Monumentalmente, da monumentale, arte monumentale ovvero decorazione pittorica o scultorea che è stata eretta, costruita, ideata, allo scopo di servire da monumento. E con le tante cianfrusaglie che oggi ci sono nell’arte, è bene scegliere dei monumenti, dei puntelli sicuri. Per estensione, a voler essere ancora più chiari, di ciò che per le sue dimensioni, dia un’impressione di grandezza e solennità. Ecco il senso delle opere disseminate, disseminate nella città di Venezia.  E’ il Progetto a Venezia, fuori dalla Biennale,  da me curato -con l’ausilio del Dottor Mattia Carlin Vicepresidente Unione dei Consoli in Italia –  ma al via in occasione della 59ma Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, edizione 2022. E nasce in funzione di chiarire alcune idee propalate nel mondo dell’arte, specie in un momento in cui la cultura e l’arte non inseguono più la storia ma vivono o vengono lasciate vivere come luci effimere. Basti pensare che una volta in Biennale vi erano Commissioni di chiara fama che invitavano gli artisti, non dunque un solo commissario, né un solo artista invitato, si dava un panorama del procedere e del nuovo nell’arte contemporanea. Ora per la prima volta nella storia, un solo artista ha avuto il privilegio di allestire la sua opera nel Padiglione Italia: è il progetto Storia della Notte e Destino delle Comete di Gian Maria Tosatti, a cura di Eugenio Viola curatore, scelto per rappresentare il nostro paese alla 59ma Biennale di Venezia. Scelte lontane dalla mia   formazione culturale e universitaria. Allontaniamoci dalle polemiche e veniamo alla nostra “mostra” diffusa, in oggetto. Opere disseminate, goderne senza più fare la fila per entrare in un museo. Occorre avere occhi attenti e il desiderio di compenetrarsi nel messaggio subliminale che artisti di talento, a volte non troppo commerciali e non molto conosciuti, talvolta a loro insaputa, ci consegnano posizionando le loro creazioni nella consapevole incoscienza che non tutti saranno in grado di coglierne l’intima essenza.  Ora questo mostra incornicia e vive la storia, quella del quotidiano, perché c’è del vissuto in ciò che disseminano questi artisti, privandosi del piacere del facile possesso.  Perché queste opere rimarranno nei siti ove sono state collocate, permanentemente. Esse avendo perso l’originaria ragione di possesso diventano, sfuggendo a un ben altro destino, arredo artistico e messaggio educativo sul disfacimento consumistico di una società che tende a eliminare e dimenticare.  E dunque, rinascita attraverso una dimensione altra, una chiave di volta tra terra e cielo, in attesa di riprendere un viaggio interrotto, un viaggio verso la storia. Per alcuni l’artista è l’interprete dei bisogni che diventano poesia, quando l’oggetto è lo strumento per andare oltre l’estetica e rivelarsi per ciò che l’ha ispirata.  Gli artisti lanciano messaggi, portano in scena la contemporaneità, la rendono fruibile.

Le opere d’arte in questione, principalmente sculture e dipinti, seppur diversificate, si rapportano tra di loro e con il contesto; la peculiarità degli spazi della disseminazione è il punto di partenza per la resa visiva. Luoghi del vissuto, luoghi diplomatici, luoghi di relazioni commerciali, e non solo, qui le opere del progetto sembrano infatti piegarsi alle esigenze allestitive, mettendo in crisi il concetto di site-specific: incuranti dell’ambiente e delle sue caratteristiche, attraversano porte e pareti senza essere condizionati dalla specificità del luogo in cui si sviluppano.  Ecco i siti dove sono accolte le opere degli artisti,  intanto Palazzo Regina Vittoria – Venezia (Gianni  Bucher  Schenker, Vanni Martina, Giuliano Grittini, Roberto Rosso);  la Sede del Consiglio d’Europa- Palazzo delle Procuratie in Piazza San Marco – Venezia (Marisa Settembrini); il Consolato Onorario del Lussemburgo – Venezia ( Patrizia Quadrelli, Eugenia Serafini); la UnionCamere Veneto – Venezia ( Giuseppe Ravizzotti, Pino Giuffrida); e infine l’Hotel Principe di Venezia- Venezia (Loi di Campi, Domenico Pompa). Le opere del progetto vivono una poesia che viene dalle profondità misteriose del tempo e del mondo, portando con sé alla luce quanto laggiù è sospeso e indefinito. Fare un’opera “monumentale” è significato per questi artisti consegnarsi all’ossessione di un linguaggio artistico capace di aprire squarci, bagliori, nell’oscurità della vita. Il mio “occhio critico” fa configurare l’arte dentro la ragione poetica; non dunque questione di forma o materia, di vero o fantastico, ma di “liricità”, un mondo interiore emotivo e vitale, “una totalità senza confini” che vive fra stupore e sogno, tra silenzio e assoluto, da cui muove la vita.

