Mnemosyne. Il teatro della memoria esposto al Castello Visconteo di Pavia
Nella Sala del collezionista del Castello Visconteo, a Pavia, aperta la mostra Mnemosyne. “Il teatro della memoria”, curata da Paolo Linetti, visitabile fino al 23 marzo 2023.
“Considero la realizzazione di questa mostra un tassello importante del progetto più ampio dedicato ai nostri Musei Civici – dichiara l’Assessore alla Cultura, Mariangela Singali Calisti – dopo il lungo periodo di chiusura forzata. Un periodo di cupezza che ci ha però permesso di riflettere sull’idea di museo che volevamo e vogliamo promuovere: uno spazio in cui antico e contemporaneo si incontrano, con proposte accattivanti, sofisticate ma allo stesso tempo in grado di sorprendere il pubblico più vario. Mnemosyne è una proposta suggestiva, densa di stimoli culturali e visuali, che invita a compiere una sorta di esperienza di viaggio nella storia del meraviglioso nell’arte e nella cultura”.
Come sarebbe stata la wunderkammer o lo studiolo di un collezionista del XVII secolo se fosse vissuto fino ai giorni nostri, sempre attento a mostrare l’evoluzione del mondo e dei nuovi confini?
L’esposizione mira a dare una risposta a questa domanda e si propone di mostrare, tramite una esemplificativa e ricca rassegna, la storia del collezionismo dalle sue origini all’epoca contemporanea. L’unico grande ambiente ricreato nella sala dei Musei Civici diventa così una vera e propria ‘camera delle Meraviglie’ realizzata con lo spirito delle Wunderkammer che si diffusero in Europa fra il XVI e XVIII secolo.
L’allestimento spettacolare appositamente studiato metterà in scena beni rientranti nelle categorie degli Artificialia (creazioni dell’uomo di opere d’arte, come statue, gioielli, quadri, reperti archeologici), i Naturalia (conchiglie e coralli, animali esotici, mostruosità della natura) e ancora gli Scientifica (opere dell’umano ingegno) e gli Exotica (oggetti proveniente dal lontano Oriente oppure da oltre le Colonne d’Ercole).
La mostra è anche l’occasione per poter vedere opere d’arte mai esposte provenienti dai depositi dei Musei Civici di Pavia, opere di tassidermia (struzzi, coccodrilli…) dal Museo Kosmos, opere africane dalla Fondazione Frate Sole, altre dall’Orto Botanico di Pavia. Significativi anche i prestiti dal Museo della Scienza di Milano e dal Museo d’arte orientale C. Mazzocchi di Coccaglio. Arricchiscono ulteriormente l’esposizione beni provenienti da collezioni private: armature giapponesi del XIX secolo, kimono, una straordinaria pipa da oppio ottomana a forma di drago del XVIII-XIX secolo, uno splendido pavone…. Sono solo alcune delle meraviglie che si potranno ammirare. Completerà la wunderkammer dei Musei Civici una selezione di Vanitas di Gian Carozzi, opere di Elena Carozzi, Valentina Giovando e R.E.M.I.D.A.
Carlo Franza