Napoli fra Itinerari di Lazzaroni e Re in un libro di Patrizia Tramma scrittrice partenopea.
Napoli visitata e scoperta grazie agli Itinerari di Re e Lazzaroni. E’ il libro di Patrizia Tramma (Napoli. Itinerari di Lazzaroni e Re, Ali&No editrice, pagine 91) scrittrice di talento che ci propone una guida singolare alla scoperta della città oggi capoluogo della Regione Campania, una volta Capitale del Regno di Napoli. Napoli è veramente ancora oggi una capitale, non lo è stata solo nel periodo borbonico; città colta, ricca di tradizioni, la città di Benedetto Croce per intenderci e la città in cui passò gli ultimi anni Giacomo Leopardi, qui sepolto nel Parco Virgiliano. Qui per la verità ho vissuto i primi anni di vita fino all’inizio delle scuole elementari, perché mio padre e mia madre erano in servizio per il Ministero delle Finanze qui, abitando in Via Cilea, e la scrittrice Patrizia Tramma di cui vado recensendo questo libro è figlia di una nobile cugina di mia madre(Ada Damiani), che io chiamavo zia Tina (Antonielli), cui ero molto affezionato e venuta a mancare qualche anno fa. Non me ne vogliano i lettori di questa mia nota personale, ma ritorno al libro in questione perché presenta la città in modo esaustivo, non solo, per nulla stucchevole nella lettura, scritto con un linguaggio personalissimo e accattivante, capace di trasportare il lettore lungo i cinque itinerari che la scrittrice ci propone. Libro veloce, come sono le guide – visto che il volumetto fa parte della collana “i fuori guida”, nel senso che è stato pensato e scritto proprio per non essere una guida storica, pesante, ma adatto proprio a chi si accinge a visitare la città.
Scrive nell’introduzione Patrizia Tramma: “ Napoli e una citta strana: magiche sono le sue origini avvolte nella nebbia impalpabile delle leggende, ambigua e la sua essenza legata alla donna-uccello che ammaliava i naviganti e, se non riusciva a portarli a se, si lasciava morire. Come dire che anche il visitatore deve essere un po’ vittima del fascino di questa citta. Allora il consiglio è di lasciarsi andare, viaggiare con animo lieve e incantato fra i vicoli e i palazzi, cercare di sentire le voci del passato tumultuoso e ricco, ritornare per le strade, salire gli scaloni di marmo, entrare nei giardini romantici e misteriosi dove hanno vissuto e vivono ancora nella memoria e nella vita del presente poeti e marinai, prostitute e regine, lazzaroni e re che hanno fatto Napoli grandissima e disperata nel corso della sua storia millenaria. I cinque itinerari proposti sono classici solo nei percorsi, perche il compito di illustrare i tesori di una citta d’ arte ricca come poche altre e stato lasciato ai ponderosi volumi delle guide tradizionali, un po’ presupposti del fuori guida. Qui il viaggio attraverso Napoli porta a scoprire, seguendo il filo conduttore delle sue strade e dei suoi monumenti, un patrimonio leggendario e aneddotico parte integrante dell’immaginario collettivo e della memoria storica dei suoi abitanti. Visiterete così il teatro di San Carlo in compagnia di un pigro Rossini molto interessato alla bella vita o avvertirete nei bui corridoi di Castel dell’Ovo l’ombra di un misterioso Virgilio Mago dalla lunghissima vita che dispensava doni magici alla citta, così tanto amata da volervi essere sepolto. Forse riuscirete a vedere i pallidi fantasmi delle aristocratiche dame morte d’amore, o di re Nasone, imperdonabile gaffeur; se passeggerete nei bei giardini della Floridiana o di Capodimonte forse le belve di donna Lucia o di re Carlo ruggiranno ancora nelle gabbie e gli uccelli esotici canteranno nelle voliere dorate. L’eredita di questa storia e di questa umanita la scoprirete ancora nei sapori della inimitabile cucina, nella cultura e nell’eleganza di negozi e botteghe. Certo armatevi di pazienza, di molto tempo e di indumenti comodi per affrontare le lunghissime camminate nel buio del vicoli o nell’inevitabile frastuono del traffico, ma se seguirete i nostri itinerari con il giusto stato d’animo, alla fine sentirete che la citta sirena vi ha fatalmente portato a se”.
E allora si diceva di cinque itinerari. Il primo è “la via dei re e delle regine”, dove proprio in Piazza Trieste e Trento c’è la fontana donata dal Sindaco Lauro, ma non molto amata dai napoletani che l’hanno chiamata ‘a carcioffola; da qui si arriva al famoso Teatro San Carlo progettato dal Medrano; la scrittrice ci dà notizia della storia del teatro che nel Settecento aveva “i cantori evirati”, preparati addirittura da botteghe in città che avevano l’insegna “qui si castrano ragazzi” , pratica poi abbandonata in epoca napoleonica. Il secondo itinerario è “funicolì funicolà”(Vomero, Certosa di San Martino, Villa Floridiana, Castel S. Elmo, ecc. ), il terzo “Il cuore di Napoli” fra streghe, fantasmi e santi; con la via di san Gregorio Armeno e le botteghe dei maestri del presepe. Il quarto “itinerario della Sirena” con Via Chiaia detta via della “passiata”, e non può sfuggire verso S. Anna al Palazzo l’Antica Pizzeria della Regina d’Italia – Brandi che aveva fornito per la tavola di S. M. Regina Margherita la pizza mozzarella pomodoro e basilico (bianco rosso e verde). E infine il quinto itinerario “dalle stelle all’Inferno” , il cui titolo sta a significare l’Osservatorio Astronomico che è accanto alla Reggia Capodimmonte, ma non sfugge via Dante e le Catecombe di S. Gennaro del II secolo d. C. dove vennero sepolti i vescovi del tempo compreso San Gennaro patrono della città, senza tralasciare l’inferno del Cimitero delle Fontanelle.
Il libro è da non perdere, perché agile, esaustivo, storico, si legge in un attimo e fa presa proprio come guida alla città del Vesuvio.
Carlo Franza