APERTURA  da  SABATO 23 APRILE 2022

COLLOCAZIONE PERMANENTE

Sedi delle Collocazioni Permanenti

Palazzo Regina Vittoria – Venezia

Gianni Bucher Schenker

Vanni Martina

Giuliano Grittini

Roberto Rosso

Sede del Consiglio d’Europa /Piazza San Marco – Venezia

Marisa Settembrini

Consolato Onorario del Lussemburgo – Venezia

Patrizia Quadrelli

Eugenia Serafini

UnionCamere Veneto – Venezia

Giuseppe Ravizzotti

Pino Giuffrida

Hotel Principe di Venezia – Venezia

Loi di Campi

Domenico Pompa

 

Biografie degli artisti

Gianni Bucher Schenker è nato a Milano nel 1947. Dal 1964 al 1970 frequenta la Scuola Superiore d’Arte applicata, annessa al Castello Sforzesco. Completa i suoi studi con corsi di nudo a Brera. Nel 1969 inizia l’ attività di medaglista e scultore. La prima esposizione è del 1966, ma deve attendere il ’71 per ricevere il primo invito all’Arengario di Milano. Nel 1973 invitato alla I Biennale Dantesca di Ravenna. Nel ‘79, IV Biennale del Bronzetto a Ravenna e partecipazione a Poggibonsi Arte. E’ il 1997 quando partecipa a EtruriArte a Venturina. Nel ’98, con M. Schifano presso la Galleria Poma di Morcote (CH). L’anno seguente espone presso il Centro Svizzero di Milano, a Vence (F) con altri quattro scultori. A Udine invitato alla VII Triennale d’Arte della Medaglia. Partecipa a Reggio 2000 di Reggio Emilia.  Nel 2001 invitato a Yokohama (J) Message Love 2000/1 presso Fondazione Kanagawa. A Potenza partecipa al “Convito della Bellezza” frammenti di Arte Sacra del ‘900. Nel 2002 e nel 2005 invitato all’Incontro Europeo di Scultura presso l’Espace Bourdelle di Montauban (F). Tre anni dopo, l’invito è per l’Incontro Internazionale di Arte Sacra “DasAntlitzChristi”, a Passau (G) presso il Dioezesanmuseum.  Nel 2010 l’invito è per la V Biennale di Ferrara. Nel ’14, Genova Art Expo presso Satura ed AENIGMA 2 a Cesena, presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna. Nel 2015 a Venezia PHOTISSIMA ART FAIR all’Archivio Storico di Stato – Chiostro dell’ex Convento dei Frari e a Mezzago (MB) TERRA, collettiva. Nel 2016 – 17 Genova, ARTIST’S PROFILES presso Satura. Milano, collettive presso la Biblioteca Umanistica –Chiesa Madonna Incoronata. A Pisa ARTEMEDITERRANEA. Milano, 2018,

Umanità nell’Arte – Chiostro dell’Umanitaria, Milano, e a Pisa, Biennale. A Morcote (CH), presso la Galleria Poma, ‘800-‘900. 2019, a Vimercate (MB), presso HEART, “UN UOMO LIBERO” antologica per i 50 anni di attività, e a Genova collettiva “IERI OGGI DOMANI”.  Nell’ottobre 2019   invitato dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, inaugura una sua personale di disegni dal titolo “Preziosità del disegno” al Plus Florence di Firenze. Nel 2022 è ancora invitato nel progetto “Nuova Balconata Milanese” a tenere una sua mostra personale dal titolo “La nostalgia del vedere” a cura del Prof. Carlo Franza presso Controcorrente a Milano. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022. Nel 2022 una sua opera entra nella Collezione della Civica Scuola di Musica di Milano.  Ha al suo attivo oltre trenta personali ed all’estero ha esposto in Svizzera, Francia, Germania, Turchia e Giappone. Sue opere si trovano nei seguenti musei: Casa Museo Remo Brindisi – Lido di Spina (Ferrara), Museo Dantesco – Ravenna Fondazione Kanagawa – Yokohama (Giappone), Museo dell’Arte Italiana del ‘900 – Durazzo (Albania),  Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 – Giulio Bargellini – Pieve di Cento (Bologna), Museo Arte e Spiritualità – Centro Studi Paolo VI – Brescia,  Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Ohrid (Macedonia),  Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Gmina Michalowice (Polonia), Collezioni dei Musei Vaticani, Royal Collection – Buckingham Palace – Londra,  Museo Arte per la Pace dedicato a C. Brancusi e a V. Bianchi – Caracal – (Romania), Associazione “Le Stelle” – Concesio (Bs), Casa Museo Sartori – Castel d’Ario – Mantova ed altri. Hanno scritto: S. Bartolena – R. Brindisi – S. Brondoni – G. Di Genova – F. Ferlenga – C. Franza – D. Manzella – F. Motolese – M. Ortmeier – J. Pietrobelli – G. Pré – M. Scudiero – O. Villatora.

