cover__id6113_w302_t1581521630__1x170604P30-kuPE-U43360932336755U8C-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443Un libro di gran pregio, illuminante, letterariamente pregno di accensioni vitali alla conoscenza di un poeta e saggista, questo a firma di Pier Vincenzo Mengaldo. Un saggio dal titolo “I chiusi inchiostri”  pubblicato da Quodlibet (pp.256 – euro 19,00 – 2020)  e contentente “scritti su Franco Fortini”.  Per quasi mezzo secolo Pier Vincenzo Mengaldo, studioso di chiara fama,  ha dedicato la sua sensibilità critica e le sue competenze storico-filologiche alla comprensione dell’opera di Franco Fortini, in particolare di quella in versi. Dalla prima complessiva introduzione del 1974 alle Poesie scelte fino all’intervento, inedito, del 2017 sull’ultima traduzione di Fortini, il Lycidas di Milton, le lenti di Mengaldo hanno consentito di osservare, nella concretezza fenomenologica della lingua, il classicismo inquieto e il manierismo raggelante di tanta poesia fortiniana, di scorgerne la dimensione figurale e sapienziale, l’altissima consapevolezza retorica e metrica oltre che teorico-critica, la presenza di alcuni importanti modelli e riferimenti letterari, da Dante e Tasso a Manzoni, da Goethe (del quale Fortini tradusse il Faust) a Brecht, il mai spento alimento del «dente della storia» e del «sogno di una cosa».
L’esercizio critico di Mengaldo non è mai impersonale e asettico, ma proprio, pensante, colto e rilevante. Pagine di grande letteratura, di scandaglio letterario, di analisi critica non comune. unnamedQueste pagine nascono da una profonda amicizia e consonanza intellettuale di due uomini che si sono reciprocamente nutriti in una sorta di continuo dare-avere: Mengaldo ha offerto al poeta, al critico e al traduttore una mole di osservazioni minuziose e illuminanti; Fortini, a sua volta, con la sua penetrante critica saggistica, ha insegnato tanto al più giovane amico. E questa raccolta di scritti ne è eloquente e vibrante testimonianza.Basterebbe scorgere i capitoli del libro che qui ordino in sequenza (Pier Vincenzo Mengaldo, Ricordi di Franco Fortini;Per la poesia di Fortini;Franco Fortini: un’antologia;Fortini e I poeti del Novecento;Lettera a Franco Fortini sulla sua poesia; Dialettica e allegoria nella poesia di Fortini; Appunti su Fortini critico; Insistenze critiche di Fortini; Fortini: «Il presente»; «Vero» personale e politico; Per Franco Fortini; Un aspetto della metrica di Fortini; Questo muro di Franco Fortini; Introduzione alle Poesie inedite; Franco Fortini; Fortini critico del Tasso; Fortini traduttore del Lycidas di Milton; Donatello Santarone, Le armoniche critiche di uno storico della lingua: Mengaldo lettore di Fortini) per avvertire che un testo così mancava alla conoscenza totale di un letterato del nostro tempo.

Pier Vincenzo Mengaldo (1936) ha insegnato Storia della lingua italiana in diverse università italiane e straniere, soprattutto a Padova. È autore di saggi, curatele e antologie su scrittori del passato e del presente (da Dante a Leopardi, da Pascoli a Sereni). I suoi contributi critici su autori del XX secolo sono raccolti nelle diverse serie dei volumi La tradizione del Novecento (la quinta è uscita da Carocci nel 2017). Memorabile resta l’antologia, più volte ristampata, sui Poeti italiani del Novecento (Mondadori, 1978). Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo Com’è la poesia (Carocci, 2018), Per Primo Levi (Einaudi, 2019) e Dal Medioevo al Rinascimento. Saggi di lingua e stile (Salerno, 2019).

Carlo Franza

 

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