L’astrazione geometrica in Italia (1930-1965), al Museo MA*GA di Gallarate (Va)
Il Museo MA*GA di Gallarate (VA) ospita fino al 29 dicembre 2019 una mostra che presenta opere provenienti dalla collezione del museo e da istituzioni come la Fondazione Angelo Bozzola di Novara, la Manifattura JSA di Busto Arsizio, Moshe Tabibnia Galleria e il Centro di Ricerca d’Arte Tessile di Milano, relative al periodo dello sviluppo e dell’affermazione dell’Astrazione geometrica in Italia, tra gli anni Trenta e Sessanta.
Il progetto Un’utopia lontana, curato da Alessandro Castiglioni, mette in luce la natura multidisciplinare, utopica e capace di superare i confini delle arti visive del progetto concretista, ed entrare in dialogo con la letteratura, l’architettura e il design. mIl percorso si apre con l’analisi della ricerca astrattista sviluppatasi tra le due guerre, con particolare attenzione all’area comasca e milanese, con le opere di Mario Radice e Atanasio Soldati, ma anche interventi fotografici che documentano architetture particolarmente significative come l’Asilo Sant’Elia di Giuseppe Terragni a Como. La seconda sezione si sofferma sulla nascita del MAC nel 1948 a opera di Gillo Dorfles, Bruno Munari, Atanasio Soldati e Gianni Monnet. Il corpus di lavori relativi al MAC delinea un panorama dettagliato e di grande valore critico e documentario di quello che fu un momento storico di straordinaria importanza per la nascita del linguaggio pittorico astratto concreto in Italia e per le sue connessioni con il design, l’architettura e la rifondazione estetica del gusto.
Queste opere storiche dialogano inoltre con il progetto inedito di Valentina Casalini che nell’ultimo anno ha lavorato alla documentazione fotografica di QT8, a partire da un progetto di residenza promosso dalla Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo e dal Comune di Milano.
La terza parte documenta gli sviluppi del MAC a seguito della sua trasformazione tra 1952 e 1953 e lo sviluppo dell’astrattismo in Italia fino al definitivo scioglimento del movimento nel 1958. In questo contesto si esploreranno le relazioni con il nascente design industriale, l’arredo e la produzione oggettuale a partire da autori ibridi come Bruno Munari e Angelo Bozzola fino a designer come Magistretti, Sambonet, Sottsass, Campi.
L’itinerario si chiude con un focus dedicato alla produzione tessile. Sono qui presi in considerazione alcuni interventi di astrattisti italiani che hanno collaborato con industrie lombarde alla produzione di preziosi materiali tessili utilizzati soprattutto nell’ambito dell’arredo. È il caso di Bruno Munari con la Manifattura JSA di Busto Arsizio e di Luigi Veronesi con l’Atelier d’Arte Tessile di Elio Palmisano.
Carlo Franza