La Galleria Gomiero di Milano in collaborazione con la JEF di Parigi presenta una mostra fotografica di altissimo profilo, mostra dedicata all’ultima produzione fotografica del quarantaquattrenne fotografo brasiliano Renato Pasmanik. Immagini che ritraggono una sorta di mistica del paesaggio e, quindi, un modo  tutto nuovo di leggere il mondo e determinati territori, paesaggi naturali dei luoghi più remoti del globo terrestre. I tre fondatori della Gallerie JEF che hanno fatto arrivare a Milano questa mostra sono dei raffinati esperti d’arte con precedenti esperienze lavorative nel campo della comunicazione; e nata da una passione comune per la fotografia, la galleria JEF presenta artisti unici, originali e attuali, seguendo due criteri principali, la fotografia contemporanea e l’innovazione dei linguaggi fotografici. Essa costantemente alla ricerca dell’inedito, mostra i suoi fotografi percorrendo tutta l’Europa, da Parigi a Milano, da Bruxelles a Berlino. L’esposizione milanese di Pasmanik  ha per titolo “Un regard silencieux”, perchè tutti i paesaggi sono avvolti da un silenzio irreale, eppur vero, un silenzio “mistico” che si fa preghiera, ascolto, meditazione.Una selezione di stampe digitali su carta  Hahnemühle, costituiscono il corpus di questa serie dedicata alla fotografia di paesaggio, nella quale emerge la cultura e la sensibilità di Pasmanik nel cogliere alcune delle più misteriose pezzature   terrestri. Sin dal 1998, Pasmanik ha gradualmente costruito immagini di forte impatto poetico, capaci di combinare in un tutt’uno aspirazione al sogno e  alla realtà. Il lavoro di Pasmanik si muove agile al di sotto della nozione del tempo e le sue fotografie sono una testimonianza disarmante dell’immensità della natura che ci sovrasta. L’artista  ha fotografato alcuni dei luoghi più affascinanti e impervi della terra, dall’Antartico al Lençois Maranhenses, una regione remota e desertica del Brasile, al Pantanal, una delle zone più umide del mondo, fino al continente africano, al quale si è dedicato recentemente. Pasmanik coinvolge il visitatore a tal punto  che lo inoltra in una visione non solo di contemplazione, ma di estasi e di riflessione sul creato come a ricercarne quella sorta di “paradiso terrestre”, quella purezza originaria, quella sostanza del mondo e d’ambiente oggi sempre più spesso deturpata. 

Carlo Franza

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