Lady Tarin e Roberto Kusterle alla Maxima Gallery di Roma indagano l’erotismo con la macchina fotografica.
Alla Maxima Gallery, galleria d’arte moderna e contemporanea, specializzata in mediazioni d’arte e curatela di collezioni private, è presente l’esposizione fotografica dedicata a Lady Tarin e Roberto Kusterle.
La mostra, curata da Claudio Proietti, presenta i lavori dei due artisti, per la prima volta assieme.
Partendo da un comune mezzo di espressione, la macchina fotografica, e dalla predilezione per il monocromo, i due inaugurano un ideale duello attorno al corpo e alle sue forme di manifestazione, nodo centrale della ricerca artistica di entrambi. È Lady Tarin stessa a definire il filo conduttore della sua indagine l’erotismo inteso come forza vitale. Con il suo approccio complice ed empatico, da donna a donna, Lady Tarin ritrae le sue protagoniste in maniera autentica, senza veli né filtri, mirando alla rappresentazione dell’essenza delle donne, al di fuori dei processi di ipergeneralizzazione ai quali il corpo femminile è sottoposto da secoli. Sono donne comuni, ma di una straordinaria forza e bellezza, fiere e spontanee nel mostrarsi all’obiettivo, restituendo spontaneità al mondo erotico femminile. Lady Tarin afferma “Mi sono resa conto che la nostra parte più vitale e sensuale è legata alla forza,quindi ho lavorato sul set per farla emergere”. Ed è proprio la forza espressa attraverso una “lotta”quella che attraversa la serie inedita presentata in mostra, The Fight. Sullo sfondo di un laboratorio silenzioso, lontano dalla attività frenetica diurna, si consuma il duello tra i due corpi, sfacciato, ma gioioso, ci si sente un po’ voyeurs e catapultati nel mezzo di in una dimensione privata, di un gioco tra due amiche che, cosparse di farina, ci guardano con espressioni stravolte dalla concitazione. Se Lady Tarin conduce una indagine cruda su un erotismo libero e liberato, dove i suoi soggetti si spogliano degli standard estetici e dei codici imposti da moda e società, Roberto Kusterle sublima quella stessa nudità nell’espressione di un profondo mutamento, una comunione mistica con la natura, dove il corpo diventa una materia inafferrabile e impalpabile ed emanazione di un erotismo sognato. Nella straordinaria carriera di Kusterle, lo scatto fotografico rappresenta l’ultima azione di un percorso complesso e articolato, consumato nell’atmosfera intima e raccolta del suo studio, fatto di costumi di scena e set fotografici laboriosi ed estenuanti. Una lenta elaborazione, la sedimentazione di un lavoro lungamente pensato, immortalato nell’istante dello scatto fotografico. Attraverso una selezione degli scatti raccolti nella monografia di recente pubblicazione, Corpus ligneum (Ed. Punto Marte, Verona,2018), Roberto Kusterle ci conduce attraverso un viaggio onirico nella metamorfosi del corpo.
La centralità di tale tema, caro all’artista, è qui declinata nell’incontro con il Legno, elemento fondante della natura, simbolo del rapporto tra uomo e natura, non senza connotazioni spirituali ed esoteriche. Corpi “come sculture lignee bruciate e non” e teste “come fossero dei busti” dice Kusterle, adagiati sensualmente su tronchi, abbracciati l’uno all’altro in un’atmosfera rarefatta, propagazione di una materia nuova, impalpabile, silenziosa, dove il corpo si fonde con la natura in una ideale continuità tra mondo umano, animale e vegetale. Tra vitalismo erotico e scrigno dell’inconscio, il risultato è per entrambi gli artisti la messa a nudo dell’essenza dell’essere umano, di un corpo che si fa identità profonda. Una nudità dell’anima.
Lady Tarin, nata a Rimini e laureata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, da dieci anni conduce una ricerca fotografica sui temi del nudo e dell’erotismo utilizzando la tecnica analogica: “L’erotismo è forza vitale è appartenenza. Una donna che emana erotismo è una donna che si appartiene” è il suo motto.
Diverse le mostre del suo lavoro a livello internazionale: Naked Steady Go, personale presso Le Dictateur, Milano, These Peanuts are Bullets, Family Business, collettiva con Le Dictateur, New York, Un homme juste est quand même un homme mort, Palais de Tokyo, Parigi, Voluptas, personale presso Still a cura di Denis Curti. Nel 2014 Sky Arte ha realizzato un documentario dedicato al suo lavoro “Lady Tarin: Next Girl”.Tra le pubblicazioni Stanze private (edizioni NFC), “Le Dictateur n.3” per il Tate Modern di Londra, “Le Dictateur n.4” per il Palais de Tokyo.
Roberto Kusterle nasce a Gorizia nel 1948, dove tuttora vive e lavora. Attivo dagli anni Settanta nel campo delle arti visive, si dedica alla pittura e alle installazioni fino all’incontro con la fotografia, che elegge strumento ideale della propria ricerca espressiva. Le sperimentazioni degli anni successivi portano alla luce I temi essenziali della sua poetica: la continuità tra il mondo umano, animale e vegetale, il ruolo mediatore del corpo, la negazione dello sguardo, l’esercizio costante dell’ironia, dell’ambiguità e dello spiazzamento per dare forma a un’idea e stimolare l’osservatore a interrogarsi. L’uso della fotografia è finalizzato a mantenere viva la tensione tra finzione e realtà. Numerosissime le mostre personali e collettive sia nazionali sia internazionali, oltre a pubblicazioni e monografie, per le quali si rimanda alla pubblicazione Corpus ligneum ((Ed. Punto Marte, Verona, 2018).
Carlo Franza