Alla Casa d’Aste Il Ponte di Milano impareggiabile asta di Arredi e Dipinti Antichi nel percorso di cinque secoli.
La Casa d’Aste Il Ponte di Milano non finisce mai di stupire, perché nelle sue sale e nelle tornate d’asta passano opere di incredibile valore e bellezza. Mobili, arredi, tappeti, arazzi, dipinti, vetri, e altro ancora; qui storia, costume, epoche e collezioni trovano oggi una offerta, una proposta, ai più, che non ha confronti. Opere scelte, selezionate fra mille, capaci di stupire persino anche collezionisti di alto profilo.
All’incanto Arredi e Dipinti Antichi nelle tornate del 28, 29 e 30 marzo 2023, con esposizione aperta al pubblico il 24, 25 e 26 marzo presso Palazzo Crivelli (10.00-13.00/14.00-18.00), sede della Casa d’Aste Il Ponte di Milano. Opere inedite e raffinate collezioni accoglieranno il pubblico di appassionati nel percorso di oltre cinque secoli di storia dell’arte. Eleganti arredi, maestose sculture, preziosi oggetti d’arte si alterneranno a catalogo insieme a un cospicuo nucleo di dipinti, costituendo una curiosa testimonianza di abili maestrie passate ma soprattutto di un collezionismo colto e raffinato. Prima tappa di questa composita rassegna di oltre seicento lotti è nel giardino di Palazzo Crivelli che, tra accenni di primavera, offre un palcoscenico naturale di rara bellezza per presentare un suggestivo schieramento di statuaria antica. Inoltre, tra le eccellenze esecutive, fanno bella mostra opere di incredibile bellezza, ecco una coppa in agata con prese decorate da zaffiri cabochon del celebre maestro orafo Alfredo Ravasco (€ 20.000 – 22.000), una fastosa pendola francese firmata Julien Beliard (€ 12.000 – 14.000), un temerario “Don Chisciotte a cavallo di Ronzinante” di Buccellati (€ 2.200 – 2.400). E ancora affascinanti raffigurazioni come la “Madonna con Bambino e San Giovannino” del fiorentino Santi di Tito (€ 35.000 – 40.000) il “Paesaggio con lavandaie” dell’artista Hubert Robert (€ 35.000 – 40.000) e due opere provenienti dalla “Serie delle Belle” della Collezione Odescalchi, firmate dal ritrattista più ricercato nella Roma del Seicento, Jacob-Ferdinand Voet.
Carlo Franza