La Delegazione Pontificia annuncia che, dopo diversi rinvii dovuti all’emergenza sanitaria, dal 15 luglio al 17 ottobre 2021, presso il Museo Pontificio Santa Casa di Loreto, è aperta la mostra “La Madonna di Loreto di Raffaello – Storia avventurosa e successo di un’opera”.
“Segnati ma non vinti dalla pandemia” afferma S.E. Mons. Fabio Dal Cin Arcivescovo Prelato di Loreto e Delegato Pontificio, “vogliamo promuovere la conoscenza dei fatti storici e artistici, ammirare la bellezza delle opere che tocca la mente e il cuore ed eleva l’animo. Nel mondo attuale dove rumore, chiasso e chiacchera sembrano imperare, l’intento della mostra è quello di donare un tempo di quiete, tranquillità e riflessione. Oggi più che mai siamo “chiamati a volare alto”, secondo l’intenzione del Giubileo Lauretano, la cui grazia è ancora viva, per non lasciarci schiacciare dalla frenesia e attingere alle sorgenti della bellezza”.

Il centro della mostra è la storia dello straordinario dipinto di Raffaello: la Madonna del Velo o Madonna di Loreto. Le diverse vicissitudini dell’opera, avventurose e al contempo misteriose, convergono nell’ipotesi che il nome, Madonna di Loreto con cui è più noto l’originale raffaellesco, già esposto nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma, dipenda dal fatto che una sua pregevole replica fosse stata donata al Santuario della Santa Casa e collocata nella Sala del Tesoro tra il 1717 e il 1797. Il dipinto è una rappresentazione della Santa Famiglia, alla quale ben si addice il titolo Madonna di Loreto, perché sembra ambientata proprio nella Casa di Nazareth, trasportata e venerata a Loreto. La sua fama crebbe a tal punto che sono oltre cento le copie note eseguite da grandi autori su tela, tavola, ma anche in forma di disegni e incisioni.

L’allestimento della mostra, originale ed inedito, trasmette un racconto affascinante di questa celebre opera, e delle principali sue riproduzioni, facendo leva sulla parte spettacolare ed emozionale, pur col rigore scientifico assicurato dalla supervisione e dal contributo dei Musei Vaticani. “È una mostra che racconta di un’opera meravigliosa, espressione dell’armonia e della capacità raffaellesca di ammaliare con la purezza delle sue forme e l’equilibrio dei suoi colori”, afferma Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani.

Il percorso della mostra consta di tre tappe: alla ricostruzione della storia della committenza dell’opera di Raffaello seguirà, nel monumentale Salone degli Svizzeri, l’ingresso in un contesto a forte impatto emozionale, favorito da una multivisione immersiva, attraverso la quale verranno narrati i dettagli e l’anima del dipinto e delle sue riproduzioni, alcune presenti in mostra, altre proposte virtualmente.  Nella terza tappa è possibile visualizzare i dettagli più affascinanti di alcune opere grazie ad un Wall, uno schermo di oltre 3 metri ad altissima definizione, sul quale il visitatore, grazie alla tecnologia interattiva touchless, potrà richiamare con il solo gesto della mano nell’aria, secondo il proprio desiderio, i contenuti della mostra, vivendo così l’illusione affascinante di “toccare l’opera”, entrando, seppur virtualmente, in rapporto più intimo con essa. Il tutto è possibile grazie all’uso delle più innovative tecnologie multimediali, create e appositamente curate per la mostra dal multi vision designer Paolo Buroni e dal team della Stark di Cagli. Un contributo significativo alla realizzazione della mostra è giunto dalla Regione Marche con la soddisfazione espressa dal Presidente Francesco Acquaroli e dall’assessore regionale alla cultura, Giorgia Latini. “Eventi espositivi come questo, nel quinto centenario della scomparsa del grande artista urbinate, contribuiscono a valorizzare il nostro territorio regionale, rafforzandone l’economia turistica e incentivando una ripresa “sostenuta” nel tempo, oltre a rappresentare un mezzo per aumentare l’attrattività dei luoghi con progetti di qualità e consentire una crescita culturale delle comunità determinando ricadute positive anche in termini economici.”
Anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto e Banca Generali hanno voluto contribuire all’allestimento e alla realizzazione della Mostra rimarcando l’importanza dell’evento e soprattutto la centralità del soggetto rappresentato dal pittore urbinate.

Carlo Franza

 

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