Energia e bellezza dei Ghiacciai. La mostra dell’artista Gabriella Ventavoli in concomitanza con il 2025 Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai, proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La mostra dal titolo “Energia e Bellezza dei Ghiacciai” è promossa dallo “Spazio La Porta Verde” (Via Ampére 102, visitabile fino al 20 giugno 2025) un centro culturale vivace in una città come Milano. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea e Critico del quotidiano “Il Giornale” fondato da Indro Montanelli, che firma anche il testo, dal titolo “Energia e Bellezza dei Ghiacciai” riunisce grandi opere di Gabriella Ventavoli, che attiva da anni nell’arte contemporanea, si misura sul tema della natura, del paesaggio, del mare, del cielo e della terra ed oggi dei ghiacciai. L’attività espositiva legata all’ecosistema del mondo e ai suoi quattro elementi, terra, acqua, fuoco e aria, rende giustizia e si fa lezione sia per coloro che sono chiamati a dirigere la politica del mondo, sia per gli intellettuali e gli uomini di buona volontà che nella tematica hanno trovato la forza di affrontare l’inizio della vita e del mondo intero.
Presentando questa mostra e le opere recenti dipinte da Gabriella Ventavoli, il mio pensiero è andato a Emilio Longoni artista lombardo di chiara fama che in una fase della sua vita andava evidenziando l’attrazione per i soggetti di alta montagna, ripresi in sempre più frequenti soggiorni tra i ghiacciai del Bernina e del Disgrazia; nel 1906 poi espose a Brera l’opera “Ghiacciaio”, e rifiutò polemicamente il premio Principe Umberto che era stato assegnato alla tela, in contrasto con le commissioni accademiche. Parto da questo quadro storico, da questo notizia per sottolineare, per significare, come in questa mostra di Gabriela Ventavoli che da anni si muove nel dipingere la natura, paesaggi e alberi e il verde, il mare, brilla quel telero capolavoro che è il suo “ghiacciaio”, e muove in concomitanza con l’anno 2025 Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai, proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. E il 22 marzo 2025 si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua, e quest’anno per l’occasione il tema scelto è stato quello della conservazione dei ghiacciai, simbolo della nostra fragilità di fronte ai cambiamenti climatici, un argomento dunque quanto mai attuale. Guardiamoci attorno, perché anche l’Italia ha i suoi ghiacciai, questi, che una volta erano una parte stabile del paesaggio montano, oggi stanno subendo un rapido ritiro, sciogliendosi man mano a causa dell’innalzamento progressivo delle temperature. Eppure qui ci sono ancora alcune lingue di ghiaccio che resistono, a fatica, al riscaldamento globale. I ghiacciai italiani, catalogati nel Catasto dei ghiacciai, sono numerosi e spettacolari e sebbene la loro bellezza sia minacciata, è possibile ammirare ancora alcuni di questi in tutto il loro splendore. Ecco 5 ghiacciai italiani che si trovano tra le Alpi e gli Appennini, alcuni dei quali potrebbero essere destinati a scomparire nel prossimo futuro. Li elenco, Ghiacciaio del Rutor (valle d’Aosta); Ghiacciaio del Belvedere (Monte Rosa); Ghiacciaio del Miage (Monte Bianco); Ghiacciaio del Fellaria (Lombardia); Ghiacciaio del Calderone (Gran Sasso – Abruzzo). In un’epoca in cui i cambiamenti climatici stanno ridefinendo gli equilibri naturali, i ghiacciai si presentano come veri e propri barometri dello stato di salute del pianeta. Queste imponenti masse di ghiaccio non sono soltanto paesaggi mozzafiato, ma depositi vitali di acqua dolce e testimoni silenziosi della storia climatica. Gabriella Ventavoli con questo grande telero che immortala un ghiacciaio, sottolinea il ruolo cruciale dei ghiacciai, il loro legame indissolubile con il clima e le sfide che il nostro mondo in trasformazione pone alla loro salvaguardia. I ghiacciai si formano attraverso un lento processo di accumulo e compressione della neve, trasformandosi in autentiche riserve d’acqua dolce. Oltre a fornire una fonte idrica stabile per le comunità montane e a valle, essi giocano un ruolo determinante nel bilancio energetico terrestre. Funzione idrica e regolazione termica, questi elementi fanno dei ghiacciai non solo spettacolari elementi del paesaggio, ma anche indicatori