Pino Giuffrida  è nato a Trieste, 1947.  Inizia a dipingere nel 1968.    Ha soggiornato tra il 1972 e il 1973 a Venezia, e a Parigi tra il 1974 e il 1975. A Venezia ha frequentato un Corso di Nudo all’Accademia Libera di figura E. Tito.  A Parigi conosce il Maestro Riccardo Licata e altri artisti e intellettuali. Nel 1975 ammesso con un’opera al Salon D’Automne del Grand Palais a Parigi. Sperimenta diverse correnti artistiche, dall’ astrattismo simbolico fino alla figurazione, con tracciatoi filosofici ed esistenziali. Attraverso lo studio del corpo umano. inizia un’avventura, con riferimenti all’esistenziali. Poi procede lavorando in modo isolato, sempre documentandosi sul passato e sulla contemporaneità. Ha collaborato come aiuto scenografo presso i laboratori scenografici del Teatro Lirico G. VERDI a Trieste fino al 2006. Ha realizzato poi su tele di grandi dimensioni lavori singolari e storici. Ha partecipata nel 2011 alla 54a Biennale di Venezia -Padiglione Italia F.V.G. (Trieste) in Portovecchio con la direzione di V. Sgarbi. Presente a mostre come   150 artisti per L’Unità D’Italia (Cosenza), Palmanova /Orbite Mutanti, Un bozzetto per il Teatro Kamennostrovsky di San Pietroburgo, Micro Book/Circuiti dinamici (Milano), Festival dell’Arte e della Poesia  a Soppo ( Gemona ),  un Murales  nel  2000  a Bordano ( Citta’ delle farfalle ).  Tra le donazioni a Musei, un’opera al Museo Diocesano di Jesi (AN), un’opera per il Museo M.A.C. a Bahja (Brasile), e un’opera in Vaticano   nel maggio 2013 per la Casa Pontificia. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022.

Giuliano Grittini nasce e vive a Milano dove ha frequentato la scuola di Disegno Grafico e alcuni studi di importanti artisti, lavorando e realizzando libri d’artista e approfondisce l’arte della stampa. Realizza opere con artisti tra cui: Baj, Fiume, Sassu, Guttuso, Scanavino, Tadini, Warhol, Vasarely, Rotella, Ugo Nespolo e altri. Appassionato di fotografia, frequentando studi di artisti  e li fotografa. Con il critico e scrittore Luciano Prada pubblica il Volume “44 facce d’Autore” Fotografie e aforismi di artisti e personaggi del mondo dell’arte. Fotografie e opere sono state pubblicate da: Rizzoli, Bompiani, Frassinelli, “L’Espresso”, “Panorama”, “Corriere della Sera”, “La Stampa”, “l’Unità”. Ha tenuto numerose mostre personali e collettive e ha partecipato a fiere nazionali e internazionali.. Libri: E’ già difficile vivere una volta, figuriamoci molte volte” con una prefazione di Carlo Franza (con Alda Merini, CLON – ART, 1997 ); Ringrazio sempre chi mi da ragione (con Alda Merini, Stampa Alternativa, 1997); Il piacere di scrivere (L’Incisione Edizioni d’Arte – Milano ). Donna tra Mito e Società – personale Biblioteca – Boffalora Ticino. Nel 2003 viene pubblicato- Libro Unico – “ANTE LUCEM”, Marina Cerati. Per l’edizione “Pulcinoelefante” realizza numerose fotografie di poeti ed artisti, per Dialogo Libri realizza la copertina “Oggi come Ieri”. Novembre 2010 allo Spazio Oberdan per la Provincia di Milano “ALDA MERINI – L’anima della luce – Testimonianze”, dedicata ad Alda Merini, e testimonianze di artisti nazionali e internazionali. Autore insieme al regista Cosimo Damiano Damato del Film “una donna sul Palcoscenico” con foto e video su Alda Merini e testimonianza di Mariangela Melato. Presentato nel 2009 al festival del cinema di Venezia. Dal Dicembre 2010 a Palazzo Reale di Milano presenta immagini dedicate ad Alda Merini nella mostra “Ultimo atto d’Amore” con Mimmo Rotella e una serie di opere dedicate a Marilyn. Nel 2015 a Milano lavora con l’Amiga di Andy Wharol per Deodato Arte, dopo aver realizzato cartelle di opere per Missoni e Fiorucci. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022.

