Al termine del recente  incontro tra Italia e Santa Sede nella ricorrenza del novantaduesimo anniversario della firma dei Patti Lateranensi e del trentasettesimo anniversario dell’Accordo di modificazione del Concordato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme alle altre alte cariche dello Stato, il Segretario di Stato vaticano Cardinale Pietro Parolin e gli altri componenti delle delegazioni italiana e vaticana, hanno visitato la mostra “Contemporanei a Palazzo Borromeo. Arte e design nell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede”.

Questo progetto -che trae ispirazione anche da quanto già attuato negli ultimi anni in modo incisivo nel Palazzo del Quirinale su impulso del Presidente Sergio Mattarella- nasce con l’intento di aggiornare lo stretto legame con l’arte, la cultura e i manufatti che hanno caratterizzato la lunga storia di Palazzo Borromeo e di arricchirne gli interni, il chiostro e i giardini, con opere d’arte di grandi artisti italiani contemporanei, che si aggiungono alle opere di maestri della tradizione. Gli interni, in particolare, sono punteggiati da esempi dell’eccellenza del design italiano degli ultimi settant’anni, capace di inserirsi armoniosamente negli arredi esistenti e di migliorare allo stesso tempo gli aspetti funzionali di varie sale. Mi è doveroso segnalare che l’impulso forte per la diplomazia culturale è venuto  qualche decennio fa  dalla nascita della “Collezione Farnesina” voluta dall’Ambasciatore Umberto Vattani, illuminato mecenate  di quel progetto che ha portato l’arte contemporanea nel mondo.

L’iniziativa  di Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata italiana presso la Santa sede, similarmente, vuole unire due dimensioni della promozione del nostro Paese: quella culturale, poiché intende dare il senso della forte continuità e del primato della tradizione artistica italiana con le espressioni culturali contemporanee, e quella economica, con l’obiettivo di dare ulteriore visibilità ad artisti e designers – già ampiamente conosciuti a livello internazionale – ed anche a nostre aziende e manifatture straordinarie, nello spirito di contribuire ad accrescere la loro presenza nei mercati esteri e a rappresentare nel mondo il meglio dell’arte e dell’eccellenza italiana.

La collezione comprende, distribuite tra il giardino, il chiostro e i saloni del Palazzo, 15 opere d’arte e 10 oggetti concepiti da designers italiani e prodotti da aziende italiane.

L’arte contemporanea

Mario Ceroli, CavalliUomo con dodecaedro (Discorsi platonici sulla geometria), Pietro Consagra, Piana n.2 [Archivio Consagra], Giuseppe Ducrot, Busto di San Carlo Borromeo, Maria Cristina Finucci, modulo dell’installazione HELP The Ocean, Franca Ghitti, Alberi Bosco [Fondazione Ghitti], Emilio Isgrò, Occhio Falcon (Paradiso, canto decimottavo), Massimo Listri, Musei Vaticani XIV Scala Simonetti [Fondazione Listri], Michelangelo Pistoletto, Autoritratto/Terzo Paradiso, Arnaldo Pomodoro, La colonna del viaggiatore 1965/66 [Fondazione Pomodoro], Davide Rivalta, Rinoceronte n.2

Il design

Francesco Binfaré, divano Essential, Edra, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, lampada Taccia, Flos [Fondazione Castiglioni], Antonio Citterio, divano Magister, Flexform, Michele De Lucchi, Battista Totem, Caimi Brevetti, Davide Groppi, lampada da terra Origine, Davide Groppi
Vico Magistretti, lampada da tavolo Atollo, Oluce, Angelo Mangiarotti, seduta Clizia, Agapecasa Andrea Parisio, tavolini Bongo, Meridiani, Gio Ponti, lampade da terra Pirellone, FontanaArte Ettore Sottsass, lampada da terra Callimaco, Artemide.

La mostra, promossa dall’Amb. Pietro Sebastiani e realizzata con il contributo della Banca del Fucino e del MAECI, è stata curata dall’arch. Cristina Mazzantini e in attesa di una inaugurazione pubblica nei prossimi mesi potrà essere visitata su prenotazione in piccoli gruppi anche attraverso il Touring Club nel rispetto delle misure anti Covid-19.

Il progetto-mostra  nasce come dicevo  con l’intento di aggiornare lo stretto legame con l’arte, la cultura e i manufatti che hanno caratterizzato la lunga storia di Palazzo Borromeo, ma mi preme sottolineare che ciò è stato ampiamente possibile grazie alle radici culturali e artistiche che hanno sempre caratterizzato negli anni  il lavoro diplomatico dell’Ambasciatore Pietro Sebastiani, il quale non solo ha creduto  all’Italia come Banca Artistica,  perchè per l’appunto l’Arte è avanguardia, pensiero, azione e innovazione,  ma l’arte italiana, quale quella che oggi  qui si  è voluta campionare,  è identità, l’arte è valore, l’arte diviene strumento  strategico per comunicare e costruire valore anche economico, elemento fondamentale nel mercato globale di ieri e di oggi.  L’arte e  le  opere d’arte di grandi artisti italiani contemporanei, che si aggiungono alle opere di maestri della tradizione e dei secoli passati,  rappresentano meglio di ogni altra cosa l’immagine dell’Italia nel mondo.


Carlo Franza

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