sensibili dei cambiamenti in atto nel nostro ambiente. Il riscaldamento globale, causato principalmente dalle emissioni di gas serra, ha determinato una accelerazione del fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai. Le conseguenze di tale processo sono molteplici e impattano direttamente sia sugli ecosistemi che sulle comunità umane, esse sono disponibilità idrica compromessa, modifiche dei corsi d’acqua, perdita di biodiversità. L’osservazione dei cambiamenti nelle masse glaciali offre agli scienziati una finestra preziosa per comprendere le dinamiche del clima, evidenziando come ogni variazione si rifletta in una serie di conseguenze interconnesse. Ora in questa mostra milanese Gabriella Ventavoli non solo mostra opere che danno subito idea del suo lungo percorso nell’arte tutto avvolto nel tema della natura e dell’ambiente quasi a significare maggiormente che il compito di un artista sia quello di dare voce e senso a un vivere fortemente umano, ove tutti siano capaci di rispettare madre terra nei suoi tre regni animale, vegetale e minerale; e puntare il dito su fenomeni maggiormente ammorbati e offesi, e in quest’ultimo caso i ghiacciai sono oggi la parte evidente di questa attenzione. Il grande telero che mostra un ghiacciaio mastodontico, una sorta di “colosso” che richiama quasi le pietre di Stonehenge del periodo neolitico, si pone come un capolavoro educante, lasciando intendere il valore della Ventavoli nel dipingere, come già fecero artisti come Segantini e Longoni, la montagna in tutta evidenza. C’è da rimanere colpiti dal dipinto di Gabriella Ventavoli denominato “Ghiacciaio”; colpiscono i colori, l’atmosfera, le forme rappresentate che mi hanno dato l’impressione di essere in alta montagna e di godere appieno di quell’immensità di spazi. Questo splendido dipinto, inedito, è uno dei tanti scorci di ghiacciai italiani, paesaggi particolarmente amati dall’artista. È tra le molte tele di grande dimensione eseguite dall’artista per nobilitare la salvaguardia dell’ambiente. L’inquadratura è a pieno campo, l’impianto prospettico si caratterizza per un taglio fotografico moderno con un effetto a zoom: la parete incombe, quasi investe lo spettatore, tagliata da profondi crepacci. Vi è la totale mancanza di dettagli naturalistici accattivanti, né rocce erbose, né cespi di rododendri turbano la perfetta “solitudine” del dipinto. La pennellata larga stende sulla tela un colore ricco di violetti, rosa, azzurri e grigi. Ci troviamo di fronte ad un dipinto “materico” che ottiene comunque un risultato finale di grande suggestione dominato da un evanescente tonalità di violetto”.
Biografia dell’artista. Gabriella Ventavoli, medico psicanalista, scrittrice, poetessa e pittrice. E’ nata a Piombino in Toscana, ma vive e lavora a Milano. Opera in pittura dal 1976 con collettive (Pavia, Milano, Chianciano, Venezia, Pisa, Roè Volciano-Brescia, Roma, Verona, ecc.) e personali (Milano, Arezzo, Pavia, Berlino, Firenze,) in più città italiane, affrontando tematiche sociali e ambientali di grande impegno civile e morale. La sua attività artistica si misura anche all’interno di uno spazio culturale qual’è “La Porta verde” a Milano. Nel maggio 2014 l’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza presenta la sua mostra personale dal titolo “Elegia del mare” a Milano. Vince nel 2014 il Premio Pittura al Premio delle Arti-Premio della Cultura per l’edizione XXVI al Circolo della Stampa di Milano (Presidente di Giuria Prof. Carlo Franza) e nel 2015 il Premio Artista dell’Anno nel Premio delle Arti-Premio della Cultura per l’edizione XXVII sempre al Circolo della Stampa di Milano (Presidente di Giuria Prof. Carlo Franza). Nel gennaio 2015, anno dell’Expo dà il via alla mostra “L’Ultima Cena” con un grande telero e altre opere a “La Porta Verde” di Milano. Con l’inaugurazione dell”Expo 2015, in maggio si apre a “La Porta Verde” a Milano anche la grande mostra “Natura Naturans” presentata con un catalogo monografico a cura dell’illustre critico Prof. Carlo Franza. Ed è ancora lo Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla con una grande mostra personale, nell’aprile 2015, dal titolo “Laudi del cielo della terra e del mare e altre storie” nel progetto “Strade d’Europa al Plus Berlin – Sala Hoffmann- di Berlino. Nel 2016 una sua opera scultorea rappresentante il mare (altezza 150 x 80 di larghezza, basamento cm. 80, dimensione complessiva di 2 metri e 30 cm, è stata collocata nel Palazzo Nuovo della Regione Lombardia. Nel 2016 vince il Premio per la Scultura al Premio delle Arti-Premio della Cultura per l’edizione XXVIII al Circolo della Stampa di Milano (presidente di Giuria Prof. Carlo Franza). Nel 2019 vince a Firenze il Premio della Giuria nel Premium International Florence Seven Stars (Presidente di Giuria Prof. Carlo Franza). Nel 2019 una sua opera dal titolo la “Crocifissione della Natura” viene donata alla Santa Sede e inserita nelle Collezioni Vaticane di Arte Contemporanea. Nel 2020 invitata in un Progetto “Monumentalmente” a cura del Prof. Carlo Franza per la Fondazione ATM Milano con una sua opera storica e monumentale che contempla il COVID 19 dal titolo “La Danza della Solidarietà” che viene donata e inserita nella Storica Collezione Fondazione ATM. Ancora nel 2020 invitata in un Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” a cura del Prof. Carlo Franza per la Città di Venezia, una sua opera-dittico, monumentale, dal titolo “Vita e bellezza del mare” viene donata e collocata nella storica Palazzina Grassi a Venezia.
Carlo Franza