Ferdinando Scianna. Il libro “Cose” accompagna la mostra esposta al Museo di Santa Giulia di Brescia nell’ambito del Brescia Photo Festival 2018.
“Cose” di Ferdinando Scianna, pubblicato da Contrasto, raccoglie le immagini di diversi oggetti fotografati nel corso dei suoi numerosi viaggi in Italia e per il mondo, spesso di poco valore ma identificativi del luogo visitato. Il libro “Cose” accompagna la mostra esposta al Museo di Santa Giulia di Brescia fino al 2 settembre 2018 nell’ambito del Brescia Photo Festival 2018.
In oltre cinquant’anni di mestiere, spinto da un’incessante curiosità, Ferdinando Scianna ha raccolto oltre un milione di fotografie. Sempre attento a stare lontano dalle specializzazioni (fotografo di moda, paesaggista, ritrattista, antropologo) ma dimostrando una forte poliedricità, ha immortalato uomini, donne, bambini, luoghi di dolore e di gioia ma anche cose, seppur “non da specialista di still life”, come ci tiene a specificare.
Il libro, così come l’esposizione che accompagna, propone un doppio percorso: al racconto polifonico di una serie di oggetti caratteristici “trovati” negli anni, si accompagnano dieci “pezzi” prescelti a cui il fotografo è particolarmente legato e che conserva gelosamente nella sua casa milanese, qui proposti in prima assoluta. “Le cose raccontano, ci raccontano, come le fotografie”, ha scritto l’autore. Come una sorta di diario privato, questo volume mette insieme moltissime cose che tentano di raccontare il senso, la forma, le emozioni che offre il mondo e di evocare luoghi e sensazioni lontani nel tempo e nello spazio.
Ferdinando Scianna nasce a Bagheria in Sicilia, nel 1943. Comincia a fotografare negli anni ’60, mentre frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia all’ Università di Palermo. In questo periodo fotografa, in modo sistematico, la sua terra, la sua gente, le sue feste. Nel 1965 esce il volume Feste Religiose in Sicilia, con un saggio di Leonardo Sciascia: ha così inizio una lunga collaborazione e amicizia tra Scianna e lo scrittore siciliano. Pochi anni più tardi, nel 1967, si trasferisce a Milano, lavora per L’Europeo, e poi come corrispondente da Parigi, citta in cui vivrà per dieci anni. Nel 1977 pubblica in Francia Les Siciliens (Denoel), con testi di Domenique Fernandez e Leonardo Sciascia, e in Italia La villa dei mostri, sempre con un’introduzione di Sciascia. A Parigi scrive per Le Monde Diplomatique e La Quinzaine Litteraire e soprattutto conosce Henri Cartier-Bresson, le cui opere lo avevano influenzato fin dalla gioventù. Il grande fotografo lo introdurrà nel 1982, come primo italiano, nella prestigiosa agenzia Magnum. Dal 1987 alterna al reportage la fotografia di moda riscuotendo un successo internazionale. È autore di numerosi libri fotografici e svolge da anni un’attività critica e giornalistica; ha pubblicato moltissimi articoli su temi relativi alla fotografia e alla comunicazione per immagini in generale. Gli ultimi libri pubblicati con Contrasto sono Ti mangio con gli occhi (2013), Visti&Scritti (2014), Obiettivo ambiguo (2015), Ore di Spagna (2016), In gioco (2016) e di Bestie e di Animali (2017). |
Carlo Franza