L’allestimento è a firma di Luigi Cupellini, e trova un ideale completamento nelle opere di Luigi  Norfini conservate nella collezione permanente del Museo Nazionale di Palazzo Mansi, sempre a Lucca, e in quella del Museo Civico di Palazzo Galeotti a Pescia, recentemente riallestito, dove si trovano dipinti e disegni dell’artista. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Giuseppe Bezzuoli, Norfini partecipò alle Guerre di Indipendenza come volontario a Curtatone, realizzando una serie di disegni direttamente sul campo che restano tra le testimonianze più vive del Risorgimento.

Legato alla Casa Savoia e alle istituzioni accademiche fiorentine e lucchesi, di quest’ultima ricoprì anche il ruolo di direttore, svolse un’intensa attività pubblica, organizzando mostre e promuovendo la salvaguardia del patrimonio artistico. A Lucca, città della maturità, divenne un punto di riferimento per la cultura figurativa locale e nazionale. Una vicenda tutta da riscoprire: quella di un artista capace di dare un volto all’Italia che stava nascendo, autore di grandi quadri di battaglia e raffinato ritrattista della nuova borghesia e dei primi sovrani d’Italia. Nel corso di oltre mezzo secolo, Norfini contribuì a definire il linguaggio visivo della Toscana ottocentesca, unendo impegno civile e sensibilità artistica.

Le opere più emblematiche. Tra le opere emblematiche spiccano soprattutto le due monumentali battaglie in prestito rispettivamente dal Museo Nazionale del Risorgimento di Torino e da quello di Milano: la prima, intitolata Vittorio Emanuele II e gli zuavi. Vittoria di Palestro (1863), che verrà restaurata in occasione della mostra dal Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale, e la secondaCarlo Felice Nicolis,conte di Robilant, ferito alla mano sinistra continua a dare ordini alla sua artiglieria, detta anche La Battaglia di Novara (1859). Il dialogo tra i due grandi dipinti offrirà l’occasione di immergersi letteralmente nelle passioni e negli ideali del Risorgimento italiano. palazzogaleotti.it

L’esposizione e l’organizzazione in sezioni tematiche. L’esposizione, oltre a mettere in luce la storia e la carriera del pittore, a partire dagli esordi, attraversa la storia italiana dall’Unità ai primi anni del Novecento, evocando i protagonisti e gli episodi che ne segnarono il cammino – da Silvio Pellico a Vincenzo Gioberti e Giuseppe Giusti. Accosta opere suggestive e poco note: accanto alle grandi tele raffiguranti episodi di battaglie delle guerre di Indipendenza, presto entrate in possesso del re Vittorio Emanuele II, sono esposte opere di Ademollo, Fattori, Lega e Signorini, creando un confronto inedito e stimolante.

Arricchiscono inoltre il percorso dipinti significativi, come la Visita del Re Vittorio Emanuele al Castello di Brolio (ca. 1870), eseguiti per i Baroni Ricasoli a Brolio, nel Chianti, per i quali decorò il Castello, testimonianza del forte legame con Bettino Ricasoli, e la tela Il Duca di Monmouth che chiede perdono (1873), realizzata per il collezionista inglese Frederick Stibbert, appartenente al filone di carattere storico e una serie di ritratti della nascente borghesia, nonché gli ultimi, suggestivi, interni di studio.

La mostra ha rappresentato anche un’opportunità per restituire nuova vita agli spazi rinnovati di Villa Guinigi e di Palazzo Galeotti di Pescia. E, in quest’ultimo caso, per presentare al pubblico opere restaurate ed emerse dai depositi per l’occasione. Saranno organizzate attività didattiche e laboratori per le scuole a cura dei servizi educativi dei musei, e visite guidate condotte da specialisti. Oltre a laboratori dedicati alle scuole, per avvicinare il pubblico di tutte le età alla figura di Norfini e al contesto del suo tempo. In occasione dell’esposizione sarà pubblicato un catalogo edito da MariaPaciniFazzi Editore. luccamuseinazionali.it

Luigi Norfini. Pittore, patriota e maestro, Luigi Norfini (Pescia, 1825 – Lucca, 1909) fu interprete d’eccezione del suo tempo. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze con Giuseppe Bezzuoli e Luigi Mussini. L’artista conobbe il fermento culturale che animava la Toscana dell’Ottocento, stringendo amicizie con i protagonisti della pittura   del momento. Tra cui Giovanni Fattori e Silvestro Lega. Norfini visse in prima persona il Risorgimento: nel 1848 partì volontario per combattere a Curtatone. Un’esperienza fondamentale per la sua vicenda umana e la sua pratica artistica.

Le grandi tele che dedica alle battaglie di Novara, Palestro e San Martino. Raccontano l’Italia che nasce ma anche la dignità e il coraggio degli uomini e le donne che la stavano costruendo. Il suo talento fu presto riconosciuto e apprezzato anche dai Savoia: realizzò infatti diversi dipinti per i primi sovrani d’Italia. Tra cui il grande ritratto di Vittorio Emanuele II per la sala del Trono del Palazzo del Quirinale. Accanto alla pittura di storia, Norfini fu un raffinato ritrattista della nascente borghesia italiana. Banchieri, avvocati ed eruditi che si affidarono al suo pennello capace di cogliere, con eleganza e modernità, l’essenza dell’individuo.

Direttore del Regio Istituto di Belle Arti di Lucca per oltre vent’anni, membro di numerose accademie e insignito di svariati premi. Norfini fu un instancabile promotore di cultura e apprezzato maestro. Lasciando un’impronta decisiva nei numerosi allievi con cui mantenne relazioni profonde e affettuose per tutta la vita. La mostra è promossa dalla dai Musei nazionali di Lucca, Direzione Regionale Musei della Toscana del Ministero della Cultura, dal Comune di Lucca. Dalla Scuola IMT Alti Studi, Lucca, dal Museo Palazzo Galeotti, Pescia, e dal Comune di Pescia. È realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, della Direzione Generale Musei, e della Regione Toscana.

Carlo Franza

 

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