L’Amministrazione Comunale di Brugherio-Monza ha annunciato la proroga della mostra Alessandro Bruschetti, alla ricerca della purezza della luce fino al 4 dicembre 2022, e con rinnovato orgoglio comunica che, oltre agli importanti patrocini già ricevuti, ha ora ottenuto anche il prestigioso riconoscimento del Ministero della Cultura, accordato “a eventi e iniziative di carattere nazionale o internazionale, di alto rilievo culturale, scientifico, artistico e storico”. Si tratta di un ulteriore valore aggiunto che, unito al notevole apprezzamento da parte del pubblico, conferma l’indiscutibile pregio culturale di questo progetto espositivo di cui la nostra città non può che sentirsi fiera.
La città di Brugherio, grazie al prezioso supporto garantito dalla famiglia Bruschetti, ha intrapreso un percorso con l’obiettivo di riscoprire e dare giusta valorizzazione alla ricerca estetica di Alessandro Bruschetti, nell’anniversario dei 110 anni dalla nascita e dei 40 anni dalla morte, avvenuta proprio a nella città brianzola. Nato a Perugia nel 1910, si distinse fin da giovanissimo quando a Roma fu notato da Filippo Tommaso Marinetti, per poi affermarsi come uno dei più apprezzati aeropittori futuristi. Nel secondo dopoguerra si trasferì in Brianza dove, tra Monza e Brugherio, proseguì la sua ricerca estetica indipendente e di grande attualità a cui diede il nome di purilumetria. L’ambizione della mostra “Alessandro Bruschetti- Alla ricerca della purezza della luce” è di presentare un artista di grande importanza sotto una nuova luce e dare rilevanza alla riscoperta di un periodo della sua produzione poco conosciuto, ma di notevole interesse. Il percorso espositivo si basa sulla ricostruzione temporale della carriera di Bruschetti, dai primi passi nel futurismo, passando per la continua ricerca estetica, fino alla maturità della sua proposta purilumetrica.

Bruschetti fu un artista che seppe condurre con originalità una propria indagine sullo spazialismo, in grado di coniugare lo studio della luce con l’aspetto cosmico, l’elemento spirituale e la composizione geometrica e materica, da lui stesso definita purilumetria. La mostra è suddivisa in tre blocchi principali che raggruppano opere esemplificative dei momenti più importanti della sua ricerca estetica. La prima sezione è dedicata agli esordi futuristi dell’artista umbro. Qui sono esposte le principali opere che lo introdussero nel movimento marinettiano e gli permisero di diventare un costante protagonista delle esposizioni futuriste in Italia e nel mondo. Da segnalare la tavola “Dinamismo di cavalli” del 1932, che convinse da subito Filippo Tommaso Marinetti, dietro segnalazione di Gerardo Dottori, a decretare senza indugi l’appartenenza a pieno titolo del ventiduenne Bruschetti al movimento. Esemplificativo del periodo futurista è l’Aereo-autoritratto del 1933, in cui l’artista concentra i principali elementi della sua personale interpretazione dell’arte: il movimento futurista dei cavalli e dell’aeropittura, la morbidezza del paesaggio collinare umbro, la pregevole capacità tecnica realista dell’autoritratto e lo studio della luce. La Sezione Politiche Culturali del Comune di Brugherio impegnata in tutti gli aspetti curatoriali, con il supporto della Leo Galleries di Monza  e del presidente del comitato scientifico Massimo Duranti, ha fatto sapere  che sono in esposizione 40 pezzi di Bruschetti. Le opere di Bruschetti sono affiancate (nella sezione dedicata all’areopittura) da 8 opere di diversi artisti sodali: Crali, Tato, Voltolina, Angelucci, Canevari, Gambini e Dottori, perlopiù provenienti da collezioni private, al fine di offrire un confronto esaustivo sul periodo del secondo futurismo di cui Bruschetti fu tra i principali esponenti.

Carlo Franza

 

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