Ministro dell’Istruzione, licenzi i presidi incapaci. Buona parte sono rovina e dannazione dell’istruzione in Italia.
La misura è colma. Il caso della scuola elementare di Rozzano che ha portato alla ribalta il preside reggente Marco Parma per aver vietato il “Concerto di Natale” e rimosso i crocefissi dalle aule è segno e segnale di non sufficiente capacità direzionale; la festa di Natale trasformata in “Festa dell’Inverno” (posticipata a fine gennaio) e la classica melodia “tu scendi dalle stelle” sostituita da filastrocche di Gianni Rodari. Questo preside sa cos’è la cultura? Altro che imporre la laicità nelle scuole, a suo dire. Questo signor Parma apprendiamo essersi dimesso da reggente dell’istituto statale Garofani, ma conta poco, deve dimettersi anche dall’istituto Italo Calvino, istituto superiore dov’è titolare. Preside non all’altezza. Anzi a un’altezza mira ed è quella di voler fare il sindaco di Rozzano dove pure si è presentato, inutilmente, con lista civica e movimento 5 stelle. Persino la sindachessa Pd di Rozzano si è dissociata dalle scelte del Preside Parma. E il Direttore Generale Lombardia del MIUR Signora Delia Campanelli che fa? Ma Signora Ministra Giannini, si è fatta un giro su e giù per l’Italia per vedere e notare cosa combinano e fanno i presidi dirigenti italiani, tanto acclamati dalla “Buona Scuola” di Renzi?
Siamo in Italia, la scuola statale è italiana, gestita dallo stato con professori statali e presidi dirigenti statali, ma se questi presidi non sono all’altezza vista anche l’ultima infornata di presidi dirigenti che copiavano il compito, è il caso di licenziarli in tronco, perché buona parte sono rovina e dannazione dell’Istruzione in Italia. Ma non c’è solo il caso Parma a Rozzano. Alla materna statale Peter Pan a Fonte Nuova, un Comune di trentamila abitanti alle porte della Capitale, il presepe si farà, ma in versione inedita: senza Gesù Bambino. I Re Magi, in compenso, avranno le sembianze di tre migranti. Vergogna su vergogna. Nelle scuole statali di Travagliato (Brescia) ad esempio, vengono invitati i bambini a non portare doni in classe per Santa Lucia, il 13 dicembre, “per non turbare chi ha culture o religioni diverse” si dice; e ancora la dirigente che a Casazza (Bergamo) si preoccupa di non fare ascoltare “Adeste Fideles”, perché ha evidenti richiami cristiani. All’ istituto De Amicis nel quartiere Celadina di Bergamo anche quest’anno non ci sarà alcun presepe. Nessun simbolo religioso, ordine del Preside Mastrorocco. La scioccante decisione è stata presa dopo la richiesta di una insegnante la quale, come ogni altro anno, voleva fare il presepe, simbolo del nostro natale. Il giro d’Italia del Natale senza religione si chiude nel Veneto. Alla Media Statale Montegrappa di Romano d’Ezzelino altro che concerto di Natale, vorrebbero riproporre il concerto multietnico dello scorso anno, con un programma di canti dominato da musiche arabe e africane, e ci manca solo che arrivi un imam. Il sindaco Rossella Olivo a un collega del Corriere della Sera ha detto: “La voce che gira è che quest’anno non si faccia più nemmeno lo spettacolo; spero non sia vero, dopo tanti anni sarebbe la prima volta. Capisco l’autonomia scolastica, ma la nostra cultura va difesa”.
Se poi continuassimo a dire e a scrivere cosa fanno molti presidi-dirigenti italiani e come gestiscono le scuole pubbliche dello stato italiano, ci vorrebbero pagine e pagine, sarà bene che i Capi degli Uffici Scolastici Regionali e i Provveditori agli studi portino i casi di dirigenza negativa e incapace a Roma, li sottopongano al Ministro e si prendano decisioni serie. Gestire le scuole statali a naso non è sufficiente, è come dire domani si vedrà. E di casi ce ne sono e ce ne sono stati, come la Dirigente Paola Tieri dell’Istituto Superiore Besta di Milano che usò lo spray urticante al peperoncino contro un’alunna o la Dirigente Maria Concetta Guerrera titolare allo Scientifico Leonardo da Vinci di Milano che cantava e ballava a scuola “oh bella ciao! E mentre pubblichiamo ci sovviene la notizia della Dirigente Patrizia Mercuri di Sassari di Via San Donato che ha negato alla scuola la visita dell’Arcivescovo della città, in occasione del Natale. La misura è veramente colma. Il sottosegretario Faraone e la Ministra Giannini escano allo scoperto e diano indicazioni ministeriali precise sul rispetto delle tradizioni e festività religiose in Italia. L’autonomia degli istituti scolastici è ormai una buffonata.
Carlo Franza