Anche quest’anno è stato pubblicato il Calendario Ambasciate d’Italia nel mondo 2026, dodici immagini di dodici sedi tra le più simboliche della presenza italiana nel mondo.  Che onore avere questo calendario, tutto italiano e segno certo della presenza italiana in tutto il mondo. L’iniziativa si inserisce nel solco del lavoro portato avanti negli anni dall’illustrissimo Ambasciatore Gaetano Cortese e dalla collana dell’Editore Carlo Colombo dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico e artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero, che raggiunge il traguardo del sessantesimo volume; un ambasciatore che da sempre -ve lo assicuro- crede e vive la Cultura, quella con la C maiuscola. Un progetto editoriale che documenta, con ricche sezioni fotografiche e testi storici (talvolta bilingui), Ambasciate e Residenze come luoghi in cui la diplomazia si fa anche cultura, relazione e promozione dell’Italia. Nell’introduzione al calendario scrive l’Ambasciatore Stefano Baldi che di Comunicazione e Diplomazia Culturale è gran conoscitore: “Sono ormai numerosi i volumi già pubblicati sulle residenze degli Ambasciatori e sugli altri Palazzi di rilievo all’estero, di proprietà dello Stato italiano e destinati a ospitare le nostre Missioni diplomatiche. Nella maggior parte dei casi si tratta di opere corredate da ricche sezioni fotografiche e da un testo – talvolta bilingue – prevalentemente dedicato alla storia degli edifici. La collana curata dall’Amb. Gaetano Cortese rappresenta oggi la raccolta più completa di questo genere editoriale. In più occasioni è stato sottolineato come le Missioni diplomatiche costituiscano una sintesi simbolica fra il Paese rappresentato e quello ospitante. Il loro significato trascende dunque il mero valore degli edifici che le accolgono (che in molti casi è comunque notevole) e si configura quale tangibile testimonianza dei rapporti bilaterali, della loro evoluzione storica e della loro solidità. Le Residenze, soprattutto quando demaniali, sono uno strumento di lavoro di primaria importanza e costituiscono un mezzo straordinario di collegamento con la realtà locale nella quale operano i diversi Ambasciatori. Esse rappresentano spesso la sede più idonea non solo per gli incontri bilaterali ufficiali, ma anche per le molteplici attività di promozione dell’Italia a beneficio di tutte le componenti del nostro Paese. Stefano Baldi”

L’ambasciatore Gaetano Cortese, in collaborazione con i Servizi Tecnologici Carlo Colombo, ha infatti rinnovato per il 2026 l’iniziativa avviata nel 2024: la realizzazione di un Calendario illustrato che raccoglie le immagini delle copertine e degli ambienti interni di alcune Ambasciate e Residenze pubblicate nella Collana. Il percorso del calendario inizia con gennaio dedicato all’Ambasciata d’Italia all’Aja, “Il Palazzo di Sophialaan”, seguito da febbraio con l’Ambasciata d’Italia a Vienna a “Palazzo Metternich”, seguono poi marzo con “Il Palazzo Caraman Chimay” di Bruxelles, e aprile con “Villa Stolojan” dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest. A maggio troviamo l’Ambasciata d’Italia a Oslo, “Villa di Inkognitogaten”, seguita da giugno con la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Berna, “La Villa dei Marchesi Paulucci di Calboli”. Nel semestre successivo, luglio è dedicato a “Villa Hjelt”, Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Helsinki; agosto con l’Ambasciata d’Italia a Stoccolma, “Il Palazzo di Oakhill”; settembre è vocato all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, “Il Palazzo Abrantes”; ottobre all’Ambasciata d’Italia ad Ankara; novembre alla “Villa Firenze” Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Washington DC; dicembre all’Ambasciata d’Italia a New Delhi.
Questa iniziativa intende sottolineare ancora una volta il valore del demanio immobiliare diplomatico italiano e la costante attenzione dei Capi Missione al mantenimento e alla valorizzazione di questi edifici, attraverso un’opera continua di restauro e cura architettonica. Il Calendario Ambasciate 2026 è scaricabile qui:
https://lnkd.in/eV8ZSEmy.  E allora, Buon Natale, Buone Feste e Buon Anno 2026.

Carlo Franza

 

 

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