TBA21−Academy, la principale organizzazione artistica e di difesa degli oceani, presenterà la mostra personale dedicata all’artista Taloi Havini a Ocean Space, lo spazio pubblico dell’organizzazione a Venezia. Al centro della mostra c’è la grande installazione sonora Answer to the Call (2021), commissionata per la Chiesa di San Lorenzo. L’apertura della mostra, a cura di Chus Martinez, direttore artistico di Ocean Space per il 2021 e 2022, è prevista non appena le indicazioni del governo consentiranno la riapertura delle istituzioni culturali del Veneto e si svolgerà fino al 17 ottobre 2021.  La riapertura di Ocean Space vedrà anche il secondo capitolo di Territorial Agency: Oceans in Transformation, mostra a cura di Daniela Zyman, che invece sarà visitabile fino al 29 agosto 2021.

Taloi Havini è nata nella Regione Autonoma di Bougainville, nell’Oceano Pacifico sud-occidentale. Alla fine del 2020, Havini ha preso parte a un viaggio di ricerca per la mappatura del fondale della Grande Barriera Corallina australiana assieme allo Schmidt Ocean Instituite. La risposta a questa esperienza è passata attraverso l’eredità delle epistemologie Hakö di navigazione nel tempo e nello spazio che attingono a un metodo sonico di chiamata e risposta. La nuova commissione artistica di TBA21–Academy ad Havini, Answer to the Call (2021), è un invito a intraprendere un viaggio in uno spazio di profondo ascolto assieme all’artista. Havini vive attualmente in Australia e la sua opera poliedrica spazia dalla scultura, alla cinematografia e fotografia fino alle installazioni immersive. La sua arte indaga a fondo le tematiche della rappresentazione, degli habitat, del retaggio e della trasmissione delle Conoscenze Indigene. Durante la sua permanenza a bordo della nave oceanografica, R/V Falkor, dello Schmidt Ocean Institute, Havini ha osservato i metodi batimetrici di invio e ricezione di impulsi sonori dall’imbarcazione, misurando la velocità del suono per produrre inedite mappature di dati visivi ad alta risoluzione dei fondali oceanici. Analogamente, Answer to the Call, un’opera sonora a 22 canali, utilizza un’antica tecnica compositiva che crea un dialogo fra queste diverse modalità conoscitive attraverso un metodo di chiamata e risposta. Utilizzando la sua lingua Hakö e gli strumenti che evocano i suoi antenati navigatori, Havini va oltre la misurazione sonica dello spazio e della distanza, affermando la presenza di una comprensione molto più profonda e ciclica dell’oceano, dello spazio e del tempo. La traccia si evolve includendo fonti d’archivio quali le registrazioni subacquee della mappatura sonar eseguita sullaR/V Falkor, canti di viaggio nell’oceano e un pezzo strumentale composto dal noto musicista di Boungainville, Ben Hakalitz.

Con la mostra The Soul Expanding Ocean#1: Taloi Havini, l’artista invita il pubblico a riflettere su questi aspetti. Taloi ha creato una scenografia teatrale composta principalmente da tonalità blu indaco, acquamarina e blu oltremare, che evocano le diverse profondità dell’acqua e creano un legame fra il pubblico e Buka, terra natia dell’artista a Boungainville. All’interno dello spazio, una piattaforma centrale a isola riproduce la forma di Buka, circondata da 22 diffusori acustici a tre livelli d’interazione. Su questo palcoscenico, Havini sovverte la comune prospettiva associata all’esplorazione scientifica, invitando l’ascoltatore a ritrovarsi sull’isola immersa nelle mutevoli maree del suono. Circondato da un imponente sipario dai drappeggi ondeggianti blu oltremare, sullo sfondo, il pubblico, che verosimilmente mai visiterà il Pacifico, viene catapultato al centro della conversazione creata da Havini, diventando esso stesso protagonista dedito alla ricerca della conoscenza attraverso l’ascolto attivo e profondo. Come l’oceano, questa conversazione sarà rinfrescata nel corso della mostra man mano che entrerà nuovo pubblico, e un programma di conversazioni avrà luogo. L’antico proverbio “Io sono perché appartengo agli altri” è una convinzione fondamentale cui Answer to the Call dà vita.

