e come progetti speciali online.

Carlo Franza

 

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