Palazzo Strozzi ha cambiato  (fino al 22 agosto 2021) volto attraverso l’intervento di JR, uno degli artisti contemporanei più celebri al mondo, chiamato a reinterpretare la facciata di uno dei simboli del Rinascimento a Firenze attraverso una nuova installazione site specific dal titolo La Ferita, che proporrà una suggestiva riflessione sull’accessibilità ai luoghi della cultura nell’epoca del Covid-19.

Palazzo Strozzi si distingue per la volontà di creare un dialogo tra antico e contemporaneo attraverso il coinvolgimento di artisti che sanno interpretare il presente. Nell’attuale difficoltà di offrire occasioni di fruizione dell’arte in spazi tradizionali, la scelta di creare un’opera visibile a chiunque sulla facciata di Palazzo Strozzi diviene un invito a ritrovare un rapporto diretto con l’arte e una sollecitazione per nuove forme di condivisione e partecipazione. Né va dimenticato che Palazzo Strozzi e la stessa “Strozzina” hanno da tempo proposto progetti arrtistica di sicura rilevanza.  L’iniziativa è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati. Sostenitori Fondazione Palazzo Strozzi: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi, Intesa Sanpaolo. Con il patrocinio dell’Institut français Firenze. E’ da ringraziare anche la toscana  Galleria Continua per la collaborazione al progetto di JR.

JR utilizza il collage fotografico come tecnica caratteristica del suo stile, esploso nella dimensione dell’arte pubblica nelle città di tutto il mondo. Come afferma lo stesso artista: “Ho la più grande galleria d’arte immaginabile: i muri del mondo intero”. La sua ricerca unisce originalità e appropriazione, sempre distinguendosi per una forte connotazione pubblica e di partecipazione che lo ha portato a creare opere di grande impatto visivo e coinvolgimento in luoghi e contesti sempre diversi, dalle favelas di Rio de Janeiro alla grande piazza della Piramide del Louvre, da Ellis Island a New York alla prigione di massima sicurezza di Tehachapi in California.

JR ( Parigi, 22 febbraio 1983) è un artista francese. Utilizza la tecnica del “collage” fotografico. JR è cresciuto a Montfermeil coi genitori, i quali avevano uno stand al mercato delle pulci di  porte de Clignancourt. Ha studiato al liceo Stanislas prima di cominciare la sua carriera nei graffiti. Lo pseudonimo rappresenta le iniziali del suo nome (Jean René) e alludono al personaggio principale della serie americana “Dallas”, J. R. Ewing. JR si definisce come un “artivisto urbano”. Dopo essere state esposte nelle città da cui sono originari i soggetti di JR, le immagini viaggiano da New Jork a  Berlino, da Amsterdam a Parigi. È rappresentato dal gallerista Emmanuel Perrotin in Francia (Rue Turenne, Paris), a Hong Kong e a New York, da Magda Danysz in Cina, e da Simon Studer Art in Svizzera. Durante certe mostre, offre ai visitatori il loro ritratto su un poster grazie a una gigante cabina fotografica.  Lavora con un’équipe di una quindicina di persone tra Parigi e New York. Dopo aver trovato una fotocamera nel metro parigino nel 2001, percorre l’Europa all’incontro di persone o artisti che si esprimono sui muri, nei seminterrati o sui tetti di Parigi. Nel 2004 JR realizza l’esposizione Toit e Moi (Il tetto ed Io), con l’associazione di Prune Nourry. Le sculture di Nourry erano messe sui tetti parigini e fotografate da JR.

