La Pop italiana protagonista dell’asta di Finarte. Aggiudicato il 76% dei lotti per un valore complessivo di 1,2 milioni di euro.
Si sono aperte con un bilancio più che positivo le aste primaverili di Finarte, che proprio nel maggio 2016 alla Permanente di Milano ha battuto la vendita di Arte Moderna e Contemporanea. Aggiudicato il 76% dei lotti, per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro, con protagoniste in particolare le opere della Pop art italiana.
Mario Schifano, Tano Festa e Giosetta Fioroni sono stati gli artisti che hanno realizzato i risultati più interessanti, raddoppiando e a volte triplicando le stime massime iniziali, con rilanci dal ritmo vertiginoso. Come Water lilies (1982) di Mario Schifano, aggiudicato a 42.000 euro contro una stima di 10.000 – 15.000 euro. Più che raddoppiato anche il valore di Cielo Terra (1964), stimato tra i 6.000 e gli 8.000 euro ma battuto a 19.000 euro, mentre ha sfiorato il raddoppio Sogno di Quattro stagioni (1966), venduto a 35.000 euro (stima d’asta 16.000 – 18.000 euro). Aggiudicata a 12.000 euro Acerbi (1982), stimata in catalogo tra i 4.000 e i 6.000 euro. Queste quattro opere di Schifano appartenevano al nucleo di sette lotti provenienti dalla collezione di Furio Colombo, la cui vendita è stata senza dubbio l’evento più atteso dell’asta.
Accanto alle opere di Schifano, sono andate in asta per la prima volta, sempre con la stessa provenienza, tre opere di Tano Festa: ottimo risultato con 72.000 euro per La camera rossa (1963), stimata 10.000 – 15.000 euro, e per Senza titolo (1965), partita con stima 5.000 – 7.000 euro e aggiudicata infine per 35.000 euro. Rientra nelle stime invece Stanza, del 1962, battuta a 6.500 euro (da 6.000 – 8.000 euro).
Il vero exploit però l’ha fatto un’altra opera di Festa, Michelangelo according to Tano Festa, del 1967: stimata tra i 4.000 e i 6.000 euro, è stata battuta a 70.000 euro.
Ottimi i risultati anche per Giosetta Fioroni: tutte vendute le sue opere, con Le cortigiane da Carpaccio (1966) che ha chiuso a 41.000 euro (stima d’asta 15.000 – 20.000 euro), la seconda miglior aggiudicazione di sempre per l’artista romana.
Da segnalare poi la buone performance di L’amourabsolu di Achille Perilli, 1959 (42.000 euro, stima 30.000 – 40.000 euro); CompositionAbstrait, 1967, di Serge Poliakoff (50.000 euro, stima 20.000 – 30.000 euro);VierUberlagerteHelligkeiten, 1966, di Max Bill (48.000 euro, stima 20.000 – 30.000 euro); Browndevelopment, nr2 movement, 1969, di Victor Pasmore(21.000 euro, 8.000 – 12.000 euro). Buoni risultati anche per Carlo Nangeroni, che ha visto aggiudicare una delle sue opere in asta, Elementi a luce variabile, del 1975, a 9.000 euro, stessa cifra del suo record d’asta vigente; Rodolfo Aricò, con due opere aggiudicate rispettivamente a 27.000 euro (Area B, 1973, stima 15.000 – 20.000 euro) e 18.000 euro (Oro in bocca, 1973, in linea con la stima massima); Marco Gastini, che ha visto battere il suo grande Acrilico n.12 a 39.000 euro contro i 20.000 – 25.000 di stima in catalogo.
Risultati brillanti per Finarte, casa d’asta di grande valore che per l’occasione ha selezionato anche opere di grandi nomi internazionali, scelte per la loro qualità e particolarità.
Carlo Franza