Dinanzi a questo capolavoro  -vi ho sostato a lungo- m’è parso facile leggere la Vergine in trono  del  Benozzo con le stesse parole di Dante (canto XXXIII del Paradiso). Eccole: “Vergine madre, figlia del tuo Figlio, Umile ed alta più che creatura, Termine fisso d’eterno consiglio. Tu se’ colei che l’umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l’amore Per lo cui caldo nell’eterna pace Così è germinato questo fiore. Qui se’ a noi meridïana face Di caritate; e giuso, intra i mortali, Se’ di speranza fontana vivace. Donna, […]