The Soul Expanding Ocean #1: Taloi Havini è a cura di Chus Martínez, la curatrice di Ocean Space recentemente nominata da TBA21−Academy per il biennio 2021-2022, dopo aver diretto il programma dell’Academy The Current, al quale ha partecipato Havini. Questo programma triennale di borse di studio intende rafforzare l’amicizia fra artisti, scienziati, attivisti e politici. L’amicizia è un concetto chiave poiché implica una reciprocità fra diversi professionisti basata sull’affetto, sull’impegno profondo a rimanere in contatto e seguire da vicino il lavoro reciproco. Pertanto, The Soul Expanding Ocean, il programma espositivo che TBA21–Academy ha avviato con la nuova opera commissionata ad Havini, dovrebbe essere visto come il prosieguo di questo sforzo collettivo per comprendere gli oceani attraverso i sensi, analizzare le possibilità con partecipazione e proporre scenari futuri in cui conoscenza e immaginazione si intrecciano.

Schmidt Ocean Institute è lieto di collaborare con TBA21–Academy per l’installazione di The Soul Expanding Ocean #1: Taloi Havini. Dipendiamo dalla visione degli artisti per portare alla luce la ricerca oceanografica a un  pubblico nuovo, e il lavoro ispirazionale di Taloi apre le porte dell’esperienza che può aiutare a rafforzare la percezione pubblica sull’importanza della salute degli oceani per tutti. Siamo entusiasti di creare uno spazio più inclusivo per la comunità globale delle scienze marine, rendendo al contempo la scienza più affascinante per il pubblico”. – Wendy Schmidt, Co-fondatrice dello Schmidt Ocean Institute. La riapertura di Ocean Space segnerà anche il lancio del secondo capitolo di Territorial Agency: Oceans in Transformation, a cura di Daniela Zyman. L’attuale progetto di Territorial Agency, commissionato da TBA21–Academy, esplora nuove possibilità di connessione tra gruppi di ricerca che si occupano degli oceani in un’epoca di rapidi cambiamenti, mettendo assieme scienza, arti e politica attraverso la condivisione di immagini, serie di dati e narrazioni. Il secondo capitolo di questa mostra di ricerca continua a illustrare la complessità dei processi dell’oceano globale nell’Antropocene. Al contempo, nel corso dell’ultimo anno, ha sollevato nuove questioni e interrogativi in collaborazione con una comunità di ricerca aperta di studiosi e professionisti dell’oceano. Questi momenti di condivisione hanno risentito dell’epidemia, dell’avanzamento di un “clima” di razzismo, di manovre antidemocratiche e di rigurgiti anti-ambientalisti che hanno caratterizzato buona parte dell’anno passato. Tali forze senza precedenti hanno plasmato Oceans in Transformation con nuovi materiali e argomenti, contribuendo a proposte tangibili su come affrontare la destabilizzazione e i pericoli causati dall’innalzamento dei mari, dalla devastazione ecologica degli oceani e dalla fragilità e volatilità dell’economia, derivanti dall’imprevedibilità e dalle imponenti trasformazioni dell’ambiente marino.

La mostra sarà visitabile fino al 29 agosto 2021 e, sarà ulteriormente attivata in occasione della Biennale di Architettura di Venezia che aprirà a maggio 2021. In tale occasione Territorial Agency presenterà Sensible Zone, un progetto spin-off dedicato all’innalzamento del livello dei mari. Sarà inoltre presentata al pubblico la pubblicazione OCEANS Rising, un’ampia integrazione alla ricerca condotta da Territorial Agency sui rapidi cambiamenti degli oceani e sul complesso dialogo che ne è scaturito fra accademici, attivisti e oceanologi.

Carlo Franza

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