Loi di Campi nasce a Campi Salentina nel 1948. Vive e lavora a Desio. Dopo una breve esperienza come docente nelle scuole medie e superiori, negli anni 80 fonda assieme alla moglie una ditta di ceramiche artistiche, con il marchio DE.AR. Inizia cosi’ una feconda esperienza espositiva internazionale, partecipando alle più importanti fiere del settore ceramiche d’arte per più di 20 anni. Parallelamente affianca all’esperienza del manufatto d’arte la pittura, sempre nella costante e rigorosa espressività di ricerca. Così la pittura di Loi di Campi è densa di vitalità cromatica, secondo un procedere compositivo astratto. Dalla fine del 2012 ad oggi si concentra sul bianco, e le superfici diventano campo per architetture futuribili. Nascono strutture bianche a più dimensioni, vere e proprie scenografie plastiche. Nella costante contaminazione linguistica dell’arte multimediale, Loi di Campi non trascura la ricerca, esercita la sperimentazione con l’aiuto dell’elemento interdisciplinare del computer design. Realizza opere con accavallamenti e accostamenti di superfici colorate. Nasce cosi’ un ulteriore “gioco” poetico di metamorfosi. Da non trascurare l’altra estetica che Loi di Campi esercita,  la musica; che la pittura non può fare a meno della musica. Ha tenuto mostre personali e collettive in più città. Nel 2015 è chiamato dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “Novelle architetture” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze e una seconda dal titolo “Aisberg. Moduli e geografie” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto” Strade d’Europa”. Nel 2016 con una giuria presieduta dallo Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza vince a Firenze il Premium International Florence Seven Stars. Nel 2018 l’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza lo invita a tenere una sua personale dal titolo “Oltre la superficie” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d’Europa”; poi nel 2019 ancora una personale al Plus Florence di Firenze dal titolo “Elogio della superficie” e partecipa all’installazione “La Luna di Leopardi” al Plus Florence di Firenze per i 200 anni de L’Infinito di Leopardi, invitato dal Prof. Carlo Franza. Nel 2021 procede all’installazione “Disseminazione di gocce” al Plus Florence di Firenze ancora invitato dal Prof. Carlo Franza. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022. Del suo lavoro ha scritto testi il Prof. Carlo Franza e articoli su Il Giornale.it.

Giovanni Martina Dosi, Vanni per gli amici, nasce in Friuli a Tauriano appena sotto la catena montuosa delle Dolomiti Carniche. E’ il 1955. La famiglia si trasferisce prima a Udine e poi a Milano, ma ha già dodici anni e il forte marchio di una natura dominante sulla vita degli uomini lo ha già segnato nell’animo.  A Milano viene iscritto al Liceo Artistico Statale di Brera. Il fermento ideologico, sociale e politico dei primi anni Settanta, nel quale Vanni si inserisce subito nel contesto scolastico e politico, spaventa i genitori e si allontana dal nucleo familiare. Deluso dall’esperienza politica e dai pretesi amici, rientra in famiglia e si diploma. Si iscrive quindi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Statale di Milano, con l’idea di fare il medico in Africa.  Vede in quegli anni nell’arte un mezzo per ‘cambiare il mondo’. Nel frattempo sposa Mariù e nasce Marika, ma tormentato, dopo poco lascia la famiglia. Si laurea in Medicina e Chirurgia. Vive e lavora a Milano dove cade in una profonda crisi esistenziale, non tocca un pennello per quindici anni. Conosce la seconda moglie con la quale intraprende un delicato percorso di fede introdotto dalla carismatica figura di Padre Pio da Pietrelcina. Con Emanuela ha due figli, Sara ed Emanuele e finalmente riprende a dipingere per lo più enormi tele di santi, papi, martiri e angeli ma anche nudi e ritratti su commissione. Ora Vanni Martina Dosi vive vicino a Milano in mezzo alla natura e una musa, Alice, ne tempera gli umori, si addormenta mentre lui dipinge la notte. L’artista partecipa a esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero. Vanni Martina ricorda nel 1990 la personale a San Giovanni Rotondo al chiostro dei frati dove al padre è stata donata la sua ‘ Madre Teresa di Calcutta’. 1994- Foggia; 2003- Berna al Consolato Italiano;   2004- Milano Spazio Ceriani ‘Tra sacro e profano ’;  2005- Cuneo presso la Gallo Wine Gallery personale per i ‘Nudi di Vanni Martina’; 2005- Roma,  personale al Centrale in  Piazza del Gesù con  ‘Elegia del Nudo’ presentato dal Prof. Carlo Franza,  che gli varrà dopo poco la premiazione internazionale per il disegno a Milano;  2005- Milano  Palazzo del Senato premiazione come miglior disegnatore europeo al Premio delle Arti- Premio della Cultura ; 2006- a Firenze  all’Anfiteatro delle Cultura collettiva ‘ Nove maestri dell’arte contemporanea’ insieme a S. Fiume, M. Rotella, A. Fornelli, G. Grittini, M. Settembrini, F. Scalisi, A. Spagnolo; 2007- Milano è in mostra permanente in Brera 17 ;  2008- Venezia all’Ambasciata del Costa Rica in esposizione per la 52esima Biennale di Venezia;   2010- Pavia espone  alla sala del Broletto il progetto ‘Itinerari dentro’;  2015- Crema, ‘Ritorno dal Futuro’;  2017- Milano Brera 17,  ‘ Momenti’;  2020- Premio Guglielmo II  Museo Civico ; 2020- Budapest  Primo Premio internazionale Galleria Pinter;  2020- Premio delle Arti e della Cultura XXIII edizione; 2020- Milano- Artestudio26   ‘Il primato dell’arte”; 2021- Parigi Premio Arte Expo; 2021 Mostra Personale  “Cercando la luce” alla Fondazione ATM di Milano nel Progetto “Nuovo Atlante delle Arti” a cura del Prof. Carlo Franza. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022.

