2 Giugno 2022. Oggi è la festa della Repubblica Italiana. Sono sicuro che moltissimi studenti universitari e liceali conoscono superficialmente la storia. E forse non sanno molto di quella data che oggi festeggiamo.  In questi due giorni (2-3 giugno 1946) si tenne in Italia un Referendum per chiedere al popolo italiano quale forma di stato si intendesse dare al Paese Italia reduce da una lunga dittatura e uscito stremato dalla seconda guerra mondiale. Tra le due opzioni, Monarchia o Repubblica, i cittadini scelsero la seconda ed il 18 giugno 1946 furono resi pubblici i dati definitivi. Aventi diritto al voto 28 milioni (28.005.449), votanti quasi 25 milioni (24.946.878), pari all’89,08%. Voti validi 23.437.143, di questi 12.718.641 (pari al 54,27%) a favore della Repubblica, 10.718.502 (pari al 45,73%) a favore della Monarchia.  Si noterà dal grafico che Lazio, Campania, Basilicata, Puglie, Calabrie,  Sicilia  e Sardegna votarono compatti per la Monarchia. Il nord Italia per la Repubblica. Da allora si parla di Italia unita che nei fatti, a tutt’oggi, non c’è. Quei dati del 1946, sono fortemente indicativi e dovrebbero far riflettere molti politici, politicanti, intellettualoidi ecc. ecc. Il 28 giugno 1946, Enrico De Nicola fu designato Capo Provvisorio dello Stato dall’Assemblea Costituente, assumendo in seguito, con l’entrata in vigore della Costituzione del 1948, le funzioni di Presidente della Repubblica Italiana. Da allora il 2 giugno (tranne una breve parentesi che vide la commemorazione spostata alla prima domenica di giugno) fu scelto come data celebrativa della nascita della Nazione Italia, istituendo la Festa della Repubblica.

Carlo Franza

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