2014_vbk_galerie_nacht-18bcdb4fPartiamo  dal titolo della mostra “Komorebi” e dal suo significato non proprio, ma allargato. Aggiunge e spiega di più il sottotitolo “Italianischeneuen_03-fdd8c717 abstraktion”che  sta per astrazione lirica italiana. E dunque tre illustrissimi rappresentanti di questo filone anche italiano, Italo Bressan, Franco Marrocco e Alessandro Savelli. La nobile mostra si tiene alla Galerie Verein Berliner  Kunstler di Berlino, aperta fino al 15 agosto 2017. Il significato della parola komorebi non può che affondare le sue radici in qualcosa di  magico e delicato. In realtà  non c’è una traduzione, per komorebi. pic_09-175jahreE’ una parola che si deve sentire con il cuore e che si legge tra gli alberi. Perché komorebi è quella luce smorzata che filtra tra le foglie degli alberi. Foglie che,  sembrano di carta velinrev25414(1)-oria, tanto sono sottili e leggere.  E dunque una parola che per metafora offre  un discorso sulla materia e soprattutto sulla luce e sul colore. Tutti e tre gli artisti rilevano che la realtà naturale è un dato esistente per il pittore, da cui non poter prescindere. Ma è una realtà che serve come appoggio per l’operazione immaginativa, ovvero che tende a crescere in una dimensione di libera fantasia,in un rispecchiamento di luci, di colori, di sensazioni, che traggono la loro forza evocativa da un profondo stato emotivo. In questo senso si spiega la loro “astrazione lirica”, il loro lavoro che condivide l’avventura dell’arte moderna e contemporanea, che tende cioè più a “inventare” , laddove invece nel passato tendeva a marrocco_franco-il_seme~OM435300~10681_20120331_251_79“riconoscere”. La  mostra  lascia vedere di ogni artista circa una decina di grandi lavori e installazioni che ne documentano il lavoro.  Dei tre devo dire che limages (2)’occhio va ai grandi teleri di Franco Marrocco  che documentano un paesaggio più interiore che esteriore, grandi campiture di colore, monocromie che vanno dal rosso all’azzurro, mondi e spazi che si illuminano  di repentine trascoloriture, di trasparenze finissime della percezione, creando un’ immagine   valida per una sua propria vita. E si badi bene che questa di Franco Marrocco non è una pittura destinata al gusto prezioso dell’occhio, ma occorre avvertire la profonda necessità  di filtrare il reale  in questa sottile consistenza di una pittura che è riflesso  di una disposizione mentale  adatta a sciogliere  ogni ingorgo confuso della natura.  Bene accolta a Berlino questa pittura di Marrocco, ma lo è stato anche per Bressan e Savelli, per ognuno le modulazioni di colore, la luce che trasfigura la realtà quotidiana e la materia che si espande su carte e teleri, ci confermano   che siamo  dinanzi a intelligenze sincere  che trovano nel dipingere la loro verità.

Italo Bressan was born in Vezzano, Trento, in 1950. In 1962, he moved to Milan to study at the Brera Academy of Fine Arts, where he graduated in 1974. In 1992, Bressan was offered the position of the Painting Chair at the Albertina Academy of Turin and from 2002 until recently, he held the post of the painting course at the Accademia di Brera. Since 1983, Bressan has been working primarily on paintings, exhibiting his work collectively and in personal shows in all of Europe, participating in important art fairs, such as Art Basel and in major exhibitions in Shanghai and Los Angeles.

Franco Marrocco was born in 1956 in Rocca d’Evandro (Caserta, Italy). He attended the High School of Art in Cassino and the Fine Arts Academy of Frosinone. From the beginning of the Eighties, he had been presenting his work in exhibitions – both personal and collective all over Europe, the USA, Latin America, China, Japan, Turkey, amongst other countries in the Middle East. He has been awarded numerous prizes, and notably so, has participated in Biennales since the 80s. Actually, Marrocco holds the important position of Director of the Accademia di Brera in Milan. Most recently, he has been involved at 54th Biennale di Venezia, the group exhibtions “Territori del sud” at Spazio Martadero in Cochabamba, Bolivia (2012), and “Call for papers” at the Istituto Italiano Cultura in Los Angeles. In addition, his presence has also been noted at the 56th and 60th Premio Michetti in Francavilla al Mare, where in 2012 he had a solo exhibition, and “The last last supper. Leonardo e l’Ultima Cena nell’arte contemporanea” in Milan and at Villa Burba in Rho.

Alessandro Savelli was born in Milan in 1955. He graduated at Brera Art Academy in 1973 and in architecture at Milan Polytechnic in 1979. Savelli was a Professor of Painting at Aldo Galli Accademy in Como from 1992 to 2000. He is currently headmaster at Liceo Artistico Pio XI School in Desio and Director of the Free Academy V. Viviani in Nova Milanese. Savelli presented his first solo exhibition in 1974 at San Rocco Gallery in Seregno, and since then he has made more than fifty personal exhibitions in Italy, Switzerland, Japan, Germany, USA, and Mexico. In 1990, he won the prize Durini, and twice the award Bice Bugatti (1991,1995), Arte Oggi Miart in Europe (1994), the second prize at the X National Painting Competition Palazzo Terragni Lissone (1998). His works can be seen in public and private collections in Italy, Spain, Switzerland, Germany, Belgium, Japan, Argentina, Bolivia, South Korea, Mexico, USA, Qatar and France.

Carlo Franza

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