Disegni di Jacopo da Pontorme esposti all’Istituto Centrale per la Grafica a Roma.
Inaugurata a Roma “Di mano di Jacopo da Pontorme. Disegni di Jacopo da Pontorme nelle collezioni dell’Istituto centrale per la grafica”, mostra che per la prima volta nella sua interezza espone il fondo di disegni di Jacopo Carucci (1494-1556) – artista meglio noto come Pontormo dal luogo di nascita – la cui fama al tempo rivaleggiò con quella dei grandissimi, da Raffaello ad Andrea del Sarto, da Bronzino a Vasari. La mostra è visitabile fino al 20 marzo 2022.
Considerata l’intrinseca fragilità di questi manufatti, a tal punto da sconsigliarne il prestito, questo importantissimo nucleo di disegni quasi tutti bifaccia, è poco noto anche agli specialisti; ciò nonostante, si tratta di capolavori, in parte inediti, che riferiscono dell’attività creativa più intima dell’artista e che potranno essere ammirati e confrontati tra loro fino al 20 marzo 2022 – nelle sale espositive della Calcografia, in via della Stamperia 6 a Roma, a due passi da Fontana di Trevi – per un evento irripetibile nei prossimi dieci anni e forse oltre, ma che costituisce un momento di particolare riflessione per tutti. Soprattutto perché si tratta di un nucleo di disegni fresco di operatività dell’artista al lavoro, una sorta di archivio personale di bottega la cui importanza in tutti questi anni era sfuggita agli esperti dell’arte di Pontormo.
A eccezione di uno acquistato dal Gabinetto Nazionale delle stampe nel 1913, tutti i disegni provengono dalla prestigiosa collezione Corsini, un tempo a Palazzo Corsini alla Lungara (oggi Galleria Corsini); la Biblioteca Corsini (dove i disegni e le stampe venivano abitualmente conservati incollati in volumi) fu donata da papa Clemente XII al nipote Neri Maria nel 1733 e ampliata per oltre un secolo dai discendenti della famiglia. Nel 1883 il Principe Tommaso Corsini la donò all’Accademia dei Lincei e nel 1895, grazie all’interessamento dello storico dell’arte Adolfo Venturi, una parte consistente dei volumi contenenti i disegni e le stampe andò a formare il nucleo originario del Gabinetto Nazionale delle Stampe, costituito nel 1895 per la conservazione e lo studio delle opere grafiche. Ed è proprio dall’unione del Gabinetto Nazionale delle Stampe e della Calcografia Nazionale di eredità pontificia che nel 1975 nasce l’Istituto Nazionale per la Grafica, che dal 2014 è diventato “centrale” in seguito alla riforma Franceschini.
Curata da Mario Scalini (Dirigente ICG), Alessandro Cecchi (Direttore di Casa Buonarroti a Firenze) e Giorgio Marini (Responsabile del Gabinetto Disegni e Stampe dell’ICG), la mostra propone tutti e 29 i fogli con i disegni di Pontormo posseduti dall’ICG, la cui tecnica esecutiva è principalmente la “sanguigna”, usata a volte in combinazione con la “pietra nera” o con le “lumeggiature a gesso”. Anche i disegni presenti sui versi di alcuni di questi fogli (in totale sono 18), che riportano studi di figura, sono esposti in facsimile, per motivi di fragilità, poichè i fogli sono infatti così sottili da non tollerare un’esposizione verticale, a bandiera. I facsimile sono montati in passepartout e incorniciati.
In definitiva, tra gli originali esposti nelle bacheche (recto) e i facsimili del verso alle pareti, sono 47 le opere di Pontormo esposte e ben 23 di questi sono riferibili al cosiddetto Taccuino Corsini di cui in mostra si propone una ricostruzione filologica. Su un lato dei fogli sono evidenti anche le cosiddette ‘stazioni’ per le cuciture delle pagine in un unico insieme. Si tratta principalmente di studi per figure, quindi di un repertorio di immagini, di prime idee, di studi dal vero (o anche di studi preparatori: per esempio per la Pala Pucci di San Michele Visdomini a Firenze) di cui servirsi all’occorrenza. Questi fogli hanno dimensioni contenute (circa 210 x 150 mm). Altri fogli sciolti di grande qualità sono invece riferibili a studi per composizioni mai realizzate, come il San Cristoforo per esempio, immagine guida della mostra, lo studio per la Lunetta con la Santa Cecilia o gli studi per il Ritratto di Piero de Medici.
Infine da segnalare che, con l’obiettivo di testimoniare la straordinarietà delle opere, l’Istituto centrale per la grafica ha siglato un accordo con la società Centrica, soggetto privato con cui già collaborano la Pinacoteca di Brera e la Galleria degli Uffizi, al fine di rendere visibili in rete e ad altissima definizione – cioè nei minimi dettagli – tutti i pezzi di cui l’Istituto dispone e su cui l’intera critica converge in merito alla autenticità.
Carlo Franza