Cinque secoli di disegni antichi alla Salomon di Milano. Da Gaudenzio Ferrari a Giovanni Fattori.
C’è un mercato straniero che da sempre guarda alla pittura e alla grafica antica, da noi qui in Italia la “Salomon” di Milano da oltre sessant’anni investe in grandi risorse e in un magazzino veramente unico, tanto da squadernare oggi in mostra disegni di straordinaria qualità, che spaziano attraverso cinque secoli, dal Cinquecento ai primi del Novecento. Offerta formidabile per un collezionismo che intende avere opere di eccezionale livello, di significativo valore storico e di sicuro investimento. Un rarissimo gruppo di fogli è di area piemontese con Gaudenzio Ferrari(1480-1546), Gerolamo Giovanone(1490-1555), Bernardino Lanino(1512-1583) e di Domenico Fetti (1589-1623) persino il “Ritratto dell’attore Francesco Andreini” studio preparatorio per il dipinto che si trova al Museo dell’ Hermitage a San Pietroburgo. Tra i fogli di area lombarda ecco uno studio preparatorio di Tanzio da Varallo(1575-1633) per una decorazione della Cappella Nazari a Novara. E ancora di area lombarda, del Giacomo Ceruti (1698-1767) detto il Pitocchetto un “Ritratto di cucitrice seduta” che si relaziona con il ciclo di Padernello. Questo è uno dei due soli disegni dell’artista, perchè l’altro è al Metropolitan Museum di New York. Un gran collezionista non dovrebbe lasciarsi sfuggire fogli non solo preziosi ma capaci di essere unici nei loro segreti e nei loro dettagli, e forse ancor più fascinosi di tante pitture. Vanni ascritti al Settecento un disegno di Gaetano Zompini(1700-1778) e un disegno di Giovan Battista Dell’ Era (1765-1799) che fa pendant con altro disegno dello stesso artista, conservato al Museo Civico di Treviglio. E tra i nomi le eccellenze di figure come Magnasco, David, Bianchi, Guercino, ecc. Ma tra i tanti fogli, due sorprendenti capolavori dell’Ottocento. Di Giuseppe De Nittis(1846-1884) una poetica “Veduta del Tamigi” che rende l’idea di come fosse Londra ai tempi della rivoluzione industriale. E del Giovanni Fattori (1825-1908) un foglio della raccolta Bernasconi, addirittura ritrovato (disperso in una vendita all’asta del 1987) della misura 45x35cm., che documenta parte della nostra storia italiana. Eh sì. Vi si legge “Napoleone III riceve il dispaccio dell’imperatrice Eugenia presso Lonato”, dispaccio che avrebbe poi portato alla vittoriosa battaglia di Solferino e San Martino, risolutiva per l’esito, favorevole al Piemonte, della Seconda Guerra d’Indipendenza.
Carlo Franza