“Via Bocconi 12”. Uscita l’autobiografia di Salvatore Grillo, storico dirigente e direttore del Pensionato Bocconi 12.
Ho tra le mani il volume “Via Bocconi 12” (Editore Melampo, pp.232, 2018) di Salvatore Grillo, uscito con la prefazione di Nando dalla Chiesa e la Postfazione di Gerardo Masuccio. Il volume lascia leggere l’intera, intrigante e sfaccettata storia del pensionato dell’Università Bocconi. La racconta Salvatore Grillo, che figura tra i miei amici più cari, cresciuto qui in Bocconi, prima studente, poi docente (assistente del Professor Guatri) e infine direttore del Pensionato Bocconi 12. Il Pensionato è raccontato attraverso le mille storie di ragazzi studenti arrivati da tutta Italia anche in anni difficili quali furono quelli della contestazione studentesca. E’, dicevo, la storia di questa straordinaria comunità di studenti universitari, nell’avvicendarsi di cinque o sei generazioni bocconiane, descritta da quel geniale dirigente veramente unico nel panorama del mondo accademico; tutto esposto con una mentalità educativa, tra il burbero, la tolleranza e soprattutto il dialogo per migliaia di ragazzi abituati a contestarlo prima di entrare – nostalgici di lui e della loro esperienza giovanile – nella classe dirigente del Paese. Amori e umori, feste e tragedie, vite disperate o destinate al successo, ribellione e conformismo, tutto si mescola, come un fiume in piena nel racconto che vi prenderà nella lettura delle pagine. E’ un racconto a doppio taglio, corruscato di umori drammatici, che si risolve in un’allegria ostentata per essere diretta e genuina. Il libro possiede una sua carica, ottimistica, cordiale anche se non idillica, che trova nella giovinezza e nell’amicizia le sue molle di volo. L’equilibrio che scivola in ogni pagina è nella natura dei rapporti, ove l’amicizia è misura, affinità mentale che nasce dalla somiglianza e quando si fonda sulla diversità è complementare. Al di là dei difetti, degli incontri-scontri, delle qualità, i giovani e gli studenti di Grillo – i miei bocconiani li chiama lui- si stringono vicino con la solidarietà degli affetti, dell’educazione – anzi del metodo preventivo che Grillo ha catturato dai salesiani di Don Bosco- e la comunanza delle esperienze. Scrive Nando Dalla Chiesa nella prefazione: “ Perché Grillo i suoi ragazzi li segue sempre. Non li abbandona. Li chiama a far parte, senza avvertirli, del proprio senso di vita”. In questo lungo racconto-diario, Grillo travasa non solo la sua giovinezza, il suo periodo di docente universitario, ma le storie vissute durante la sua direzione dello storico Pensionato Bocconi, un treno di giovinezze che passano e suscitano rimpianti, desideri immemorabili, che non scompongono l’ordine del tempo e della società. E in talune storie si movimenta l’amicizia vera, mai dissacrata dall’immagine della giovinezza, almeno come punto di partenza di un’affinità che trova nell’abbandono delle prime esperienze comuni il calore della confidenza. Storie morali, storie di vita, storie politiche, storie di aneddoti, storie di malattie, storie familiari, storie del sud, ecc.; ma tutto trova nel libro di Salvatore Grillo una sorta di decalogo di vita, di usi e costumi, di crescita umana e soprattutto interiore.
Ma Grillo lascia scoprire non solo le sue posizioni morali, anche quelle stilistiche-lombarde perchè rendono più verosimili le storie, dove il dialetto e la koinè culturale risentono di tutta quella prodigiosa lucerna che sono stati i romanzi “periferici” milanesi, soprattutto quelli di Testori, in cui il senso speculativo del filosofo-scrittore si preoccupa di non tacitare il lato “dialettale” della sua materia. I lombardismi, lo stilismo lombardo, si specifica più largamente con il dialetto, i proverbi e i modi di dire milanesi, proprio perché non è verbale ma nominale spetta più alla rappresentazione dell’azione invece che alla descrizione, alla nomenclatura. E’ un libro “Pensionato Bocconi 12” di grandi storie, dove si allarga scenograficamente la storia dell’Università Bocconi, dei suoi studenti attraverso più generazioni e di un Dirigente come Salvatore Grillo non solo scrittore ma professore di dialogo e di umanità.
Salvatore Grillo. Storico dirigente dell’Università Bocconi di Milano, è attualmente Direttore dell’ISU Bocconi – Centro per il Diritto allo Studio Universitario. Ha dedicato la sua vita ai giovani e alla loro educazione ai valori della fede, della solidarietà, dell’attenzione alla sofferenza umana sia all’interno dell’Università, sia presso il Centro Salesiano “San Domenico Savio” di Arese (ex distaccamento del Beccaria di Milano) e il carcere milanese di San Vittore.Con il Centro Salesiano “San Domenico Savio Editore” di Arese ha pubblicato: L’incontro (1988). Presso lo stesso editore ha promosso la pubblicazione di numerosi testi: Il Vangelo, Il Vangelo secondo Barabba, I barabitt di Ernesto Treccani, Don Della Torre con i giovani in difficoltà, Anche i figli di puttana sono figli di Dio, Letture per un senso alla vita.
Carlo Franza