C’era da aspettarselo che Erdogan, il dittatore turco e musulmano,  sferrasse un attacco all’Occidente. Lo fa mettendo nel mirino il Presidente francese Macron, e lo fa a muso duro con quella strafottenza che è dei dittatori, credendo di potersi permettere qualsiasi insulto, e intromettendosi sulla politica che in questi giorni Macron ha messo in piedi in Francia, mettendo nel mirino della polizia e dei servizi segreti l’islam radicale che qui  ormai era vegetato come i funghi. D’altronde la Francia è stata da anni messa a dura prova con attentati di natura islamica, non ultimo il professore sgozzato e  decapitato  all’uscio del liceo dove insegnava solo perché aveva mostrato in classe le vignette  di Charlie Hebdo. E quindi bene ha fatto la Francia a sferrare un durissimo attacco all’islam radicale in Francia prima che sia troppo tardi. Da qui il  duro attacco di Erdogan a Macron: “Ha bisogno di perizie psichiatriche”.  Nel mirino della Turchia le dichiarazioni del presidente francese sull’Islam radicale. L’Eliseo parla di “eccesso e maleducazione” e punta il dito sul boicottaggio dei prodotti francesi nel golfo Persico. Il presidente turco ha detto che il presidente francese ha bisogno di “cure mentali” per il modo in cui tratta i musulmani. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha insultato con la sua solita strafottenza il presidente francese Emmanuel Macron per le misure restrittive contro individui e organizzazioni legate all’Islam radicale dopo l’uccisione di Samuel Paty, l’insegnante  decapitato il 16 ottobre 2020 nella periferia nord di Parigi, dopo che aveva mostrato vignette satiriche sul profeta Maometto durante una lezione sulla libertà d’espressione.Eccolo Erdogan parlare di Macron come se fosse un suo sguattero: “Ma che problema ha quel tizio chiamato Macron con l’Islam e con i musulmani? Macron ha bisogno di cure mentali”. Erdogan ha aggiunto: “Che altro si può dire di un capo di stato che non comprende la libertà di fede e che si comporta in questo modo nonostante milioni di persone che vivono nel suo paese abbiano un credo diverso dal suo?”. Dopo l’intervento di Erdogan, la Francia ha ritirato il suo ambasciatore in Turchia. Un funzionario del presidente ha detto all’agenzia di stampa AFP che “i commenti del presidente Erdogan sono inaccettabili. Chiediamo che cambi direzione perché è pericolosa sotto ogni punto di vista”. Da mesi i rapporti tra Francia e Turchia sono molto tesi per  varie ragioni: la guerra in Libia, la questione di Cipro, l’intervento in Siria, oltre che per il secolarismo della società francese contrapposto alla trasformazione della Turchia in uno stato sempre più religioso durante la presidenza di Erdogan.La difesa della laicità e la lotta contro l’Islam radicale sono tra i temi che hanno impegnato di più il governo di Emmanuel Macron negli ultimi anni. Qualche settimana fa, il presidente francese aveva annunciato un nuovo disegno di legge con misure dure contro il «separatismo», termine che usa da qualche tempo per indicare il fatto che molti membri della comunità musulmana vivrebbero in una “società parallela”, porosa al fondamentalismo islamico e contraria ai valori della Repubblica francese. In questi giorni il governo ha fatto sapere che il disegno di legge, che dovrebbe essere presentato al Consiglio dei ministri a dicembre, potrebbe essere ulteriormente rafforzato. La proposta di Macron di difendere i valori secolari del suo Paese contro l’islam radicale ha fatto infuriare il governo turco, sommandosi a un elenco crescente di controversie tra il leader francese ed Erdogan. “Le parole del presidente Erdogan sono inaccettabili. L’eccesso e la maleducazione non sono un metodo. Chiediamo che Erdogan cambi il corso della sua politica perché è pericoloso sotto tutti i punti di vista. Non entriamo in polemiche inutili e non accettiamo insulti”, ha dichiarato la presidenza che ha annunciato una richiesta di consultazione con l’ambasciatore francese ad Ankara. La presidenza francese ha fatto notare “l’assenza di messaggi di cordoglio e sostegno da parte del presidente turco dopo l’assassinio di Samuel Paty”, il prof decapitato la scorsa settimana in un attentato islamista nei pressi del suo liceo  nella periferia parigina. Intanto l’Eliseo sottolinea anche le “dichiarazioni molto offensive di Recep Tayyip Erdogan  dei giorni scorsi, in particolare sull’appello al boicottaggio dei prodotti francesi”.  Appello al quale hanno aderito in alcuni Paesi del Golfo Persico le associazioni dei commercianti. A riportarlo è l’Anadolu, agenzia stampa turca filogovernativa secondo la quale Macron, in un recente discorso, avrebbe “attaccato l’Islam e la comunità musulmana”. In realtà Macron aveva puntato il dito solo sulla minoranza estremista invitando i musulmani di Francia ad aiutarlo a costruire una coesione nazionale. In Kuwait la catena di supermercati Alnaeem ha annunciato che rimuoverà tutti i prodotti francesi dagli scaffali. Iniziative analoghe sono state assunte da altri gruppi della grande distribuzione dell’area, come la Suburb Afternoon Association, la Eqaila Cooperative Society e la Saad Al Abdallah City Cooperative Society, i quali hanno diffuso fotografie e filmati che ritraggono addetti dei punti vendita rimuovere i prodotti transalpini dai negozi. In Qatar anche le catene Alwajba e Almeera hanno aderito al boicottaggio. L’università del Qatar ha inoltre annunciato la sospensione della Settimana della Cultura Francese. “Ogni denigrazione o violazione del credo, le santità e i simboli dell’Islam sono da respingere assolutamente”, recita una nota dell’ateneo, in riferimento alla difesa di Macron delle caricature di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo, “questi insulti minacciano i valori umani universali e gli elevati principi etici di tutte le società”. Sui social media stanno intanto circolando hashtag come #boycottfrance e #boycott_French_products. C’è di più, che parlando al simposio “Dalla tutela alla democrazia la volontà della nazione”, Erdogan ha detto: “Macron, avrà molti più problemi con me personalmente. Tu non hai neanche conoscenze della storia. Non conosci nemmeno la storia della Francia. Prima di tutto, non scherzare con la nazione turca e la Turchia”. Se questa non è una minaccia a capo di stato, cos’altro è. Erdogan pensa di trattare Macron come un suo domestico, senza lui conoscere la storia d’Europa  e di Francia.  A Macron  dovrebbero aggiungersi affermazioni dei capi di stato europei, ad iniziare da Conte che è perso attorno al Covid in Italia.

E non finisce qui, perché con la sua prosopopea dittatoriale il sultano Erdogan, nel suo discorso,  rivolgendosi anche alla Grecia, che ha sollevato la tensione nel Mediterraneo orientale, ha detto: “Quando si tratta di te (Grecia) dici ‘vicino, vicino, vicino’. Quindi agisci in base a ciò che dici. Non prendi la strada sbagliata. Stai facendo la cosa sbagliata, non scegliere queste strade, altrimenti sarai completamente sola”.  Il presidente rendendo noto che la Turchia è un paese autosufficiente, ha aggiunto: “Non abbiamo più una porta chiamata Fondo monetario internazionale (FMI), siamo sufficienti per noi stessi. Questo paese è autosufficiente”.

A questo punto sarà bene che l’intera Europa, dopo la Francia, isoli completamente la Turchia. E se guerra è, guerra sia, sarà per il bene di tutti noi europei.

Carlo Franza

 

 

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