Col colore del fuoco e con l’odore d’un profondo roseto: sabato 16 settembre, ore 17.00, inaugurata la stagione autunnale 2023 del Vittoriale degli Italiani con due nuove mostre. La prima esporrà opere inedite di Giandante X, realizzate fra il 1918 ed il 1963, mentre la seconda – curata da Camillo Langone – è una raccolta di nudi recenti, censurati o comunque censurabili, dei migliori artisti italiani viventi.

GIANDANTE X IL POETA RITORNA.  La mostra ‘Giandante X Il poeta ritorna’ – allestita nelle vetrine dello studio di Schifamondo al Vittoriale fino al 22 dicembre 2023 – è una raccolta di disegni, dipinti e sculture provenienti da collezionisti privati che nel tempo hanno avuto modo di incontrare direttamente il Maestro fra il 1947 e il 1984, anno della sua scomparsa. Alla fine degli anni ’40 Giandante X – pseudonimo di Dante Pescò, milanese, classe 1899 (cambiò nome intorno ai vent’anni, al tempo dei suoi debutti artistici, con un voluto refuso in luogo di “Viandante”, dove la X aggiunta sta per cancellazione e anonimato) – volle lasciare a pochi amici il suo testamento artistico, costituito da opere qui raccolte per la prima volta.

Così il Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri: «Come poche altre, la figura di questo artista  che attraversa l’architettura, la pittura, la scultura, la poesia, la politica del Novecento  sfugge alle facili categorizzazioni e alle interpretazioni definitive. Di sicuro l’artista cercò sempre di rendersi imprendibile, si sforzò tenacemente di farsi dimenticare, sparire dal mondo pur avendo vissuto una esistenza piena, difficile, avventurosa: una vita da combattente».

Giandante X, pseudonimo di Dante Pescò (Milano, 1899 –Milano, 1984), è stato un pittore, scultore, illustratore, antifascista e partigiano italiano. Firmava le sue opere come Giandante, modifica di “eterno viandante” come amava farsi chiamare.

Figlio di un industriale tessile, persona schiva e solitaria, all’età di sedici anni abbandonò la famiglia per intraprendere la sua vita di artista girovago. Piuttosto eclettico, si laureò a 19 anni in architettura all’Accademia di belle arti di Bologna, allievo di Edoardo Collamarini. Dedicatosi all’insegnamento (fu il più giovane docente di architettura d’Italia), due anni dopo conseguì la laurea in filosofia. Fu essenzialmente pittore, illustratore e scultore; fu anche poeta e filosofo. Molto attivo nella scena artistica milanese, condivise idee ed esposizioni con i grandi artisti del tempo, quali Carlo Carrà, Aligi Sassu, Mario Sironi, Renato Birolli, Bruno Munari e Giacomo Manzù. A vent’anni presentò le sue opere in svariate mostre ottenendo un notevole successo di pubblico e di critici. Espose alle prime Biennali di Monza e nelle più importanti gallerie di Milano. Anarchico, partecipò attivamente alla Guerra civile spagnola e in seguito venne fatto prigioniero in Francia.

 

I CENSURATI. NUDO E CENSURA NELL’ARTE ITALIANA D’OGGI. La mostra ‘I censurati. Nudo e censura nell’arte italiana d’oggi’ – allestita a Villa Mirabella fino al 3 marzo 2024 – è una raccolta realizzata da Camillo Langone di opere di artisti quali Giovanni Blanco, Maurizio Bongiovanni, Gianni De Benedittis, Roberto Ferri, Omar Galliani, Daniele Galliano, Giuliano Guatta, Giovanni Iudice, Riccardo Mannelli, Jara Marzulli, Michele Moro, Dario Nanì, Tommaso Ottieri, Silvia Paci, Enrico Robusti, Giuseppe Vassallo e Daniele Vezzani.

«La censura è cronaca – commenta Langone – un fenomeno che digitale e correttezza politica hanno rilanciato e oggi si rivela in espansione in ogni parte del mondo e in ogni ambito culturale». E continua: «Pertanto ‘I censurati’ è mostra di urgente attualità: espone i nudi recenti, censurati o comunque censurabili, dei migliori artisti italiani viventi che si sono cimentati con tale classicissimo genere (per motivi pratici soprattutto pittori, ma non manca una scultura). Ospitata dal Vittoriale, è irresistibile la tentazione di immaginare cosa ne avrebbe pensato d’Annunzio. Gli sarebbe piaciuta, ne sono certo, perché questa è l’arte del Piacere in contrapposizione al moralismo dilagante non soltanto nei social ma nella società tutta».

HEDONÉ
A chiusura della giornata sarà possibile partecipare all’ultima serata di Hedoné. Un sorprendente percorso serale – a cura di Scena Urbana –in grado di coniugare installazioni artistiche e sound design inediti, valorizzando gli elementi naturali della casa museo di Gabriele d’Annunzio. Cinque installazioni si snodano lungo il parco, utilizzando linguaggi artistici contemporanei e tecniche multimediali per raccontare la figura di d’Annunzio. Informazioni al sito https://www.hedonealvittoriale.it/

GARDALO!
E ancora, GardaLo! – il festival curato dal Vittoriale e GardaMusei –  è tornato con la sua seconda edizione per illuminare – letteralmente e non – di cultura e di arte i porti del Garda. A partire dall’8 settembre infatti i porti di Desenzano, Sirmione e Toscolano Maderno e le navi Navigarda sono illuminati dalle luci d’artista di Marco Nereo Rotelli e dalle parole di grandi poeti.

Le navi sono anche protagoniste di grandi appuntamenti, proprio domenica 17 settembre protagonista dell’evento della sezione Giovani sarà lo psicologo presidente fondatore dell’associazione nazionale Hikikomori Italia Marco Crepaldi. Informazioni al sito https://www.gardalo.it/

Con Hedoné e con GardaLo! il Presidente Guerri ha scelto di chiudere la stagione estiva del Vittoriale e di GardaMusei, ricca di musica, spettacolo e arte, con un viaggio evocativo ed immersivo.

CONTRO IL POLITICAMENTE CORRETTO
Infine domenica 17 alle 21.00, al Laghetto delle danze, “Cippa Lippa! Contro il politicamente corretto”: una serata show scritta da Massimiliano Lenzi, e interpretata da Sarah Biacchi, nel ruolo della donna politicamente corretta e da Lenzi, nei panni dell’uomo scorretto.
Dal genio di Pablo Picasso considerato troppo maschilista a Cristoforo Colombo (lo scopritore dell’America) che non avrebbe rispettato i nativi, da James Bond, lo 007 più famoso del mondo e sempre circondato di belle Bond girl, a Biancaneve a cui vogliono togliere i 7 nani e pure il principe, il politicamente corretto oggi non risparmia nessuno. Arte, avventura, cinema, sport, teatro, ovunque segna di fatto un nuovo conformismo. Ma si può ancora riderne, in nome delle libertà? Sì, si può. Ed è quello che promette di fare lo show di Massimiliano Lenzi nella casa museo del Vate, uno degli artisti più anticonformisti, innovativi e “scorretti” rispetto ai cliché del suo tempo.

Carlo Franza

 

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