DSC_4765_1-600x397Bisogna percorrere l’Italia dall’alto in basso, fino in Sicilia, per registrare la bellezza del paesaggio della penisola e delle isole, le eccellenze che si muovono incorniciando prodotti della nostra terra, fino alle innovazioni che si registrano da parte delle grandi aziende ortofrutticole per dare  valore aggiunto ai prodotti made in Italy. Siamo quasi alla chiusura della campagna 2017 dell’uva da tavola siciliana, quell’UVA ITALIA di Canicattì che  ormai è divenuta il vanto della nostra nazione, ed è la prima uva da tavola in tutta Europa ad avere riconosciuta  la Indicazione Geografica Protetta ovvero la IGP. DSC_4833-600x397Sono stato invitato  dal Consorzio per la tutela e la promozione dell’Uva da Tavola di Canicattì e dal comune di Canicatti, nella persona del Sindaco e dell’Assessore preposto, a prendere parte ai festeggiamenti dello scorso ottobre 2017 -appuntamento annuale di straordinario effetto-, con la visita a talune Aziende Agricole del territorio (alle  quali lo stesso Presidente della Repubblica dovrebbe dare  ufficialità e insignirle di un particolare merito), poi a un convegno tenuto in San Domenico Università di Ricerca Internazionale, sulla piazza omonima ove  si affaccia il famoso Convento di San Domenico ultimamente restaurato da Renzo Piano, e perfino in chiusura delle giornate qui trascorse, una serata bellissima con la regia di Giuseppe Nobile nella Piazza di San Domenico, per la premiazione di piatti preparati anche  con Uva Italia e annaffiati da vini raffinatissimi.WP_20171007_10_37_06_Pro

Tanto per intenderci, eccone qualche esempio. GB Italia facente capo alla Famiglia Lo Sardo  ha un’estensione aziendale di quasi 90 ettari dislocati nell’agrigentino tra i comuni di Canicattì e Campobello di Licata; 55 ettari coltivati ad uve da tavola, 5 ettari ad uva destinata a vinificazione e 25 ettari destinati ad albicocche e 5 ettari alle pesche. WP_20171007_10_45_48_ProGB Italia che ha iniziato a commercializzare un nuovo marchio a KM0 (denominato “Vicino”) per i supermercati siciliani Penny, installerà alla fine di questa campagna, ed esattamente nel  gennaio 2018   il primo impianto di sub-irrigazione  -ai fini del risparmio idrico-;  così Marcello Lo Sardo  dell’Azienda di famiglia che esporta i tre quarti della produzione in Francia : “Puntiamo ad ottimizzare l’utilizzo di acqua con un risparmio atteso del 30% a fronte di un investimento sui costi del 10% in più. I tubi verranno interrati alla fine di questa campagna su un primo appezzamento di 50 ettari coltivati a Uva Italia”. WP_20171007_12_03_55_ProLa GB Italia che nel mercato italiano distribuisce in Sicilia Sardegna e Toscana, specie sul versante tirrenico, volge attenzione anche al biologico tanto che sono in fase di certificazione i primi due ettari di Uva Italia che si aggiungeranno ai due di albicocche già commercializzati Bio. “Per le albicocche Bio – continua Lo Sardo – questa è stata la prima campagna. Ne abbiamo prodotti 400 quintali tutti venduti a Zuegg per la trasformazione ad un prezzo che oscilla intorno ai 27 centesimi al chilo”. I Lo Sardo meritano un sette stelle internazionale per la produzione, la vitalità, la ricerca, l’indotto che gli vive intorno. lo-sardo-700x384L’Azienda Agricola Geva  dei F.lli Vita  attiva da tre generazioni  si muove su nuovi mercati. E’ interessante sapere  che l’azienda è nota per produrre  uva fuori suolo e che da questa campagna 2017, per la prima volta, ha spedito i primi quattro vagoni di Red Globe verso l’Oceano Indiano. “L’obiettivo – ci spiega Carmelo Vita (cognato di Giuseppe Nobile di Skenè), titolare dell’azienda  condotta insieme ai figli laureati – è quello di continuare a crescere su questo mercato e, in previsione, espandere anche la prodizione  per potere soddisfare la crescente domanda di questo prodotto”. Vita-Carmelo-700x384L’azienda Geva  (circa 16mila piante in vaso con un sesto di 40 centimetri in grado di produrre 480 quintali per ettaro contro i 300 di media) ha una tecnica di coltivazione capace di puntare alla qualità del prodotto, a ridurre l’impatto ambientale rispetto a funghi e insetti vari, e perfino a riciclare l’acqua irrigua. Una vera eccellenza  per Geva che punta a un prodotto di fascia alta, basti pensare che le primizie sono liquidate al produttore anche a 3 euro il chilo.

