’esposizione  ospitata dal 4 luglio al 8 settembre 2023 nello splendore delle sale di Villa Altieri, una delle più prestigiose dimore storiche seicentesche di Roma, situata nel quartiere Esquilino, oggetto di un importante ed impegnativo intervento di recupero e riqualificazione funzionale, finalizzato alla realizzazione del Palazzo della Cultura e della Memoria Storica. Il complesso monumentale ospita la Biblioteca Istituzionale della Città Metropolitana con l’Archivio Storico, il Centro di Studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica Pio Rajna, la Biblioteca Storica Dantesca, la collezione archeologica di Villa Altieri allestita in un percorso espositivo multimediale ed interattivo. La Biblioteca è oggi un nodo fondamentale per la conoscenza di Roma e del suo territorio attraverso la programmazione di numerose iniziative finalizzate a rendere questo ricco patrimonio disponibile ed accessibile a tutti i cittadini, tra le quali il Maggio dei Libri 2023, cui si inserisce l’iniziativa artistica dedicata agli Omiccioli.

Un corpus di cinquanta opere (30 di Giovanni Omiccioli e 20 di Alfonso Omiccioli), animeranno le sale e la Galleria Museo della Villa Altieri, in linea di continuità con gli obiettivi del progetto “Narrare il territorio”, nato per stimolare alla conoscenza e valorizzazione dei luoghi che gravitano attorno al nucleo urbano della città di Roma, e poeticamente definito Campagna Romana, come itinerari formativi e culturali. La Campagna Romana luogo dell’anima dove natura e storia convivono in simbiosi nella concezione di paesaggio, destinazione privilegiata di un pellegrinaggio artistico – letterario particolarmente intenso tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento. Da Hans Christian Andersen a Chateaubriand, da Goethe fino a Lord Byron, praticamente tutti gli scrittori e i poeti che visitano l’Urbe in quegli anni, rimasero incantati dai bucolici paesaggi animati da spettacoli teatrali e musicali, e dai pittoreschi costumi dei suoi abitanti.

Giovanni ed Alfonso Omiccioli furono tra quegli autori che, nella rappresentazione e narrazione dello spazio, con raffinata sensibilità, seppero far sopravvivere lo spirito di un territorio unico alle trasformazioni del tempo, con raffinata sensibilità un territorio unico alle trasformazioni del tempo, con raffinata sensibilità tradotta in una pittura densa di materia, segno e gesto, capace di restituire il significato profondo dei luoghi. Una pittura dal grande potere evocativo che in Giovanni assunse toni vangoghiani per lo stupore che la pervade, mentre in Alfonso si dispiega in composizioni che fuori da ogni retorica, rappresentano il gesto rivoluzionario dell’uomo artista che si oppone, e contrappone, all’idea dell’immagine come surrogato della coscienza. Il loro mondo poetico è una “genealogia dei sentimenti” fatta di cose e persone umili, il manifestarsi di un’esigenza fisiologica del corpo, meglio un’attitudine dell’animo a rappresentare del mondo l’incorporeo celato al di sotto della superficie visibile delle cose, raccolto in una aurea favolistica.

Il percorso espositivo oltre ad offrire l’occasione per “studiare, promuovere, diffondere e divulgare le opere di Alfonso e Giovanni Omiccioli, mantenendone la memoria al fine di onorare il loro pensiero artistico”, è motivo per un viaggio a ritroso tra casolari, colline che affacciano sulla nudità dei campi, nel lento fluire del fiume nell’incontro con ruderi di torri e ponti e acquedotti in cui si manifesta il vitale intreccio tra campagna e città, elemento identitario di una civiltà antica ancora palpitante nel continuo apparire e scomparire lungo vie e strade della nuova città, sotto le stratificazioni succedutesi nei secoli, a rivelare Roma e il suo ambiente circostante come spazio di meditazione e riflessione sulla realtà contemporanea.

Carlo Franza

 

Tag: , , , , , ,