L’installazione artistica di nudo dell’artista Spencer Tunick nel paesaggio desertico intorno ad ARAD.
Duecento persone tra uomini e donne, con il corpo nudo dipinto di bianco, hanno partecipato nel sud d’Israele vicino al Mar Morto, nella zona di Arad, all’ultimo progetto dell’artista americano Spencer Tunick. Il 54enne artista, famoso per le sue foto di massa di nudi scattate in tutto il mondo, è stato invitato dalle autorità per la terza volta a riprendere lo specchio d’acqua che si ritira. La prima volta che aveva fotografato il Mar Morto era un decennio fa e aveva coinvolto un migliaio di modelli nudi, ripresi sulle rive del lago salato, prima di tornarci cinque anni dopo. Il progetto artistico ha suscitato alcune critiche tra i più conservatori nello Stato ebraico, ma ha ricevuto il finanziamento del ministero del Turismo e della città di Arad. L’installazione fotografica è stata progettata per supportare l’istituzione del nuovo Museo del Mar Morto ad Arad e per contribuire alla promozione delle zone più suggestive, ma forse ancora in parte sconosciute al grande pubblico, del sud del Paese. In collaborazione con il Ministero del Turismo israeliano, il Comune di Arad, il Dead Sea Revival Project, l’artista americano è tornato nella regione del Mar Morto dopo due precedenti installazioni che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali.
Tunick ha realizzato installazioni, tra le altre, a New York, Londra, Vienna, Barcellona e Sydney: oggi, Arad si unisce a questa illustre lista ospitando l’artista grazie al Ministero del Turismo di Israele. L’evento è durato circa tre ore, durante le quali l’artista ha posizionato i modelli volontari e la macchina fotografica, in base allo sfondo e alla luce. Scopo dell’iniziativa è attirare l’attenzione sull’importanza di preservare e tutelare il Mar Morto, nonché sull’istituzione del Museo del Mar Morto che sarà costruito ad Arad, sotto l’iniziativa e la guida di Ari Fruchter che ha reclutato Tunick per la campagna promozionale. E’ interessante sapere perché è stata scelta questa zona per ospitare Tunick, principalmente per la sua vicinanza al Mar Morto e il suo potenziale turistico. Vanta 1.500 camere in bed and breakfast, hotel e ostelli, numerosi percorsi escursionistici e ciclabili, ed è vicina a numerose attrazioni turistiche internazionali della zona, come Masada, il Mar Morto e Tel Arad.
Ecco cosa hanno detto in merito all’installazione di Spencer Tunich, le personalità istituzionali israeliane. Il ministro del Turismo Yoel Razvozov ha detto: “Ogni immagine pubblicata dall’artista rappresenta una spinta turistica per Israele. Milioni di persone da tutto il mondo vedono la bellezza e il potenziale turistico di Arad e del Mar Morto. Mentre Israele apre i cieli ai turisti vaccinati, non vediamo l’ora di accoglierli ancora una volta nei paesaggi unici della regione del Mar Morto, una delle principali destinazioni turistiche di Israele”.
Ecco le parole del sindaco di Arad Nisan Ben Hamo: “Siamo orgogliosi di ospitare un artista di tale levatura come Spencer Tunick. Abbiamo dimostrato che Arad è bella dall’esterno e dall’interno, una città democratica, liberale e pluralista con comunità e culture diverse”.
E ancora la direttrice dell’ufficio nazionale israeliano del turismo a Milano Kalanit Goren Perry: “Pochi posti nel mondo ospitano paesaggi di così grande bellezza e hanno l’ardimento di partecipare ad un’installazione così particolare. Siamo fieri di aver contributo a questa buona causa in modo così originale, potendo così far conoscere al pubblico italiano un luogo ricco di storia, cultura e natura come la città di Arad”.
L’artista Spencer Tunick ha dichiarato: “È difficile nascondere il fatto che il Mar Morto sta scomparendo e l’istituzione del Museo del Mar Morto è il nostro modo per creare consapevolezza di questo fatto. La mia visita in Israele è stata un’esperienza unica – prima di tutto per me – e sono sempre felice di tornare qui e fotografare nell’unico paese del Medio Oriente che consente un’arte come questa”.
Il capo del Consiglio regionale di Tamar Nir Wanger ha affermato: “Il Consiglio regionale di Tamar ha investito milioni di shekel negli ultimi anni in questioni relative all’estinzione del Mar Morto e alla sensibilizzazione sia a livello internazionale che locale, tra cui, tra gli altri, il concorso New 7Wonders of the World . Negli ultimi anni, i consigli regionali di Tamar e Megillot e i ministeri competenti guidati dal Ministero della protezione ambientale con la decisione del governo 3742 stanno lavorando per avanzare soluzioni a queste importanti questioni”.
Carlo Franza