Domenico Pompa nasce a Maccagno (Va) e risiede a Peschiera Borromeo, Milano. E’ laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, ove svolge attività di Commercialista. Fin dalla sua adolescenza, conquistato dalla bellezza dell’ arte, inizia a dipingere da autodidatta, partendo da soggetti figurativi e paesaggistici. Sulla spinta emotiva della passione per le arti espressive inizia, in proprio, un percorso formativo per approfondire e studiare le varie tecniche pittoriche, frequentando, come privato, corsi di pittura con maestri locali dell’interland milanese. Ha partecipato a varie rassegne artistiche locali e regionali. Sue opere si trovano in collezioni private. Nel 2019 è chiamato dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “La pittura del poeta” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze. Nel 2019 vince a Milano il Premio delle Arti-Premio della Cultura  per la Pittura. Nel 2019  è invitato nella rassegna “Le Ragioni dell’Arte” a cura del Prof. Carlo Franza presso Artestudio 26- Milano.  Nel 2020 è invitato nella rassegna “Il primato dell’Arte ” a cura del Prof. Carlo Franza presso Artestudio 26- Milano.  Nel 2020  vince a Milano il Premio delle Arti-Premio della Cultura  come Artista dell’Anno 2020. .Nel 2021 è invitato nel progetto “Nuovo Atlante delle Arti” a tenere una sua mostra personale  dal titolo “Stanze di terra e di cielo” a cura del Prof. Carlo Franza presso la Fondazione ATM – Milano. Nel 2022 è ancora invitato nel progetto “Nuova Balconata Milanese” a tenere una sua mostra personale dal titolo “La nostalgia del vedere” a cura del Prof. Carlo Franza presso Controcorrente a Milano. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022.

Patrizia Quadrelli è nata a Saronno nel 1958, dove vive e lavora nell’azienda di famiglia. E’ iscritta all’Accademia di Belle Arti di Brera nel Dipartimento di Pittura. Ha sempre avuto una forte curiosità per i fenomeni dell’arte moderna e contemporanea. La sua naturale inclinazione e l’attitudine al fare artistico e l’incontro nel 2015 con l’artista Marisa Settembrini ha fatto maturare il lei il desiderio di intraprendere un percorso artistico di studio, ricerca e sperimentazione. Il fascino del vetro e dei materiali e la simbologia delle forme sono stati gli elementi della sua iniziale ricerca, per giungere all’attuale lavoro più informale e segnico. Nel 2017 è invitata dal Prof. Carlo Franza con una mostra personale al Plus Berlin di Berlino, e nel 2018, con una personale, al Plus Florence di Firenze e alla Rassegna “Cielo e terra. Omaggio a Girolamo Comi” nel cinquantesimo della morte, a Palazzo Comi, Lucugnano (Tricase). Nel 2018 e nel 2019 ha partecipato alle mostre  “Transiti Contemporanei” e  “La misura del respiro”, ambedue curate dallo Storico dell’Arte  Contemporanea Prof. Carlo Franza  a Milano nella sede di Artestudio 26. Sempre nel  2019 tiene una mostra personale dal titolo “I colori del sogno” al Plus Florence di Firenze. Nel maggio  2021 è  sempre  il  Prof. Carlo Franza, ad invitarla  a tenere una mostra  personale  dal titolo “Della poesia per frammenti”  al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”, e nel settembre  è presente alla mostra “Autoritratti e Ritratti” – Casa Museo Sartori – Castel d’Ario (MN). Tra 2021 e 2022 mostra personale dal titolo “Fra sogno e realtà” a Milano nello Spazio Controcorrente nel Progetto Nuova Balconata Milanese – Due, presentata dal Prof. Carlo Franza.  Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarla nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022.

