Quell’intellettuale raffinato che è Marcello Veneziani   ci ha consegnato il suo ultimo libro che ha titolo “La Cappa” edito da Marsilio Editori. Espone una spietata critica all’ipocrisia e alla stanchezza del pensiero occidentale, un affondo singolare di analisi a tutto campo mossa con mirati  esempi che ne mettono a fuoco tutta l’oppressione, l’omologazione  e l’uniformità che caratterizzano la nostra società contemporanea compreso la concezione della vita che è stata plasmata in questo pensiero, tanto da fare apparire il tutto come una “cappa” che ammorba e asfissia ognuno di noi, facendoci appena respirare, persino a fatica. La cappa è impalpabile, ha contorni indefiniti, tanto da non sapere quand’è cominciata, quando s’è sviluppata, e chi ne sono stati  e sono tutt’oggi i responsabili. “Elli avean cappe con cappucci bassi dinanzi a li occhi […] Di fuor dorate son, sì ch’elli abbaglia; ma dentro tutto piombo, e gravi tanto”. Veneziani cita  Dante, a proposito paragonando gli ipocriti del XXIII canto dell’Inferno all’uomo moderno. Il pensiero si è conformato come gli abiti, e alla società aperta è stata sostituita quella coperta.

Tutto è come imprigionato, non si scappa, non si può scappare, e con la “cancel culture”, sostiene Marcello Veneziani, intere pagine vengono rimosse o forzatamente “attualizzate”. Vive alla grande il politicamente corretto, libertà è impropria perché la società  impone uniformità di pensiero e non consente di leggere  criticamente il nostro tempo. In recenti dibattiti, Veneziani non ha mancato di fare passaggi sulla guerra in corso, sulla quale – afferma – è come se vi fosse una lettura univoca, come una sorta di giornale unico che da una lettura unica.

Nel libro si affrontano spietatamente tematiche come la questione demografica, l’offensiva contro la Natura -con netta  distanza da Greta Thunberg – , il dibattito legato alle misure di contenimento della pandemia da covid19 o alle questioni LGBT, l’eutanasia, la religione, fino all’attuale Papa Bergoglio, argentino.

L’intento del libro è quello di esercitare il pensiero critico ed operare anche un dissenso sfuggendo all’omologazione. L’intera storia della filosofia occidentale è improntata all’interrogarsi, alla luce dei grandi grandi pensatori, di Socrate, Platone, gli scettici, Cartesio o, in epoca più recente, Nietzsche, questo è il tracciato seguito da tutti i filosofi e da tutti gli scienziati.

Marcello Veneziani aggiunge che “L’uomo abita cinque mondi: il presente, il passato, il futuro, il favoloso e l’eterno. Vive male se ne perde qualcuno, è folle se ne abita solo uno”; e se oggi non c’è presente, né la politica può dare soluzioni, l’ancora di salvezza è pensare, agire, criticare. “L’intelligenza è la spada che salva o almeno perfora la cappa asfissiante”.

Il libro “La Cappa”, si lascia vivere come un manifesto che analizza il presente, ne critica le forme, incornicia il pensiero critico, invita a ragionare e a dubitare sull’uniformità. E porgendosi come  un’ancora di salvezza, è un libro da leggere e da fare proprio, perché illuminante.

Carlo Franza

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