Questa nobilissima mostra di altissimo valore la si potrà vedere dal 26 settembre 2025 al 12 gennaio 2026 a Venezia, Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano; a cura di Alberto Craievich.   Il Gabinetto dei disegni e delle stampe della Fondazione Musei Civici di Venezia conserva una straordinaria testimonianza dell’arte e della cultura neoclassica in Italia. Si tratta dell’Album Cicognara, che prende il nome dal suo proprietario, il conte Leopoldo Cicognara (Ferrara, 1767 – Venezia, 1834), una delle personalità più affascinanti della sua epoca. Dopo una giovinezza trascorsa fra studi umanistici e viaggi di formazione lungo tutta la Penisola, aderì da subito alla Repubblica Cisalpina di cui fu membro del corpo legislativo. Divenne nel 1808 presidente dell’Accademia di Belle Arti a Venezia, carica che mantenne anche dopo la caduta di Napoleone, fino al 1826. Uomo colto e brillante, particolarmente attivo nella politica culturale della città e non solo, durante l’incarico presso l’istituzione veneziana pubblicò le sue opere principali, fra le quali la monumentale Storia della scultura e Le fabbriche più cospicue di Venezia. A lui si devono iniziative di primo piano, come la sistemazione delle Gallerie dell’Accademia che proprio allora prendevano forma con l’arrivo dei dipinti provenienti dagli edifici di culto soppressi per decreto napoleonico. L’Album Cicognara, conservato dal Gabinetto dei disegni e delle stampe della Fondazione Musei Civici di Venezia, è una straordinaria raccolta di 81 fogli realizzati dai più importanti artisti del Neoclassicismo, italiani e francesi, tra cui Canova, Camuccini e Hayez. Appartenuto al colto e influente conte Leopoldo Cicognara, l’album rappresenta una rara testimonianza dell’arte e della cultura del primo Ottocento. Restaurato e smontato per motivi conservativi, viene oggi esposto integralmente per la prima volta dopo quasi cinquant’anni.

Della stretta amicizia con gli artisti del suo tempo è testimonianza proprio questo album, una sorta di liber amicorum composto da 81 fogli. Vi troviamo tutti i nomi del Neoclassicismo italiano: Vincenzo Camuccini, Andrea Appiani, Giuseppe Bossi, il giovane Francesco Hayez; ma anche artisti francesi come François-Marius Granet, Lancelot- Théodore Turpin de Crissé e Louis Léopold Robert. Ben sei disegni appartengono all’amico di una vita: Antonio Canova, di cui Cicognara fu ammiratore appassionato. I disegni in origine erano fascicolati in un album conservato in una sontuosa custodia decorata con fregi in bronzo che incorniciano cammei all’antica e, al centro, una deliziosa miniatura con una Veduta di Venezia. I fogli documentano tutte le tecniche grafiche e ogni possibile soggetto. Vi sono disegni a matita, a penna, gessi colorati e acquerelli che raffigurano vedute, ritratti, paesaggi, scene di genere, animali, composizioni sacre e profane. Troviamo accostati studi preparatori per opere maggiori, oppure disegni “finiti” eseguiti espressamente per Cicognara. Nell’insieme, un’opera unica, considerato sia il ruolo politico e culturale del collezionista, sia il numero degli artisti presenti, espressione di tutte le scuole artistiche del periodo. Questo prezioso volume, segnalato agli studi da Álvar González-Palacios nel 1970, fu presentato al grande pubblico nel 1978 in occasione della mostra Venezia nell’età di Canova. In quella circostanza, anche per ragioni conservative, le pagine dell’album furono sciolte e collocate entro passepartout. Alcuni fogli, i più celebri, erano comparsi nel frattempo in mostre dedicate al Neoclassicismo in Italia e all’estero. Oggi, a distanza di quasi cinquant’anni da quell’evento, si ripropone per la prima volta nella sua interezza quell’album che è stato oggetto di un accurato restauro promosso da Venice International Foundation.

Carlo Franza

 

 

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