Bella Milano. Sessant’anni di storia in 170 fotografie, allo Spazio Oberdan di Milano.
Allo Spazio Oberdan di Milano, vive in tutta la sua imponente voluminosità e grandezza storica la mostra “Ieri oggi Milano”, dedicata ai grandi mutamenti che hanno cambiato il volto della città lombarda dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. L’esposizione, ideata e realizzata dal Museo di Fotografia Contemporanea, propone un’importante selezione di 170 fotografie e video di oltre 40 autori italiani e stranieri. Alcune di recente acquisizione, le opere provengono da 12 diversi fondi fotografici conservati nelle collezioni dal museo.
La mostra propone un ampio sguardo sulla vita passata e presente di Milano e sui cambiamenti avvenuti nella città in circa 60 anni, da differenti punti di vista: quello urbanistico, con un viaggio dalle macerie e dalle baracche del dopoguerra alle periferie in crescita, alle fabbriche, ai grandi cantieri contemporanei, fino al nuovo volto della città che si fa metropoli; quello socio-economico, raccontando la Milano operaia, le famiglie, i giovani, le donne, la borghesia; e quello culturale, dei personaggi del mondo dell’arte, del design, dell’architettura e del cinema. “Ieri oggi Milano” fa parte delle quattro mostre del progetto Dal territorio alla terra ideato dal Museo di Fotografia Contemporanea, inserite all’interno del semestre di EXPO e della sua cornice tematica. All’interno del vasto patrimonio fotografico conservato presso il Museo di Fotografia Contemporanea (1.800.000 immagini, 29 fondi fotografici, più di 600 autori italiani e stranieri), molte sono le opere che raccontano la storia sociale, i personaggi, le trasformazioni nel paesaggio della città di Milano. Per questa mostra sono state selezionate opere da ben 13 fondi fotografici: “Raccolta antologica”, “Federico Patellani”, “Lanfranco Colombo”, “Achille Sacconi”, “Enzo Nocera”, “Attilio del Comune”, “Mario Cattaneo”, “Paolo Gioli”, “Gabriele Basilico/Milano. Ritratti di fabbriche”, “Francesco Radino/Metrotranvia”, “Archivio dello Spazio”, “Milano senza confini”, “Idea di metropoli”. Tra di esse vi sono capolavori di maestri della contemporaneità molto noti a livello internazionale, innovativi progetti di artisti di generazioni più giovani, oggi protagonisti dell’arte contemporanea, ricerche di importanti autori cardine della storia della fotografia italiana. Questi gli autori scelti: Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Mario Cattaneo, Carla Cerati, Cesare Colombo, John Davies, Attilio Del Comune, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Peter Fischli e David Weiss, Paolo Gioli, Paul Graham (vincitore del Premio Hasselblad 2012), Guido Guidi, Mimmo Jodice, Uliano Lucas, Tancredi Mangano, Enzo Nocera, Studio Brogi, Federico Patellani, Tino Petrelli, Thomas Struth, Pio Tarantini, Massimo Vitali, Manfred Willmann. Per la varietà dei fondi indagati, il numero e l’importanza degli autori, la diversità degli approcci e degli stili (dal reportage classico, alla fotografia di architettura e paesaggio, al ritratto ambientato e di studio), oltre che dei formati e delle presentazioni, la mostra costituisce anche una concreta opportunità per il pubblico di venire a diretto contatto con decine di significative opere fotografiche appartenenti alle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea, un vero e proprio incontro con il Museo. L’ambiente espositivo dello Spazio Oberdan ben si presta a una narrazione chiara e utile ai visitatori: nell’ampio salone sono presentate opere datate dal 1980 a oggi incentrate sul paesaggio urbano, dal centro storico alle periferie ai grandi cantieri, di una Milano postindustriale e postmoderna, quasi tutte di formato molto grande e a colori; nelle stanze che si susseguono, fotografie che vanno dal dopoguerra agli anni Ottanta, prevalentemente dedicate alla storia della città, alla società milanese, al lavoro operaio, ai principali personaggi dell’arte e della cultura, con tipici formati “storici”, quasi tutte in bianco e nero, che rimandano alla funzione di memoria tipica della fotografia.
Questa mostra per la complessità storica del racconto e della documentazione non solo stupirà gli addetti ai lavori, ma darà al grande pubblico per la prima volta idea certa di cos’è stata Milano, ieri e oggi.
Carlo Franza