“Ti racconto Roma…a modo mio”. Un libro di Barbara di Castri apre una nuova finestra su Roma.
“Quando si lascia la città dove si è nati con la penna si tratteggiano spesso i ricordi: la scuola, le strade conosciute, le zone cambiate, le case ritrovate, i sorrisi, gli odori, i gesti, i passi, i visi di sempre; sono infiniti frammenti di vita. Allora si apre una porta e non esiste più il tempo ma solo uno spazio immenso dove vivono per sempre gli affetti, le architetture, i cieli, le piazze, tutto quello che abbiamo amato negli altri e dentro di noi. Qui Roma mi viene sempre a trovare e per me nasce, anzi fiorisce, ogni volta”. Inizia così l’introduzione al prezioso volumetto di Barbara di Castri dal titolo “Ti racconto Roma… a modo mio” arrivato adesso in libreria e pubblicato dalla encomiabile e strategica Casa Editrice Aracne, nella collana Metropoli di carta da lei diretta ; 176 pagine e una ventina di foto di Paolo Galli Zugaro. Il libro era presente alla Fiera Nazionale della piccola e media editoria che si è tenuta a Roma dal 5 al 9 dicembre 2018 e sarà poi al Salone Internazionale del Libro di Torino. L’ho letto d’un fiato, dire bello sarebbe banale, è un libro umano, storico, di costume, vero, vero com’è vera Roma, come l’ha vissuta Barbara di Castri e come l’ho vissuta io in gioventù in decenni fra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. E direi che la collega scrittrice-giornalista mi ha anticipato in decine di pagine nel descrivere la città e i suoi quartieri. Bella Roma, grande Roma, unica Roma. Barbara di Castri aveva anche scritto un volumetto su Milano che abbiamo già recensito su Il Giornale, ma in questo ha innervato tutta la sua cultura, la sua sensibilità, il suo impareggiabile modo di scrivere. Appunti, racconti, descrizioni, messi in atto con una scrittura lineare, pulita, prensile e scorrevole. Quattordici rioni storici, Monti, Trevi, Colonna, Campo Marzio, Ponte, Parione, Regola, Sant’Eustachio, Pigna, Campitelli, Sant’Angelo, Ripa, Trastevere, Borgo, Esquilino, Ludovisi, San Giovanni, San Lorenzo, Garbatella, Quadraro, Pigneto, Tor Marancia, Centocelle, Cinecittà, Salario, Parioli, Coppedè, Flaminio, Prati e Primavalle, e non solo, rioni e quartieri, la Roma del centro e le infinite periferie, la Roma distesa come una matrona lungo il Tevere, i suoi bellissimi palazzi, il mondo degli artisti, degli attori, dei poeti, i ruderi e i monumenti grandiosi dal Colosseo al Foro Romano, le mille chiese e le Basiliche, la città dei Papi, il cigolio delle carrozze e il trotto dei cavalli, uno scenario che si porta dietro con millenni la storia di una città unica al mondo. Eccola Roma, la pelle di Roma, il sangue di Roma, le atmosfere di Roma, i pini di Roma, l’aria e la musica di Roma. Nel libro la storia di Roma è come narrata a fisarmonica, affonda fra antico e moderno, cuce il passato e il presente, punta il dito su aneddoti; lascia scoprire Nennolina la santa bambina dell’Esquilino, il Borgo Don Bosco dei Salesiani al Prenestino per ragazzi difficili, il Villaggio Olimpico al Flaminio, gli studi cinematografici di Cinecittà, il Pigneto con la vita qui amata da Pasolini e dove negli anni Settanta nacque la prima ideologia delle Brigate Rosse, la Garbatella “un mondo nel mondo di Roma”, il Quadraro e le architetture dell’Acquedotto Felice, San Lorenzo con il Verano che è il cimitero più grande d’Italia, San Giovanni con il Palazzo del Laterano antica sede pontificia, Rione Borgo e il Vaticano, Trastevere e il Folk Studio che dette origine alla musica d’autore nel 1968, Rione Ripa con l’Aventino e l’Isola Tiberina, Rione Sant’Angelo con il ghetto ebraico e il Portico d’Ottavia, Rione Campitelli con il Campidoglio e il Tempio di Vesta la Rupe Tarpea e il Carcere Mamertino luogo di sofferenza per i cristiani,Rione Pigna con il Pantheon e la scultura di Pasquino che ha parlato per secoli, Rione Parione con Piazza Navona e la fontana dei fiumi del Bernini e la chiesa di Sant’Agnese del Borromini, Rione Campo Marzio con Piazza del Popolo e il caffè Rosati con gli artisti della Scuola di piazza del popolo in primis Mario Schifano eppoi via Margutta strada degli artisti e via del Babuino prima sede della Radio-Rai, infine Rione Monti con il fico Ruminale l’albero sacro di Roma e Santa Pudenziana la chiesa più antica di Roma. E’ proprio bella questa Roma descritta via via da Barbara di Castri, con la sua vita allegra che si coglie nelle strade e la gente che si lascia vivere di giorno in giorno con una calma senza confine, una città che nel trapasso delle stagioni è sempre antica e sempre nuova, con i colori ocra delle case e dei palazzi su cui sprizzano i raggi al tramonto e le canzoni trasportate dal vento ponentino. Questa Roma la troviamo descritta in pagine memorabili di Goethe, Belli, Stendhal, Leopardi, D’Annunzio, Byron, Pirandello, Moravia, Gadda, Pasolini e mille altri ancora; a queste pagine oggi si aggiungono le storie, i ricordi e la vita di Roma di Barbara di Castri che danno ulteriori spunti per una lettura, spunti vivaci in questo libro essenziale e totale, dinamico e guida preziosa, perché c’è una Roma per ogni epoca storica: c’è la Roma antica, la Roma medioevale, la Roma moderna e la Roma contemporanea, ma anche la Roma papalina, quella umbertina, la Roma fascista, la Roma popolare, la Roma impiegatizia, la Roma delle persecuzioni nazi-fasciste, la Roma delle borgate, la Roma democristiana. E per chiudere “la Roma di oggi che soffre” come nota bene la scrittrice nella sua introduzione. Ma Roma continua a vivere, “è viva nelle sue architetture, nelle sue canzoni, nelle sue poesie”. E’ questo un libro da non farsi mancare. Letto, appagherà non poco.
Carlo Franza