Natale è il Presepe. Otto secoli di storia, arte e tradizioni.
Ricordo ancora quelle fredde sere di inizio dicembre dei primi anni Cinquanta nel Salento, quando avevo 5 o 6 anni, ed era rito preparare il presepe in casa, con l’aiuto della nonna e soprattutto delle sorelle di mia madre, mentre il camino scoppiettava e il profumo di pigne e pinoli s’alzava nelle stanze con le volte a stella. Il presepe cresceva con pastori, strade, muschio, fontane e ruscelli, case e palmizi, statuine in gesso, in terracotta e cartapesta; e ancora luci e fondale di stelle. Ero ogni anno così felice per l’introduzione di qualche nuovo acquisto, nel cercare quel personaggio diverso che avesse reso il presepe ancora più speciale.
Ma cos’è il presepe? Storia, arte, tradizione e rito che appartengono alla nostra identità cristiana. Il presepe, con la mangiatoia o culla, è la scena della Natività Cristiana, e si pensa sia stata creata da San Francesco d’Assisi nel XIII secolo a Greccio, un paesino a nord di Roma, tra Lazio e Umbria. In genere, raffigura Gesù, Maria e Giuseppe in una stalla, accompagnati da un bue e un asinello. A volte la scena comprende personaggi e alcune caratteristiche della storia della natività biblica, ricavate dai vangeli del Nuovo Testamento di Luca e Matteo, tra cui i Tre Re Magi, i pastori, gli angeli e la stella di Betlemme.
San Francesco, che ha riproposto la scena con personaggi dal vivo, utilizzò la natività per trasmettere l’idea della nascita del Bambin Gesù. E così anche le chiese cattoliche presto cominciarono a creare le loro scene proprio a Natale. La tradizione si diffuse rapidamente in tutta Italia ed Europa.
Nel XVIII secolo a Napoli, al culmine del periodo barocco, la Natività si sviluppò come una vera e propria arte. Finanziati dalla monarchia, gli artisti locali trasformavano il presepe in un’elaborata scena drammatica, piena di personaggi tra cui re, angeli, pastori e musicisti, in diversi tipi di materiali, ed i vestiti erano dipinti a mano con i migliori tessuti. Noti scultori venivano spesso commissionati per creare le scene. Il presepe è così considerato non solo un modo più religioso di celebrare la nascita di Gesù Bambino, ma è diventato con il tempo anche una tradizione e una rappresentazione artistica del Natale.
A Roma, poi già frequentando la scuola media e il liceo, passeggiando per il centro, ebbi negli anni Sessanta modo di visitare le chiese e ammirare i loro presepi.
Il più antico presepe, con la natività di Arnolfo di Cambio, risale al 1280 ed è considerato uno dei più grandi tesori della Basilica romana di Santa Maria Maggiore. Ma la scena della Natività più famosa di Roma, si trova nella Chiesa di Santa Maria d’Aracoeli, sul Campidoglio. La statua a grandezza naturale del Santo Bambino, è stata ricavata in un piccolo uliveto poco fuori la città di Gerusalemme nel quale Gesù Cristo, secondo i Vangeli, si ritirò dopo l’ultima cena prima di essere tradito ed arrestato. Tuttora si considera che tale statua sia dotata di guarigione miracolosa; infatti, il Santo Bambino è stato realmente assunto dalla chiesa per portare conforto ai malati e ai moribondi. Ora la statua del Santo Bambino viene conservata in una teca di vetro nella sacrestia, ornata di gioielli e oggetti preziosi donati dai fedeli. Il giorno di Natale, il Santo Bambino è calato nel Presepe circondato da decine di pastori come schiere di angeli che vegliano su di lui sotto un magnifico cielo stellato.
Ci sono poi diverse chiese con presepi permanenti in tutt’Italia. Il più imponente è nella Basilica dei Santi Medici Cosma e Damiano in Alberobello (BA). L’ampio presepe napoletano del 1700 è esposto in uno degli ambienti del chiostro dove la scena della Natività comprende centinaia di figure, angeli e personaggi di ogni ceto che rappresentano simultaneamente religiosità, sentimento e solidarietà. Questo è lo scopo principale di ogni Presepe, diffondere il messaggio cristiano e ridare vita alla nascita di Gesù Bambino attraverso l’utilizzo di diversi personaggi.
Da non dimenticare che oggi la città dei Presepi è Loreto ( qui si preparano quelli per il Quirinale e per il Papa in Vaticano), cittadina vicino Ancona nelle Marche, dove nel bellissimo santuario voluto da Papa Giulio II, ove lavorarono il Bramante, il Sangallo e il Sansovino, vi è custodita la Casa di Nazareth.
Carlo Franza