Palazzo Merulana a Roma, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, gestito e valorizzato da Coopculture, presenta Aleardo Paolucci. 1927-2013. Tra Pienza, Siena e Roma sulle tracce di Pio II, a cura di Laura Bonelli. Aleardo Paolucci (1927-2013) il pittore della Val d’Orcia, il pittore di Pienza, ha dato tutto sé stesso per raccontare la bellezza e la magia della sua terra.

Scomparso nel maggio del 2013, è stato oggetto di un programma di celebrazioni con il progetto Paesaggi dell’anima – Paolucci. Il pittore, iniziato nel 2023 e che procederà fino al 2027. La mostra a Palazzo Merulana rappresenta la terza tappa di un percorso espositivo che ha preso il via a Siena nel complesso museale Santa Maria della Scala, ha proseguito a Pienza, città natale dell’artista, al Collegio San Carlo Borromeo, e approda adesso a Roma, nell’anno giubilare.

Si è scelto di allestire 54 opere realizzate da Aleardo Paolucci in occasione del VI centenario dalla nascita di Papa Pio II Piccolomini ed esposte per la prima volta in quell’occasione, nel 2005, per meno di un mese, presso Palazzo Piccolomini. I dipinti raffigurano i momenti significativi della vita di Enea Silvio Piccolomini, ispirati soprattutto dai Commentarii, memorie autobiografiche ricche di particolari e di suggestioni.

La mostra, sviluppata nelle tre sedi costituisce quindi un vero e proprio itinerario che, partendo da Siena e passando per Pienza, giunge infine a Roma, la città dei Papi. Un percorso che esplora il viaggio ideale del Papa, dalla formazione giovanile fino all’apice della sua carriera a Roma, e sottolinea il legame profondo con le sue radici culturali e territoriali.

Il ciclo di 54 opere, grafiche e pittoriche, venne concepito dall’artista come una narrazione di episodi legati al famoso pontefice pientino dalla nascita fino agli episodi di maggiore importanza che ne hanno caratterizzato l’esistenza. Il tutto ovviamente liberamente reinterpretato dal pittore che ha utilizzato temi e tecniche diverse come olii, tempere, acrilici, scaglie d’oro e sabbia in maniera spesso sperimentale.  Riproponendo diversi anni dopo l’esposizione di questa collezione, si intende dare valore a un progetto espositivo ancora coerente e valido per il suo linguaggio artistico fresco e armonioso. L’artista si è mosso nel mondo dell’arte dimostrando ottime capacità tecniche in ognuna delle discipline affrontate. Nelle sue opere la volontà di inserire le figure in uno spazio geometrico ben definito associando le campiture lineari dei cerchi e dei quadrati al decorativismo delle stoffe e dei chiaroscuri dà struttura alla composizione. Lo stesso tema proposto, così carico di significati e di cerniere con la storia di Siena, Pienza e Roma è un invito a riflettere sulla nostra identità.  La mostra sarà dunque un’occasione per osservare le opere e il loro stile in un contesto generale sulla pittura figurativa degli ultimi cinquant’anni in Toscana, inserendo Paolucci nel ruolo che gli spetta.

Carlo Franza

 

 

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