FIRENZE, luglio 2024 – E’ un avvenimento-evento che si tiene da ben 24 anni. Un premio internazionale di livello internazionale che vede coinvolte personalità italiane e straniere. Questo avviene ogni anno sul finire del mese di giugno su quell’ incomparabile terrazza con vista di tetti  che arrivano fino al profilo del Duomo, alla cupola del Brunelleschi, al campanile di Giotto e più a destra alla basilica di San Lorenzo, stagliate sul verde sfondo della collina con incastonata l’Abbazia di San Miniato, hanno fatto da mirabile scenografia alla cerimonia di consegna agli insigniti del Premio internazionale Florence Seven Stars 2024, tenutasi il 29 giugno  2024 sera sulla Terrazza Belvedere del Plus Florence, con un pubblico attento e partecipe. Una qualificata giuria internazionale, nove giurati più il presidente di giuria che mi ha visto coinvolto in questo nobile ruolo. È stata una vera e propria lectio magistralis quella del presidente, sul tema “Aspetti, status e svolgimenti dell’Arte Contemporanea in Italia. Il quadro del presente”, nel corso della quale tra l’altro, ha richiamato l’eccellenza del Premio, la cura nella selezione rigorosa degli insigniti tra le molte decine di candidature valutate dalla Giuria internazionale, affinché il prestigio costruito nei 24 anni del Premio possa di anno in anno confermarsi ed accrescersi. Ha quindi sottolineato gli approfondimenti sull’arte moderna e contemporanea, che tuttavia deve evitare commistioni poco affini con altre discipline, rispettabili ma incompatibili con essa. Ha quindi chiuso la sua densa riflessione sull’arte contemporanea e sul mondo della comunicazione tenendo presenti i due capisaldi di riferimento nella sua formazione e nella sua vita professionale e culturale, vale a dire due giganti, nei nomi di Giulio Carlo Argan per le Arti e Indro Montanelli per il Giornalismo. La manifestazione, rinfrescata da una brezza provvidenziale, ha quindi preso il largo con i brani di un eccellente duo di flauti dell’Accademia fiorentina MusicArea, che ha eseguito musiche del repertorio classico e famose arie d’opera che hanno privilegiato Puccini, in omaggio al compositore toscano di cui quest’anno si celebra il Centenario della morte. La consegna dei riconoscimenti ai vincitori, dopo la lettura delle rispettive motivazioni del conferimento, esposte dal prof. Carlo Franza quale presidente della Giuria, ha avuto l’onore della presenza dell’illustrissimo Ambasciatore italiano Gaetano Cortese – cui il prof. Franza ha subito consegnato una Targa d’onore in Premio per il libro dell’Anno – nella consegna agli insigniti delle Targhe e delle Pergamene con le motivazioni del premio. Una presenza, quella dell’Ambasciatore Gaetano Cortese, di grande lustro, tra le figure più insigni della diplomazia italiana come dell’Albo d’Oro dei premiati del Florence Seven Stars.  Il Premio, sicuro vanto della Città di Firenze, con la sua internazionalità, vive destinazioni colte, mirate, professionali e va alle migliori figure delle Arti, della Diplomazia, del Giornalismo, della Cultura e della Scienza, alle Imprese Innovative, a quel Made in Italy con capacità tali di generare significative ricadute positive negli ambiti sociali, culturali, ambientali e produttivi. Sicché l’assegnazione del Premium International Florence Seven Stars va ad accreditarne il valore e ad esserne degna testimonianza. Preziosi i riconoscimenti per il 2024 consegnati nel corso della splendida serata. Ma la vincitrice in assoluto è stata PATRIZIA QUADRELLI–Premium International Florence Seven Stars 2024–GRAND PRIX ABSOLUTE che ha conquistato la vetta con la seguente motivazione: “Figura capitale dell’arte europea, che ha tradotto con simboli, accensioni e colore l’intera esistenza universale in un rimando di segnali culturali e filosofie capaci di rinnovare l’arte occidentale, consegnandoci una semantica bellezza divenuta respiro e sogno. Il suo fare artistico è un grado rigoroso di ricerca e militanza artistica sensibilmente volta al nuovo, capace d’aver intercettato segnali e umori del presente, un’estetica mossa sul fronte di una forte componente scenografica dell’ambiente in cui far emergere, pur in parti contrapposte, gli aspetti innovativi e radicali del contributo linguistico della Quadrelli alle vicende dell’arte moderna e contemporanea”. Quel che più sorprende e che in occasione del premio che le è stato assegnato, l’artista lombarda ha campionato disseminando il suo lavoro nell’intero complesso fiorentino fra terrazzo e loggiato unitamente all’artista Marisa Settembrini in una scenografica installazione, della quale è stato scritto che “Continua il lavoro installativo delle artiste Patrizia Quadrelli e Marisa Settembrini, che avviene per cicli e affonda e ruota attorno alle geometrie del mondo, uno scandaglio che oggi afferra e mostra la simbologia della pioggia, innestando così il loro discorso creativo   sui grandi temi ambientali capaci di sconvolgere i paesaggi del mondo.  Sono ancora chiare le “novelle frammentazioni”, tracce innervate nelle propaggini dello spazialismo di Lucio Fontana e ancor più sulle disseminazioni di Pino Pinelli. Forme geometriche, costruzioni, accumulazioni, estensioni, inserzioni, un linguaggio analitico eppure complesso che osserviamo nel nostro quotidiano… Le forme messe in atto dalla Patrizia Quadrelli e dalla Settembrini paiono pioggia in caduta, ma anche linguaggio memoriale di casa, guscio e nido, l’arte resa sì spaziale, ma queste forme paiono perdere la loro corporeità e cercare di coprire l’infinito, così si è un passo fuori dalla geometria e un passo dentro la poesia. Come chiara appare nel suo complesso installativo la scenografia del mondo, il tema dell’immensità, la réverie di infinito, lo spettacolo grandioso che si impadronisce del mondo circostante, in un universo in cui i dettagli si cancellano, il tempo non esiste e lo spazio si estende senza limite. Tuttavia, l’immensità non è solo un’idea generale formata in contemplazione di uno spettacolo grandioso, ma ha anche una risonanza intima, è, appunto, una rêverie. Uno spettacolo, riconducibile alla categoria dell’immensità, può avere risonanze diverse. Questo intenso lavoro poetico è un continuo uscire dalle metafore fossilizzate, è scoprire sensi ulteriori, le altre prospettive, è l’espressione poetica che ha il compito di riaprire, tener vive tutte le altre possibilità di lettura del mondo, quelle risonanze intime che sono in ognuno di noi”. Sorprende non poco questa artista italiana giacchè negli ultimi anni ha fatto parlare di sé attraverso presenze mirate dove il suo lavoro è potuto essere notato, e soprattutto caratterizzato e carico dei nuovi svolgimenti dell’arte contemporanea, ella che vive in quella compagine che si ritaglia attorno al segno di Emilio Vedova. E questo Gran Prix Absolute a Firenze raggiunto nel 2024 le offre e le ritaglia una cornice di cultura visiva innovativa e mondiale. Molto, moltissimo per un’artista italiana.

Carlo Franza

  

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