Demolita a Milano la Villa del Generale Pietro Badoglio. Si cancella uno storico monumento e la storia.
Il Comune di Milano assente, il Sindaco Sala assente, la Sovrintendenza alle Belle Arti assente, il Ministero Beni Culturali assente. Ecco cosa ne è stato di un edificio di rilievo e storico a Milano.
È stata demolita nella giornata di sabato 22 aprile 2023, la villa del generale Pietro Badoglio a Milano. Il politico italiano è stato maresciallo d’Italia, senatore e capo del governo dal 25 luglio 1943 all’8 giugno 1944.
L’abbattimento della palazzina in stile eclettico-neo rinascimentale era stata costruita nel 1926, e ora ha scatenato le protesta dei residenti della zona. Al suo posto, ci saranno uffici e negozi. L’architetto dell’edificio progettato e costruito all’angolo tra via Crema e piazza Trento a Milano è stato Lorenzo Salvini.
Natale Carapellese, il Presidente del Municipio 5, dove sorgeva la villetta abbellita dai decori a graffito sulle facciate, ha parlato all’AGI in merito alla questione: “In molti ci sono rimasti male e anche io che ho saputo delle ruspe in azione da una vicina di casa, siamo stati tagliati fuori”.
Lo scorso gennaio 2023 era emersa la notizia di una possibile demolizione, e Carapellese era riuscito a fermare l’abbattimento, facendosi portavoce delle proteste dei cittadini; ha affermato poi che l’edificio non aveva nessun vincolo, in quanto né il vecchio proprietario che lo ha venduto alla società che l’ha eliminato per una nuova costruzione, destinata a uffici e negozi né gli enti preposti avevano mai chiesto di dargli una ‘protezione speciale’.
Inizialmente, quando la società ha acquistato il ‘gioiellino’ architettonico, non aveva in progetto la demolizione. Da inizio anno però, si era vociferato qualcosa. Tutti i vari uffici comunali interessati, quali Sovrintendenza, Commissione Paesaggio, Urbanistica, hanno autorizzato la distruzione. Secondo quanto affermato da Natale Carapellese, il fatto determinante che ha portato all’abbattimento, è stata l’assenza di un vincolo la cui apposizione, gli è stato spiegato dall’Assessorato dell’Urbanistica, non rientra tra le competenze del Comune.
Carapellese ha riferito: «La Polizia locale mi ha spiegato che il pregio della palazzina era venuto meno dopo che negli anni Ottanta erano stati fatti lavori ma, a guardarla, a me sembrava proprio la più bella della zona».
Sui social, in molti hanno ricordato che quella palazzina “era la residenza milanese del maresciallo Badoglio”, facendo presente che si trovava a pochi passi dal villaggio olimpico per Milano-Cortina: «E così, un edificio bello e storico viene venduto di corsa prima che possa essere vincolato, tra tre anni». I residenti non ci stanno, e accusano l’ente locale, il Comune e il Sindaco Sala: “Un Comune deve comunque trovare il modo di difendere la propria storia”.
Carlo Franza