Giuseppe Ravizzotti nasce a Vignale (No) nel 1960. Vive e lavora a Caltignaga – Novara. Inizia a dipingere nel 1982. Dopo una lunga pausa riprende la pittura nel 2006. Nel 2008 ha inizio il periodo pittorico che lo avvicina all’action painting di J. Pollock e all’interpretazione pittorica dell’espressionismo astratto di M. Rothko, De Kooning, Sam Francis, Motherwell, G. Richter, Corpora, E. Vedova, lasciando spazio alla spontaneità del rapporto dell’artista con l’opera ed al privilegiato ruolo dell’inconscio nel processo creativo. Ciò che vuole comunicare con i colori, i tratti, la materia e la combinazione tra essa sono le proprie emozioni, le gioie e le sofferenze che da “dentro” escono prendendo forma attraverso il dipinto, in modo unico ed appassionato, fulcro della sua creatività. Questa passione ed emozioni lo spingono a presentarsi al pubblico, per comunicare ed esprimere la propria anima, sperimentare che “anche le Forme Astratte devono assomigliare a Qualcosa”. Comincia ad esporre nel 2008. Nel 2011 sente il bisogno di proporre opere dal gesto figurativo più dichiarato perché comprende che certe sensazioni, questioni intime, messaggi e sofferenze hanno bisogno di essere “lette” ed “espresse” con “linguaggi differenti dall’astratto”, che certe vibrazioni devono essere codificate con “figure e forme conosciute”. Ecco il perché del figurativo “contaminato”, rigorosamente in Bianco e Nero, che non abbandona il dripping sempre presente “sotto alla figura” come “segno”, “graffio”, “taglio”, “anima”. E’ il bisogno di esplorare il corpo e di esprimere attraverso il linguaggio del corpo sensazioni forti, messaggi e provocazioni, respiri sospesi, quasi a dire in un reciproco ma comprensibile messaggio silenzioso, ecco, io sono così. Un filone pittorico, che accoglie echi che giungono dall’altra dimensione dell’universo interiore,da cui affiora una peculiare dimensione poetica. Parallelamente dal 2011 si esibisce in Live Performances esplorando l’improvvisazione gestuale accompagnato da musica dal vivo, con opere di grandi dimensioni tra i 200 ed i 400 tasselli ognuno di dimensioni 10x10cm.  Gesto & Musica,  piccole opere che diventano ognuna “parte del tutto”. Ha tenuto collettive a Firenze, Milano, Roma, Spotorno, Fucecchio, Novara, Savigliano, Torino, Punta Ala, Moniga del Garda, Capri, Oleggio, ecc.  Ha tenuto personali a Milano, Novara, Livorno, Rho, Bologna, Trieste Galliate, Spongano, e Firenze. Nell’aprile 2022 è l’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, ad invitarlo a tenere una mostra personale dal titolo “Narrazioni dell’oggi” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022. Presente su quotidiani, riviste e diverse trasmissioni televisive. I suoi lavori sono stati passati in Aste Ufficiali. Della sua pittura si sono interessati vari critici.

