La Fondazione Bevilacqua La Masa, Istituzione del Comune di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, accoglie -fino al 30 aprile 2023-  la mostra d’arte proposta del Centro Culturale Laguna, con l’allestimento presso la Galleria di Piazza San Marco di una antologia delle opere d’arte vincitrici delle quattro annate storiche del Premio Burano (1946-56) contestualizzate all’interno di un panorama più ampio della pittura di paesaggio lagunare dei maestri fondatori della celeberrima e omonima Scuola.

Le opere premiate e acquistate allora dal Comune di Venezia, conservate presso la Fondazione Musei Civici, sono infatti un tangibile omaggio, espresso quarant’anni dopo, alla nascita di questa Scuola fiorita nell’isola a partire dal 1910 sul modello di quella bretone di Pont-Aven. La conoscenza diretta dei fondatori della Scuola di Burano dei paesaggi e degli artisti facenti capo alla Bretagna si tradusse in una sorta di gemellaggio culturale tra le due cittadine di Pont-Aven e Burano, del quale sono prova alcuni dipinti che Gino Rossi e Pio Semeghini ci hanno lasciato. In essi l’ispirazione al soggetto appare come trasfigurata dalla sensibile memoria dell’artista, tanto da poter parlare della nascita a Burano, intorno al 1910, di un nuovo movimento artistico post-sintetista denominato, appunto, Scuola di Burano. Esso fu caratterizzato, in sostanza, da opere d’arte che raffigurano la sintesi formale di un soggetto reale elaborato non come specchio della realtà, ma come ricordo o visione interiore. Il primo ad intuire il rilievo culturale di questo nuovo movimento artistico fu Pieretto Bianco che ne dichiarava implicitamente la nascita presentando nella Biennale veneziana del 1910 il suo trittico Paese di pescatori: saranno poi i critici Gino Damerini, Orio Vergani, Giuseppe Marchiori e Guido Piovene a confermarlo.

Nelle sale della Fondazione Bevilacqua La Masa si alterneranno circa settanta opere, provenienti, oltre che dalla Fondazione Musei Civici, da numerose collezioni private. Altre opere, acquisite con il Premio, si possono ammirare alla Galleria internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. Tale patrimonio, secondo un progetto di più di settant’anni fa, doveva costituire il primo nucleo di una “pinacoteca comunale” destinata all’isola della laguna di Venezia, con la speranza di un futuro accrescimento. L’intenzione di allora, che oggi viene confermata con questa mostra, era quella di celebrare in modo stabile il movimento della “Scuola di Burano” che, come detto, nel 1910-12 si era formato spontaneamente per merito dei pittori Moggioli, Gino Rossi, Scopinich e Semeghini. Si intende anche portare in questa mostra qualche novità al vedutismo proto-novecentesco dei primi biennalisti, da Pieretto Bianco a Ferruccio Scattola, da Pietro Fragiacomo ai pittori triestini. Ci saranno anche opere di Gennaro Favai che introdurrà alcuni esempi stranieri, visto che lui stesso visse a Parigi a contatto di Monet e Mondrian; di stampo interamente locale invece quei maestri nati e vissuti a Venezia, come Rodolfo Paoletti e Bepi Longo, che appaiono come spettatori dei fantasmi di una Venezia notturna.
Il Centro Culturale Laguna ha riesumato ed ampliato quel progetto proponendolo alla Direzione dei Musei Civici Veneziani, che lo ha poi pienamente appoggiato, e ha individuato la migliore sede delle suddette 22 opere d’arte nel Palazzo Marcello di Burano, adiacente al Museo del Merletto. Una prima esposizione in quei locali, inaugurata nel 2015 è durata fino al 2018. Nell’estate del 2019 è uscito infine il catalogo di tutte le opere premiate e/o acquisite dal Comune di Venezia al Premio Burano nelle prime quattro annate storiche. Il Centro Culturale Laguna lo ha curato in collaborazione con il Comune di Venezia pubblicandolo in una edizione limitata delle Grafiche Veneziane che esce ora in ristampa. Questa nuova e più ampia esposizione vuole sottolineare come e quanto, nella confusione dei valori culturali che caratterizza la società, ci sia bisogno di una stabile valorizzazione museale delle opere d’arte della Scuola di Burano e di quelle più significative del suo Premio. Così facendo ci auguriamo possa nascere in futuro l’edizione di un Premio Burano a livello internazionale.

La mostra si inserisce nell’ambito delle proficue collaborazioni tra la Fondazione Bevilacqua La Masa e la Fondazione Musei Civici di Venezia, tese a valorizzare dal punto di vista storico-artistico la pittura di area veneziana del Novecento, opere e autori le cui narrazioni si intersecano con la storia dell’Istituzione stessa.

Carlo Franza

 

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