ROBERTO-ROSSO-SANTA-CROCE-2019Ora tra i grandi fotografi italiani  va inserito  anche il nome di  Roberto RossSchermata 2020-01-12 a 09.45.22o,  il quale è stato capace di consegnarci in fotografia, bianco/nero e a colori, capitoli essenziali  legati  a documentare luoghi  e continenti, costumi e  riti, dimensioni poetiche legate al ritratto della natura,  a dimensioni sacre, a squarci su territori e città, non ultimo l’affondo circa  un’attitudine concettuale che mira a spogliare le immagini fino alla loro essenza; raccontano un concetto di fotografia  simile a una sorta di macchina del tempo, un modo per preservare o costruire ricordi ed emozioni. Il fotografo italiano docente ordinario di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera Milano  sta tenendo una prestigiosissima mostra dal titolo “Firenze, nostalgia del vedere”  al Plus Florence di Firenze nel Progetto Scenari.    

Schermata 2020-01-12 a 09.45.34E’ la volta, in questa mostra fiorentina, dello scenario architettonico della Firenze capaci di farsi leggere nella storia  gloriosa del passato attraverso le facciate delle basiliche  fiorentine, Santa Maria del Fiore, Santa Croce, Santa Maria Novella, San Lorenzo, Duomo di Firenze, San Marco, San Miniato al Monte, Ognissanti, ecc. Rosso convive e fa sua  la famosa “sindrome di Stendhal”, Schermata 2020-01-12 a 09.45.55che nacque proprio qui nel capoluogo toscano : durante una visita alla Basilica di Santa Croce il famoso scrittore francese Stendhal fu colto da un turbinio di emozioni che lo lasciarono debole e annientato. Egli scrisse: “Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere…”. Proprio in virtù di questa frase la psicanalisi diede il nome di Stendhal alla sindrome da cui molti vengono colti davanti a bellezze artistiche straordinarie. Ecco il viaggio del fotografo dentro la città, vi cattura le facciate come un modo infinito nascosto, un limite senza segni, una quadratura impercettibile che si perde nelle architetture e nella luce che vi batte.Un mistero  che vive dentro una linea sottile che apre a una geometria costruttiva incredibile, così le facciate fiorentine riempiono i confini dello spazio fotografico, soprattutto mentale e indefinito. Fotografa una città per eccellenza -Firenze- non solo per documentare l’architettura e il sacro, ma per raccontare l’architettura portandosi oltre lo stereotipo, in una relazione dinamica e vantaggiosa con la stessa architettura come mai era stata sviluppata fotograficamente.Il luogo e i luoghi fiorentini sono per il fotografo Roberto Rosso più forti della vita e del vivere, diventano singolare simbiosi con il cielo, punto di vista privilegiato di una scena prospettica ancora sconosciuta.Ha focalizzato il “genius loci”, lo spirito del luogo della città, riconoscibile da chi lo abita, in quanto esso si manifesta come collocazione, configurazione spaziale e  articolazione caratteristica. Guarda, fotografa, imprime, movimenta, colora, e riscopre l’eccezionalità del quotidiano; opera sul racconto di Firenze, conducendo la fotografia a una rilettura del visivo partendo da una sublimazione del linguaggio”.

Schermata 2020-01-12 a 09.46.16Biografia. Roberto Rosso è  nato a Varallo Sesia  nel 1956,  oggi vive a  Milano  e insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera.La formazione culturale dopo il conseguimento della maturità al Liceo Artistico, prosegue con gli Studi di Architettura  realizzati presso il Politecnico di Milano, integrati a quelli di Scenografia, disciplina con cui otterrà il Diploma di Laurea Accademico all’Accademia di Belle Arti A.C.M.E. di Novara. L’attività di fotografo lo impegna in ambito culturale, in particolare nella riproduzione  di Beni Artistici, collaborando con le Soprintendenze, i Restauratori, la Riserva del Sacro Monte di Varallo, le Case editrici, tra le quali l’Istituto Geografico De Agostini per il quale ha eseguito diversi reportage di Architettura e di Geografia. Contemporaneamente sviluppa il lavoro nel campo della pubblicità, partecipando a numerose campagne di comunicazione pianificate da diversi gruppi industriali di rilievo internazionale, del settore editoria, moda, design. Espone i suoi lavori di fotografia in diverse mostre d’arte contemporanea. Tra le ultime attività espositive: 2002 – Video Art Festival del Cinema di Ascona, – Mostra Personale; 2013 – Macs Mazda Temporary Space, Milano- Mostra Personale; 2016 – ARCA Spazio, Vercelli – Mostra Personale. Nel 2016 la donazione dello Stemma del Principato  da lui elaborato per SAS Principe Alberto II di Monaco. Nel 2017 vince il Premio delle Arti Premio della Cultura per la Fotografia  al Circolo della Stampa di Milano (presidente di Giuria l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza). Nel 2018 una sua opera rappresentante lo stemma pontificio di Papa Francesco viene donata al Pontefice ed entra nelle Collezioni Vaticane. Ancora nel 2018 vince a Firenze  il Premium  International Florence Seven Stars per la Fotografia (presidente di Giuria l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea  Prof. Carlo Franza). Nel novembre 2018 è sempre l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza  dell’Università La Sapienza di Roma a invitarlo e a presentargli una mostra personale dal titolo “ Il Terzo Millennio al Sacro Monte” nel Progetto “Strade D’Europa” al Plus Berlin di Berlino.  Nel 2019 è ancora il Professor Carlo Franza ad invitarlo unitamente a una serie di suoi allievi con una mostra dal titolo “ La Scuola di Fotografia dell’Accademia di Brera” nel progetto Scenari al Plus Florence di Firenze. Nell’ottobre 2019 acora al Plus Florence di Firenze nel Progetto Scenari, è invitato dal Prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale dal titolo “ Firenze. Nostalgia del vedere”. Attualmente è Titolare della Cattedra di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano; Titolare del Corso di Fotografia per Beni Culturali alla Scuola di Restauro dell’Accademia di Brera; Già Direttore della Scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte dell’Accademia di Brera, Milano.

Carlo Franza  

 

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