Organizzata dall’Amministrazione Comunale ed allestita  presso la Pinacoteca di Ripe San Ginesio, domenica 12 dicembre si è inaugurata l’esposizione AERIMMOBILI- IL META FUTURISMO DEL GRUPPO “BOCCIONI”  MACERATA 1932-1942. La mostra ripercorre la vicenda del gruppo di artisti futuristi che hanno animato la vita culturale di Macerata fino al 1942, tra i quali Sante Monachesi, Bruno Tano, Rolando Bravi, Umberto ed Alberto Peschi, Mario Monachesi, Arnaldo Bellabarba, Wladimiro Tulli, Lamberto Massetani, cui si aggiungono molti altri pittori, grafici, poeti, cineasti e musicisti.

Aperta fino al 30 Gennaio 2022 ed unica nel suo genere, la prestigiosa esposizione, curata da Roberto Cresti, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Macerata, presenta un itinerario fatto di opere originali ed inediti pannelli illustrativi. Proprio il carattere didattico rende l’allestimento interessante agli occhi sia di un pubblico esperto che di appassionati o studenti delle scuole di ogni ordine e grado, permettendo ad ogni visitatore di avvicinarsi alla storia e agli sviluppi artistici del futurismo.

In mostra una sezione sceltissima di opere provenienti dai maggiori musei di Macerata e da collezioni private. Tra esse, curata dal direttore del Centro studi Pannaggi G. Porfiri, una selezione di disegni di Bruno Tano, eseguiti nell’ultimo periodo della breve vita dell’artista, alcuni dei quali esposti solamente alla XXIII Biennale di Venezia.

L’esposizione vede importanti collaborazioni e patrocini: Regione Marche, Dipartimento di Studi Umanistici- UniMc, Unione Montana dei Monti Azzurri, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata- Musei di Palazzo Ricci, Centro Studi Pannaggi, Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, Liceo Artistico di Macerata, AS Contemporanea. Una iniziativa di qualità, che rinsalda il particolare legame del Comune di Ripe San Ginesio con le espressioni contemporanee e testimonia il valor del contributo che i piccoli musei sono capaci di dare ad un più ampio panorama culturale.

In mostra una sezione sceltissima di opere provenienti dai maggiori musei di Macerata e da collezioni private. Tra esse, curata dal direttore del Centro studi Pannaggi Gabriele Porfiri, una selezione di disegni di Bruno Tano, eseguiti nell’ultimo periodo della breve vita dell’artista, alcuni dei quali esposti solamente alla XXIII Biennale di Venezia.

Il Gruppo Futurista maceratese, poi divenuto Gruppo Futurista Marchigiano “Boccioni”, si costituisce nel 1932 in un locale di via Crispi grazie al sodalizio tra Sante Monachesi, Rolando Bravi e Fernando Paolo Angeletti, e con forza propulsiva contribuisce al rinnovamento del linguaggio espressivo dell’intera regione. La scelta di intitolare tale associazione all’insuperato futurista, scomparso prematuramente in guerra, sottolinea l’intento di ideale continuazione con gli esordi del movimento.

In seguito vi aderiscono anche Umberto Peschi, Wladimiro Tulli e l’aeromusico Ermete Buldorini, mentre alla guida si pone l’aeropittore Bruno Tano, che dal ’30 al ’40 dà vita ad iniziative anche itineranti condivise dallo stesso Marinetti.  Il ruolo dei marchigiani lascia un segno indelebile nel panorama futurista poiché concorrono a ideare alcuni dei principali manifesti programmatici: già nel 1922 Ivo Pannaggi, anticipatore del movimento in città, è tra i firmatari del Manifesto dell’arte meccanica. Nel 1940 la città ospita l’importante Mostra d’arte Futurista nell’atrio del Teatro Lauro Rossi, cui approdano anche esponenti di calibro nazionale. Il fulcro della produzione artistica del Gruppo, come in generale del movimento definito Secondo Futurismo, è costituito da aeropittura e aerosculura che manifestano entusiasmo per il volo e la velocità dell’aeroplano, in evoluzione rispetto all’interesse di ricerca iniziale, concentrato sullo studio del dinamismo meccanico a terra: treno, nave, macchina.

La sezione dedicata al futurismo maceratese espone numerose opere “aeree” che vanno dal disegno (Tano, Tulli), alla tradizionale pittura (Mario Monachesi, Fulvio Mariani, Bellabarba, Renato Di Bosso), alla scultura su legno di ciliegio (Umberto Peschi) o alluminio (Wladimiro Tulli). Nel 1963 si svolge in città un’importante esposizione intitolata “Appunti sul movimento futurista a Macerata”, che esprime una valutazione dell’esperienza vissuta dal Gruppo, la cui massima produzione artistica si ferma ai primi anni Cinquanta. Quella attenta selezione riflette l’attuale allestimento tematico al museo in cui sono valorizzati i più attivi esponenti: oltre a quelli succitati, Alberto Peschi, Sante Monachesi, Vinicio Paladini e Giuseppe Mainini.

Carlo Franza

 

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