Mi trovo a scrivere della scomparsa di un amico, Riccardo Licata, ottantatreenne, di un grande artista, e di una mostra in suo onore  aperta a Mantova nell’Ala napoleonica del  padiglione ottocentesco di Palazzo Te. E lo ricordo soprattutto per una grande mostra a Palazzo Reale a Torino che mi vide curatore con altri con annesso  convegno prestigioso sulla sua opera.   La musica come guida, il mosaico come sintesi,  la versatilità come strumento: il Movimento Spaziale è una testimonianza vivida della creatività italiana del  Dopoguerra e le opere di Riccardo Licata ne sono l’emblema più caleidoscopico. A pochi mesi dalla scomparsa dell’artista, avvenuta […]