Una domanda e risposta di Luigi Mazzola sulla definizione di passione ha catturato il mio interesse  portandomi a leggere il suo recente libro “Avanti tutta” uscito per i tipi di Fausto Lupetti editore; dice Mazzola: “Sapete qual’ è per me la più bella definizione di passione?  La passione è l’allineamento di ambizione, missione e visione, cioè dei valori di una persona, di quello che fa e di quello che vuole essere”. Vi assicuro che è un libro fantastico e vi incoraggio a leggerlo, perchè Luigi Mazzola ha avuto una storia affascinante da narrare, la sua. “Un grande ingegnere da corsa è tale, secondo me, quando non dimentica l’emozione. Quando si rende conto che un Gran Premio diventa un intreccio di palpiti, una somma di battiti, una accelerazione di frenesie. Potrei riassumere il tutto con una frase banale ma ad effetto: l’elemento umano muove tutto”. (Dalla prefazione di Leo Turrini). Insomma, diciamolo a chiare lettere che Luigi Mazzola è un esempio concreto di combinazione tra competenze tecnico-aziendali e soft skill che lo rendono testimonial unico nelle attività di sviluppo  della performance e della crescita personale. Apprendiamo dal libro la sua crescita personale che l’ha portato dalla natia Ferrara a laurearsi prima in ingegneria meccanica a Roma e la successiva specializzazione al Politecnico di Torino in meccanica dell’autoveicolo.  Con “Avanti tutta” Luigi Mazzola spiega, attraverso l’enorme esperienza accumulata in Ferrari, come gestire al meglio le energie positive di un team per poi ottenere il migliore dei risultati.

La sua è stata un vita passata in Ferrari, ben venti anni, fin dal 1988 e che termina nel 2009, accanto a nomi che, insieme a lui, hanno fatto la storia sportiva del nostro Paese; tra i tanti, Alain Prost, Schuhmacher, Mansell, Ayrton Senna, Valentino Rossi, Todt, Montezemolo, quanto basta per delineare il periodo d’oro della Ferrari, a cavallo di due millenni, quando il mito di Maranello accumulava vittorie su vittorie sia nel campionato piloti che in quello costruttori.

E  se i grandi, i grandissimi risultati, una casa come Ferrari li ha raggiunti, è stato  grazie a dei fuoriclasse, uomini di estremo talento, persone dotte anche della capacità di indicare, convogliare energie, guidare, spronare, e condividere obbiettivi con tutti gli esponenti del team, fino all’ultimo dei meccanici.

La capacità di focalizzare il target, di coinvolgere i collaboratori, di guidare il gruppo assumendo la posizione di “Primus inter pares”, ponendosi in ascolto di tutti, accogliendo tutte le idee e i suggerimenti del team, per poi prendere in autonomia le decisioni che indirizzeranno gli sforzi, l’energia e l’entusiasmo del team verso il target prefissato.

Da ingegnere, Luigi Mazzola ha sviluppato, nel corso degli anni e con il crescere dell’esperienza come performance coach, alcuni algoritmi che possono prevedere il percorso ottimale nella gestione delle risorse umane, fisiche e psichiche, finalizzate al raggiungimento del target prefissato, metodo che si è rilevato molto efficace in molti dei casi curati da Mazzola. Una sorta di biografia ragionata, precisa, intelligente, oculata, snocciolata da Luigi Mazzola attraverso pagine chiare e brillanti.  E terminato nel 2009 il suo impegno di lavoro in Ferrari, scuderia del cavallino rampante, ha messo a frutto l’esperienza divenendo un apprezzato speaker motivazionale formatore per aziende in strategie e vendita; da qui il suo eccellere nel managing coaching.  E di ciò tratta la seconda parte del libro, affascinante quanto la prima parte che è “sportiva”, spiegandoci a fondo le varie tecniche dedicate.  E’ così che Luigi Mazzola da ingegnere in Ferrari oggi vive svolgendo performance coach, e questo libro è di un fascino incredibile perché allarga e incornicia una personalità che ha raggiunto dei successi irripetibili.

Carlo Franza

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