uva-sacchetto-700x384La Bio dell’eccellenza l’abbiamo  con l’Azienda “Golden grapes”, ovvero l’uva nel sacchetto della Famiglia Brucculeri, capostipite  Luigi Brucculeri che fondò l’azienda negli anni ’70  del Novecento. A lui si deve  il percorso alternativo  rispetto all’agricoltura tradizionale, sperimentando la produzione di uva in sacchetti di pura cellulosa e con risultati incredibili. L’azienda aderì al biologico nel 1994 e al biodinamico con certificazione Demeter nel 1997. Oggi l’Azienda è condotta dal figlio Dario Brucculeri  che laureatosi in Agrariua  con una tesi proprio sull’insacchettamento  dei greappoli, ha dimostrato che il sacchetto crea una barriera a salvaguardia dell’uva dagli agenti esterni.  

WP_20171007_10_43_46_Pro“Già da una decina di anni  -ci conferma  il titolare Dario Brucculeri-   abbiamo brevettato l’idea della vendita di uva negli stessi sacchetti in cui viene coltivata ma fino ad ora tutti i test di mercato sulle piazze dove operiamo, prevalentemente Svizzera, Germania, Francia e Olanda, non hanno superato la diffidenza del consumatore che preferisce vedere e toccare con mano il prodotto che acquista. Per questo da quest’anno abbiamo iniziato una ricerca su un sacchetto trasparente e interamente biodegradabile con il quale puntiamo a portare sugli scaffali non solo l’uva ma anche il metodo particolare con cui la coltiviamo”.

WP_20171007_12_04_35_ProC’è di più,  quest’anno Golden Grapes ha iniziato a testare sul mercato la coltura in serra -un ettaro- con la prima campagna di due primizie senza semi (per metà coltivate in sacchetto e per metà senza), ossia la Centennial e la Pink Muscat mentre l’obiettivo per la fine dell’anno è di mettere a dimora altri 5 ettari che andranno ad aggiungersi ai 40 attuali. Tra le varietà in fase di impianto anche una vecchia cultivar siciliana tardiva a bacca bianca, esente da royalties e conosciuta con il nome di uva d’inverno che permetterebbe all’azienda di estendere la stagionalità fino a dicembre.

Un panorama cui vanno ad aggiungersi tante altre aziende che lavorano nel settore dell’uva come la Ditta Lodico con Agricoltura 3.0 e finanziamenti Psr che mirano a  introdurre tecniche colturali (il test comincia su due ettari) basate sull’utilizzo dei sensori applicati sui campi onde  controllare non  solo l’apporto idrico ma anche di verificare come si comportano le piante nelle fasi fenologiche o di ottimizzare i trattamenti fitosanitari.

Eccellenze sette stelle nell’agrigentino in  Sicilia,  il meglio della produzione italiana,  con anche rispetto assoluto del paesaggio che altrove nel sud spesso è abbandonato. Ed allora è bene che si sappia e che si parli di queste eccellenze capaci di portare in Europa e nel mondo il prodotto italiano, e di far vivere a trecentosessanta gradi il  made in Italy.

Carlo Franza   

 

Tag: , , , , , , , , , , , ,