  • Dal 2004 al 2006, realizza Portrait d’une Génération (Ritratto di una Generazione), ritratti di giovani che vivono nella periferia di Parigi esposti in formato gigante sui muri del quartiere popolare Les Bosquets a Montfermeil. Questo progetto prima illegale diventa ufficiale quando il municipio di Parigi espone le foto di JR sui suoi edifici. Già in questi primi progetti, l’artista afferma voler portare l’arte nella strada: “Ho la più grande galleria d’arte al mondo: i muri del mondo intero. Così richiamo l’attenzione di quelli che non frequentano abitualmente i musei”.
    • Nel 2005, partecipa come fotografo di scena al lungometraggio di Kim Chapiron (Kourtrajmé) con Vincent Cassel e incontra tra l’altro Shepard Fairey, Blu, Zevs, Blek le Rat, Influenza, The London Police, per fare uno reportage sugli attivisti urbani internazionali.
  • Durante l’anno 2007, con Marco, realizza Face 2 Face, “la più grande espo foto illegale mai creata”. JR mostra ritratti giganti di Israeliani e Palestinesi con I visi che si fan fronte in 8 città dei paesi su citati e sui due lati del muro di separazione. Appena ritornato a Parigi, espone di nuovo incolla questi ritratti sui muri della capitale francese. Per JR, quest’azione artistica è prima di tutto un progetto umano: “Gli eroi del progetti sono tutti coloro che dai due lati del muro, mi hanno autorizzato ad esporre immagini sui loro muri”.
  • Nel 2008, JR copre i muri esterni della favela Morro da Providencia in Rio de Janeiro con foto di visi e sguardi di donne. “Questo è un progetto realizzato con pochi mezzi come la favela. Ci siamo adattati all’ambiente in questo universo dove i tetti delle case sono di plastica e le pistole dei bambini di acciaio. Ci siamo riusciti in questo groviglio fatto di vie scoscese, case traballanti, fili elettrici volanti e tiri d’arma che attraversano le abitazioni”, ha detto JR. Fino al 2010, l’artista prosegue questo progetto nel mondo (Sierra Leone, Liberia, Kenya, India Cambogia). JR decide di fare di questo progetto un film documentario intitolato WOMEN ARE HEROES. Nel 2010, il film è selezionato alla Semaine de la Critique in associazione con la Selezione Ufficiale del Festival de Cannes e concorre per la Caméra d’Or. Il progetto WOMEN ARE HEROES ha contribuito al conseguimento del TED PRIZE da JR nel 2011. Nel 2014, uno sguardo di donna è incollato su un porta-container a Le Havre e viaggia fino alla Malesia.
    • Nel 2008, JR inizia il progetto Wrinkles of the City che tende a rivelare la storia e la memoria di un paese attraverso le righe degli abitanti di diversi paesi. L’artista ha scelto città che hanno conosciuto sconvolgimenti come Cartagena in Spagna, Shanghai, Los Angeles, Berlino o Istanbul. Nel 2012, accompagnato dal pittore José Parla, JR porta Wrinkles of the City in La Havana.
  • Nel settembre 2010, su invito del Festival Images (Vevey, Svizzera), JR comincia il progetto Unframed. Per la prima volta nel suo percorso artistico, JR non utilizza le sue immagini ma quelle della grande Storia della fotografia. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione dei diversi aventi diritto, JR ingrandisce foto prese da Robert Capa, Man Ray, Gilles Caron o Helen Levitt, e le espone sulle facciate degli edifici di Baden Baden, Marsiglia, Sao Paulo, Grottaglie in Italia e Washington D.C. Nell’agosto 2014, JR è invitato a lavorare sulla parte abbandonata di Ellis Island. Quest’isola, accanto alla statua della Libertà, è un simbolo, essendo il punto d’entrata storico negli Stati Uniti di circa 12 milioni d’immigranti, dal 1894 al 1954. Sulla parte Sud dell’isola, l’ospedale che riceveva i nuovi arrivanti malati è rimasto all’abbandono dal 1954. JR ha esplorato gli archivi e creato una ventina di “collage” negli edifici pieni di storie.
    • Il 2 marzo 2011, durante la conferenza TED a Long Beach, California, JR è invitato a creare un progetto d’arte partecipativo globale, l’Inside Out Project (IOP). Ispirato dai suoi “collage” in grande formato nelle strade, il concetto del progetto è di dare a ciascuno la possibilità di condividere col mondo intero il proprio ritratto e messaggio. Inside Out offre agli individui e i gruppi nel mondo un nuovo mezzo di fare passare un messaggio. Tutti possono partecipare e sono sfidati a usare i ritratti per condividere le storie delle persone nella loro comunità. Le azioni sono documentate, archiviate e messe sul sito web insideoutproject.net. Più di 300. 000 posters sono già stati spediti in più di 130 paesi nel mondo dal marzo 2011 fino a oggi. Le cabine fotografiche Inside Out portano il progetto nelle strade e offrono al pubblico la possibilità di partecipare istantaneamente e gratuitamente. Decine di migliaia di ritratti sono stati stampati in queste cabine fotografiche situate dappertutto nel mondo, in luoghi come il Centro Pompidou a Parigi, a Londra e Amsterdam, in Giappone, a Dallas, a Arles per le Rencontres Photographiques e in diverse città israeliane e palestinesi, a Abu Dhabi e nella Galleria Emmanuel Perrotin a Parigi. Nel giugno 2014, copre la navata interna del Panthéon e il telone sul duomo di 4000 volti durante il rifacimento dell’edificio. Non ha percepito nessun compenso per quest’opera. Suo budget gli serve soltanto a pagare la sua équipe e guadagna denaro unicamente col suo lavoro venduto in gallerie.
    • Nell’aprile 2014, JR presenta la prima di “Les Bosquets”, il balletto creato in collaborazione con il New York City Ballet con una musica originale da Woodkid e con il ballerino Lil Buck. Per il suo esordio come coreografo, JR ha riunito 42 ballerini sulla scena. Basandosi sulla rappresentazione del balletto, JR dirige un cortometraggioche ci immerge nella comunità di Les Bosquets a Montfermeil, uno luogo dove l’arte, l’agitazione sociale e il potere dell’immagine si intrecciano. Su una musica da Pharrell Williams, Hans Zimmer e Woodkid, JR mostra come il desiderio di esistere in questi quartieri può aiutare a combattere la precarietà e a creare bellezza dove non c’è più speranza.
    • Nel 2015, JR gira il film ELLIS, un omaggio agli immigranti passati da Ellis Island. Questo cortometraggio scritto da Eric Roth ha per unico attore Robert de Niro e la musica è di Woodkid, suonata da Nils Frahms . Il film immaginario fa ricorso alla memoria collettiva. Ellis Island era la porta d’entrata negli Stati Uniti per milioni di immigranti, un purgatoria nell’ombra della statua della libertà, dove migliaia di uomini, donne e bambini hanno aspettato di conoscere la loro sorte. ELLIS racconta la storia di questi immigranti che hanno costruito l’America mentre solleva il problema di quelli che cercano le stesse opportunità oggi negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

Il 1 ottobre 2009, nel giornale Le Monde, Martine Valo parla del lavoro di JR come un “rivelatore d’umanità”. Il 15 ottobre 2010, durante un trasmissione alla radio di San Diego, l’artista Shepard Fairey afferma: “JR è attualmente l’artista di strada il più ambizioso”. Nel marzo 2014 Jean-Max Colard, scrivendo in Les Inrockuptibles, qualifica la sua installazione al Panthéon come demagogica.

Carlo Franza

 

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