Roberto Rosso è  nato a Varallo Sesia  nel 1956,  oggi vive a  Milano  e insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera. La formazione culturale dopo il conseguimento della maturità al Liceo Artistico, prosegue con gli Studi di Architettura  realizzati presso il Politecnico di Milano, integrati a quelli di Scenografia, disciplina con cui otterrà il Diploma di Laurea Accademico all’Accademia di Belle Arti A.C.M.E. di Novara. L’attività di fotografo lo impegna in ambito culturale, in particolare nella riproduzione di Beni Artistici, collaborando con le Soprintendenze, i Restauratori, la Riserva del Sacro Monte di Varallo, le Case editrici, tra le quali l’Istituto Geografico De Agostini per il quale ha eseguito diversi reportage di Architettura e di Geografia. Contemporaneamente sviluppa il lavoro nel campo della pubblicità, partecipando a numerose campagne di comunicazione pianificate da diversi gruppi industriali di rilievo internazionale, del settore editoria, moda, design. Espone i suoi lavori di fotografia in diverse mostre d’arte contemporanea. Tra le ultime attività espositive: 2002 – Video Art Festival del Cinema di Ascona, – Mostra Personale; 2013 – Macs Mazda Temporary Space, Milano- Mostra Personale; 2016 – ARCA Spazio, Vercelli – Mostra Personale. Nel 2016 la donazione dello Stemma del Principato  da lui elaborato per SAS Principe Alberto II di Monaco. Nel 2017 vince il Premio delle Arti Premio della Cultura per la Fotografia  al Circolo della Stampa di Milano (presidente di Giuria il  Prof. Carlo Franza). Nel 2018 una sua opera rappresentante lo stemma pontificio di Papa Francesco viene donata al Pontefice. Ancora nel 2018 vince a Firenze  il Premium  International Florence Seven Stars per la Fotografia (presidente di Giuria il Prof. Carlo Franza). Nel novembre 2018 è sempre l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza dell’Università La Sapienza di Roma a invitarlo con una mostra personale dal titolo “ Il Terzo Millennio al Sacro Monte” nel Progetto “Strade D’Europa” al Plus Berlin di Berlino.  Nel 2019 è ancora il Professor Carlo Franza ad invitarlo con una mostra dal titolo “La Scuola di Fotografia dell’Accademia di Brera” nel progetto Scenari al Plus Florence di Firenze,  e nell’ottobre 2019 ancora al Plus Florence di Firenze nel Progetto Scenari, a tenere una mostra personale dal titolo “ Firenze. Nostalgia del vedere”. Ed oggi è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022. Attualmente è Titolare della Cattedra di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano; e Titolare del Corso di Fotografia per Beni Culturali alla Scuola di Restauro dell’Accademia di Brera.  

Eugenia Serafini, laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma, artista, docente universitaria, giornalista e poeta performer è nata a Tolfa (RM), attraente borgo etrusco, nel 1946. Figura complessa e interessante, il suo percorso l’ha portata a diventare artista e scrittrice nota nell’arte e nella letteratura contemporanee internazionali. È stata Docente Assistente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Carrara negli anni ’90, di Storia dell’Arte e del Manifesto all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma dal 2000, e Docente di Disegno dell’Università della Calabria nel Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, sin dalla sua istituzione. Svolge la sua attività tra Roma, Tolfa e la Garfagnana in Toscana. Dal 1996 al 2006 ha curato e presentato a Roma le mostre della D’ARS Agency di Milano, diretta dal critico P. Restany; ha collaborato con Mario Verdone in numerosi eventi artistici, con-dividendo una profonda amicizia; tutor di Lawrence Ferlinghetti durante la sua Mostra Personale al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1996, ne diviene cara amica, mentre si rinsaldano i rapporti con Carlo Franza, G.  Di Genova, D.  Trombadori che ne seguono l’attività in Italia e all’estero. Numerose le sue raccolte di poesie e racconti pubblicati e tradotti in inglese, francese, arabo, romeno, norvegese: da Piccola utopia, Frosinone1995 a I racconti del Laurentino 38, Roma1998, L’uccellino d’argento, Roma Canti di Cantastorie- Il mio Teatro di performance, Roma 2008, Il pescatore di sogni, Roma 2014, Il Preside che camminava sui rami di pino, Roma 2019, Canto dell’Effimero, Roma 2022. È stata invitata e ha tenuto stages (più di un centinaio le Mostre personali ed Installazioni performative), nelle pricipali città d’Italia, negli USA (Phoenix, New York, San Francisco), Brasile (Vitoria), Francia (Argentan, Mouans Sartoux, Nîmes), Germania (Berlin, Minden, Sinselfingen), Norvegia (Oslo, Nesodden), Romania (Blaj, Bucarest, Craiova, Iaşi), Macedonia (Sophia, Prolep), Lituania (Kaunas), Israele (Tel Aviv), Egitto (Alessandria, Luxor). Sue opere sono nelle Collezioni pubbliche e private di questi paesi. Inoltre si citano esemplificativamente le partecipazioni a: Premio Michetti  2003; 52^, 53^, 54^ . Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia 2007, 2009, 2011.  Premio Sulmona 1997, 2006, 2008, 2014, 2017, 2018, 2019, 2020; Premio Internazionale “LIMENArte2010” e 2012, Vibo Valentia. Mostra “SGUARDO A ORIENTE”, Circolo degli Esteri della Farnesina, Roma, 2019/20. TRA GLI INNUMEREVOLI PREMI: Premio “Veterana dell’Arte Internazionale” Premium International Florence Seven Stars. 2021; Riconoscimento alla Carriera Premio di Poesia Principe Nicolò Boncompagni Ludovisi 2021; La Biennale di Venezia. Red carpet alla 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, 2009, co-interprete del film Poeti di Tony D’Angelo; La Biennale di Venezia. Premiata con il “Leone d’argento per la Creatività”, 2013. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE. Monografia: D. TROMBADORI, C. PITTO, M. VERDONE, Eugenia Serafini-Produzione 1993-2003, a cura di U. M. Milizia, Roma 2003. Catalogo delle collezioni Permanenti, Museo D’Arte delle generazioni Italiane del ‘900 “G: Bargellini”, Pievedicento, Generazione Anni Quaranta, ediz. Bora, Bologna, 2005, p. 15 e 264. G. DI GENOVA, Storia dell’Arte Italiana del ‘900 per generazioni, Generazione anni quaranta, tomo I, Ediz. Bora 2007, foto in sovraccopertina e pp. 555-559. Cataloghi della Biennale di Venezia, Marsilio 2007, 2009, 2011.  D. TROMBADORI, C. Strozzieri, C. Franza, Dall’icona al gesto, Roma 2010 + CD. S. LAZZARINO, Eugenia Serafini si racconta, Roma 2021

Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce). Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è Titolare della Cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale di Brera a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano nel Capo di Leuca. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Ha vinto il Premio Lyceum per la grafica nel 1984. Negli ultimi anni Ottanta è stata presente a Milano, al Palazzo Sormani con una mostra di incisioni e nel 1991 il Comune le dedica una importante mostra nel Museo di Milano. Invitata alla VI e alla VII Triennale dell’incisione italiana e alla XXXII Biennale d’Arte di Milano con sei dipinti nella sezione del ritratto. Presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, NewYork, Vaticano, Lugano, Bruxelles, ecc.) e italiani. Per questi ultimi vale ricordare le recenti acquisizioni al Civico Museo del Disegno di Iseo-Mu.Sa di Salò (BS), 1993; al M.I.M.A.C. (Museo Internazionale Mariano di Arte Contemporanea) presso la Fondazione Mons.A. Bello di Alessano (LE) 1998; alla Civica Raccolta di Arte Contemporanea di Ruffano (LE), 1998, e al Civico Museo all’Aperto della Scultura di Martano (Le) nel 2004 con la “Porta della Luna”. Nel 2011viene invitata da Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma Edizione della Biennale di Venezia. Nel 2018 tiene una significativa mostra personale a Milano nell’Ex Studio di Piero Manzoni in Brera, dal titolo “La partizione delle voci”. Nel 2019, promossa dalla Regione Marche-Assessorato alla Cultura e dal Comune di Recanati-Assessorato alla Cultura, tiene nella Chiesa di San Vito una personale dal titolo “Nel silenzio degli spazi infiniti” dedicata al poeta Giacomo Leopardi per la ricorrenza dei 200 anni dell’l’Infinito; mostra che andrà poi a Matera capitale della Cultura 2019. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarla nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022. Vince per la pittura, nel 1994 il Premio Cortina, nel 1995 il Premio Saint Vincent, nel 1996 il Premio Bormio e il Premio Milano, il Premio Turris Magna- Città di Tricase, il Premio delle Arti- Premio della Cultura nel 2000 e nel 2003, il Premium International Florence Seven Stars-Grand Prix Absolute nel 2017, il Premio Artecom per la Cultura nel 2018 a Roma alla Biblioteca Vallicelliana. Ancora nel 2018 insignita dell’onorificenza di Ambasciatrice dell’Arte da una giuria internazionale al Plus Florence International Seven Stars di Firenze. Nel 2021 tiene a Roma al Circolo degli Esteri della Farnesina una mostra nel Progetto “Mondi” dal titoloGeografie dell’icona”. Due sue opere monumentali entrano in Collezioni pubbliche nel 2021, la prima (Divus) al Circolo degli Esteri a Roma, la seconda (Divus) nella Sede del Consiglio d’Europa A Venezia nel Palazzo delle Procuratie in Piazza San Marco.   E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Giulio Carlo Argan a L. Carluccio, da A. Del Guercio a E.  Fabiani, da Ferguson a Carlo Franza, da V.  Guzzi a D.  Montalto, da E.   Muritti a N.  Ponente, da F.  Russoli a R.  Sanesi, da Walter Schonenberg a M. Valsecchi, e ancora F.  Papi.

Carlo Franza

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