Il nuovo “Quaderno del Museo di San Marco” è dedicato all’inedito busto in terracotta dipinta del grande predicatore domenicano, unica sua effige tridimensionale di epoca rinascimentale sin qui conosciuta, identificato da Giancarlo Gentilini alcuni anni or sono, e al completo rinnovamento dell’allestimento delle cosiddette Celle del Savonarola, inaugurate lo scorso anno.

Il volume “Fra Girolamo Savonarola nel Museo di San Marco. Il busto inedito in terracotta e il nuovo allestimento”. Una inedita effigie per la riscoperta di una figura storica ancora oggi attuale, a cura di Angelo Tartuferi, è stato  presentato nella Biblioteca di Michelozzo del Museo di San Marco, mercoledì 26 ottobre, alle ore 17, da Stefano Casciu, Direttore regionale musei della Toscana, Angelo Tartuferi, Direttore del Museo di San Marco, Ludovica Sebregondi, curatrice scientifica della Fondazione Palazzo Strozzi ed esperta della iconografia savonaroliana, e da Alfredo Bellandi, Professore associato di Storia dell’arte all’ Università degli Studi di Perugia.

Il volume, introdotto da Stefano Casciu, offre un’ampia documentazione fotografica dell’opera e della sua collocazione negli ambienti rinnovati del cosiddetto Quartiere del Savonarola, mentre nei saggi critici sono analizzati e approfonditi vari aspetti.

Angelo Tartuferi si sofferma sulla concessione dell’opera in comodato d’uso ventennale da parte del proprietario Alessandro Kiniger, che ha anche finanziato la pubblicazione con Art Bonus, oltre che sulla provenienza dell’opera, sul nuovo allestimento e sulle opere identitarie del percorso espositivo.

Catia Ceccacci, da specialista del settore, argomenta l’attribuzione del busto a fra Mattia della Robbia (Firenze, 1468 – post 1532), al secolo Marco, figlio del celebre Andrea della Robbia, accolto nell’ordine domenicano proprio a San Marco dal predicatore ferrarese, e ne analizza l’intero percorso artistico e la sua notevole produzione soprattutto nelle Marche.

Anna Soffici ripercorre gli allestimenti passati degli ambienti savonaroliani e, soprattutto, analizza il modo in cui l’ordine domenicano ha custodito e tramandato la memoria di questo personaggio straordinario.

Laura Pellegrini offre un catalogo dei ritratti più celebri del frate, in pittura, nelle medaglie e in altre tecniche artistiche, oltre che nelle incisioni, che ebbero una straordinaria diffusione in Europa.

Il Quaderno edito da Sillabe è arricchito infine da un contributo di Padre Gian Matteo Serra, già Rettore della basilica di San Marco, sul significato attuale della figura del Savonarola per l’Ordine domenicano.

“Dopo il Beato Angelico, Savonarola è il personaggio storico che più si lega a San Marco – sottolinea Stefano Casciu –  questo luogo così amato dai fiorentini e dal pubblico internazionale. Il busto, sin dal momento della sua recente esposizione nel museo in una posizione strategica, colpisce in modo icastico i visitatori per la sua forte incisività e per il realismo con il quale sono restituite le fattezza del Frate, ed è valorizzato in un nuovo allestimento nelle salette individuate tradizionalmente come quelle abitate dal predicatore domenicano. Ringrazio Alessandro Kiniger proprietario del busto per la sua generosità, e tutti coloro che hanno collaborato dapprima alla collocazione e all’allestimento dell’opera nelle salette rinnovate del Museo di San Marco, e ora a questa importante pubblicazione che arricchisce ulteriormente la collana dedicata ad uno dei musei più importanti ed amati di Firenze.”

Carlo Franza

 

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