raffaello_visione-di-ezechiele_32n6dvtjAlla Reggia di Venaria Reale a Venaria-Torino ecco una mostra con i fiocchi. Fa parte di quell’autunno alle porte con grandi eventi culturali e mostre di forte impatto anche mediatico. “ Raffaello. Il sole delle arti”, aperta dal 26 settembre 2015 al 24 gennaio 2016, porta a Torino alcuni dei più celebri capolavori del pittore urbinate.

Il fulcro della mostra è costituito da un nucleo di celebri capolavori di Raffaello, che evocano il racconto della sua prodigiosa carriera artistica, le persone che ha conosciuto, le diverse città dove ha vissuto. Vengono così illustrati gli anni della t6eae13147yo7formazione, tra Urbino e l’Umbria, fino alla maturità del periodo romano, passando, ovviamente, per gli anni trascorsi a Firenze. Per spiegare la sua evoluzione, ci sono non solo opere del pittore, ma anche dei suoi maestri, il padre Giovanni Santi, il Perugino, il Pinturicchio e Luca Signorelli. La mostra intende accostarsi alla geniale personalità di Raffaello anche da un punto di vista inconsueto e imprevedibile, e dunque non solo pittorico, vale a dire illustrando il suo impegno creativo verso le cosiddette “arti applicate”, che tradussero nelle rispettive tecniche suoi cartoni e 300px-Three_Gracesdisegni nonché incisioni tratte dalla sua opera, e che nel corso del Cinque e Seicento costituirono il veicolo privilegiato per la diffusione e la conoscenza in Italia e nel resto d’Europa delle invenzioni figurative dell’Urbinate: arazzi, maioliche, monete, cristalli di rocca, placchette, smalti, vetri, armature, intagli. C’è anche uno spazio particolare per la maiolica istoriata, che, nel Cinquecento e Seicento, ebbero in Raffaello un punto di riferimento essenziale.

Per le richieste di prestito delle opere sono coinvolte le più importanti istituzioni museali italiane e straniere come i Musei Vaticani, il Residenzschloss di Dresda, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Victoria and Albert Museum di Londra, la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, gli Uffizi, la Galleria Palatina di Palazzo Pitti, il Museo Nazionale del Bargello e il Palazzo Corsini di Firenze, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, i Musei Civici di Pesaro e il Museo di Capodimonte di Napoli.

Carlo Franza

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